Segni

Ci sono segni che raccontano vita e altri che lasciano ferite. Gesù lasciava molti segni che scuotevano dal torpore le donne e gli uomini del suo tempo e ciò infastidiva i potenti, primi fra tutti i sacerdoti del tempio sempre più gelosi e preoccupati di perdere potere e prestigio. Il sommo sacerdote Caifa pensò che eliminando Gesù ogni cosa sarebbe tornata al suo posto. A pensarci bene è lo stesso che accade anche oggi, quando i potenti di turno di ogni istituzione cercano di eliminare o emarginare donne e uomini che compiono segni che danno speranza e hanno il potere di animare i sogni del popolo. Sappiamo bene come finirà con Gesù. Fu arrestato, processato, condannato e appeso ad una croce … ma dopo tre giorni quel segno diventò il simbolo di ogni riscatto e di ogni risurrezione. Quel segno rivoluzionò il mondo e la vita delle persone. Oggi, però, pur occupando qualche angolo delle pareti di casa sembra che abbia perso tutto il suo potere di senso … Perché? Cosa è accaduto? In questo scorcio di Quaresima dovremmo interrogarci su questo cambiamento e ridare potere a questo segno.

Franca e Vincenzo osb-cam ❤️

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 11,45-56
 
In quel tempo, molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che Gesù aveva compiuto, [ossia la risurrezione di Làzzaro,] credettero in lui. Ma alcuni di loro andarono dai farisei e riferirono loro quello che Gesù aveva fatto. 
Allora i capi dei sacerdoti e i farisei riunirono il sinèdrio e dissero: «Che cosa facciamo? Quest’uomo compie molti segni. Se lo lasciamo continuare così, tutti crederanno in lui, verranno i Romani e distruggeranno il nostro tempio e la nostra nazione». 
Ma uno di loro, Caifa, che era sommo sacerdote quell’anno, disse loro: «Voi non capite nulla! Non vi rendete conto che è conveniente per voi che un solo uomo muoia per il popolo, e non vada in rovina la nazione intera!». Questo però non lo disse da se stesso, ma, essendo sommo sacerdote quell’anno, profetizzò che Gesù doveva morire per la nazione; e non soltanto per la nazione, ma anche per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi. Da quel giorno dunque decisero di ucciderlo. 
Gesù dunque non andava più in pubblico tra i Giudei, ma da lì si ritirò nella regione vicina al deserto, in una città chiamata Èfraim, dove rimase con i discepoli. 
Era vicina la Pasqua dei Giudei e molti dalla regione salirono a Gerusalemme prima della Pasqua per purificarsi. Essi cercavano Gesù e, stando nel tempio, dicevano tra loro: «Che ve ne pare? Non verrà alla festa?».

Parola del Signore.

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