Il Vangelo di oggi ci parla di Anna, una profetessa del Tempio che era molto anziana: aveva, infatti, 84 anni.
Gli anziani si sa, parlano con saggezza e sono capaci di accompagnare i giovani su veri percorsi di crescita. Anche i loro lunghi silenzi, spesso, esprimono una saggezza antica che non possiamo rifiutare o tralasciare se vogliamo vivere pienamente ed essere davvero felici.
Gli anziani, come la profetessa Anna, sanno guardare “oltre” e ci indicano con poche e semplici parole sentieri per una vita autentica. Gli anziani hanno coraggio perché hanno vissuto e conosciuto; hanno avuto molte esperienze e, quindi, è difficile che quando esprimono un giudizio sbagliano. Spesso ci donano perle di vera saggezza e con umiltà e delicatezza ci donano parole buone per la nostra vita, sta a noi saperle ascoltare e riflettere.
Gli anziani, comunque, benedicono sempre i propri cari e, anche di fronte al male, sanno essere tolleranti, pazienti e dolci che non significa non aver capito. Spesso, infatti, fanno finta di non capire ed invece hanno compreso tutto, come la profetessa Anna che lodava Dio e parlava del bambino.
France e Vincenzo, osb-cam ♥️
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 2,36-40
[Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore.] C’era una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme. Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret.
Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.
Parola del Signore.