Pregando il Padre nostro proviamo anche a rispondere a qualche punto di domanda e daremo un senso nuovo alla nostra preghiera.
1.“Senti” Dio come padre/madre? O ci “pensi” ogni tanto?
2.Chiamare Dio Padre/Madre significa accogliere il dono della fraternità universale, con l’umanità, con la natura, con l’universo: ti indignano i “brandelli di umanità ferita”? O ci passi sopra, con indifferenza? Ti indigna lo scempio ecologico causato dalla smania di profitto, o lo assumi come “prezzo da pagare” per essere moderno?
3.Come è la tua preghiera? Ne senti l’esigenza? Come essere uomini e donne di preghiera oggi? Perché esserlo?
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 11,1-4
Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli».
Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite:
Padre,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno;
dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano,
e perdona a noi i nostri peccati,
anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore,
e non abbandonarci alla tentazione».
Parola del Signore.