In questo tempo è facile incontrare campi di girasole che fin dalle prime luci dell’alba si orientano verso il sole. La luce da loro la forza di vivere e crescere. Allo stesso modo ogni cristiano per vivere bene ha bisogno di guardare la luce di Cristo perché se si cammina guardando le tenebre si va verso una morte lenta.
Un po’ alla volta Cristo trasforma e trasfigura tutte le pulsioni negative che abitano l’uomo. Se, infatti, ci si concentra sulle proprie ferite si sta male con sé stessi e con gli altri. Se invece, ci si orienta verso Cristo la ferita, quella ferita che ci fa così male si trasfigura in una fonte di energia, in una fonte di unità, di collaborazione, di comprensione. Questa è la vera e unica possibilità che l’uomo ha per rinascere e vivere felice, per vincere la morte con la vita.
Franca e Vincenzo osb-cam ♥️
Dal Vangelo secondo Marco
Mc 9,2-10
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli.
Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elìa con Mosè e conversavano con Gesù.
Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati.
Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!». E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro.
Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risorto dai morti. Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti.
Parola del Signore.