Il tradimento è il segno del male che accompagna l’inizio della terribile esperienza di Gesù in questa settimana santa. Giuda è l’uomo che abbandona il suo compito e segue i suoi desideri e la sua volontà abbandonando il Maestro in cambio di pochi denari. Giuda lascia la cena con gli amici ed entra nella “notte”. Lascia la gioia della fraternità quando è buio ed era “notte”. Ed è in questo momento che Gesù torna a parlare del suo andare dove, gli altri, ,(anche noi), per ora, non possono seguirlo. Su questa stessa strada lo seguiranno (lo seguiremo) dopo. Si, proprio così. Come Gesù siamo chiamati anche noi a seguire la sua stessa via. Egli vivrà la Passione solo, abbandonato da tutti e soffrendo molto. Questa esperienza non sarà risparmiata ai suoi Amici (e anche noi siamo o saremo chiamati a farne esperienza) ma seguirla è l’unica possibilità per risorgere a vita nuova. Non possiamo rifiutare la croce. Non lo ha fatto Gesù e non possiamo farlo noi. Sappiamo però che proprio nei momenti più complicati e difficili il Signore è con noi e ci aiuta a portare la croce. Per ora, come il discepolo che Gesù amava, possiamo chinare il capo sul suo petto e restare in intimità ponendo qualche domanda alla quale Egli ci risponderà con parole e gesti personali che offrono indicazioni preziose e confessano tristi realtà. Questo è il cammino dell’uomo che non possiamo rifiutare e che dobbiamo vivere pienamente cercando di evitare qualsiasi forma o gesto di tradimento.
Franca e Vincenzo osb-cam ♥️
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 13,21-33.36-38
In quel tempo, [mentre era a mensa con i suoi discepoli,] Gesù fu profondamente turbato e dichiarò: «In verità, in verità io vi dico: uno di voi mi tradirà».
I discepoli si guardavano l’un l’altro, non sapendo bene di chi parlasse. Ora uno dei discepoli, quello che Gesù amava, si trovava a tavola al fianco di Gesù. Simon Pietro gli fece cenno di informarsi chi fosse quello di cui parlava. Ed egli, chinandosi sul petto di Gesù, gli disse: «Signore, chi è?». Rispose Gesù: «È colui per il quale intingerò il boccone e glielo darò». E, intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda, figlio di Simone Iscariòta. Allora, dopo il boccone, Satana entrò in lui.
Gli disse dunque Gesù: «Quello che vuoi fare, fallo presto». Nessuno dei commensali capì perché gli avesse detto questo; alcuni infatti pensavano che, poiché Giuda teneva la cassa, Gesù gli avesse detto: «Compra quello che ci occorre per la festa», oppure che dovesse dare qualche cosa ai poveri. Egli, preso il boccone, subito uscì. Ed era notte.
Quando fu uscito, Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. Figlioli, ancora per poco sono con voi; voi mi cercherete ma, come ho detto ai Giudei, ora lo dico anche a voi: dove vado io, voi non potete venire».
Simon Pietro gli disse: «Signore, dove vai?». Gli rispose Gesù: «Dove io vado, tu per ora non puoi seguirmi; mi seguirai più tardi». Pietro disse: «Signore, perché non posso seguirti ora? Darò la mia vita per te!». Rispose Gesù: «Darai la tua vita per me? In verità, in verità io ti dico: non canterà il gallo, prima che tu non m’abbia rinnegato tre volte».
Parola del Signore.