Alcuni anni fa siamo stati insieme a Taize nella Comunità di Freré Roger frequentata da migliaia di giovani cristiani provenienti da tutto il mondo . È stata un’esperienza piena di luci, cioè di testimonianze semplici di come la fiducia in un Dio che sta accanto a noi può cambiare la vita e darci un senso. Il vangelo di oggi ci spinge a condividere con voi tutti (che siete tanti) un piccolo passo della regola di Taize… Eccolo:
“Non arrestarti mai, cammina con i tuoi fratelli, corri verso la meta, seguendo le tracce del Cristo. E la sua traccia è un cammino di luce: lo sono, ma anche voi siete la luce del mondo (Cfr. Gv 8,12 e Mt 5,14)… Affinché la luce del Cristo ti penetri, non basta contemplarla come se tu fossi soltanto puro spirito, devi impegnarti decisamente in questo cammino, anima e corpo. Che tu sia in mezzo agli uomini un segno di gioia e di amore fraterno”.
Ecco allora l’invito a non sentirsi mai soli, ad amare i poveri, i diseredati, i genitori, la famiglia, … Amare il prossimo chiunque sia … Raccontare le meraviglia di Dio con le parole e con la vita, non rattristare nessuno, aiutare davvero il prossimo e non lavarsene le mani, non fingere di ascoltare ma avere cura del vero bene dell’altro, restare semplici ed essenziali, accarezzare un fiore e guardare il mondo con gli occhi di un bambino … Allora sapremo essere luce, piccole luci capaci di attraversare la notte fino a raggiungere l’alba della risurrezione.
Franca e Vincenzo osb-cam ♥️
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 12,44-50
In quel tempo, Gesù esclamò:
«Chi crede in me, non crede in me ma in colui che mi ha mandato; chi vede me, vede colui che mi ha mandato. Io sono venuto nel mondo come luce, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre.
Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo.
Chi mi rifiuta e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che ho detto lo condannerà nell’ultimo giorno. Perché io non ho parlato da me stesso, ma il Padre, che mi ha mandato, mi ha ordinato lui di che cosa parlare e che cosa devo dire. E io so che il suo comandamento è vita eterna. Le cose dunque che io dico, le dico così come il Padre le ha dette a me».
Parola del Signore.