Siete tutti fratelli

Gesù mette in guardia dal comportamento della classe sacerdotale del suo tempo. Sottolinea che “dicono e non fanno” e gli accusa perfino di legare pesanti e difficili fardelli sulle spalle del popolo. Fardelli che loro sacerdoti non sono disposti a portare o muovere neanche con un dito. Ma le parole di Gesù vanno oltre. Osserva, infatti, che i sacerdoti vivono ed operano per ambire ai primi posti e rileva che anche il loro stesso agire è finalizzato ad avere potere. Insomma sono espressione di quell’essere mondani, cioè di coloro che inseguono il successo personale. Con il loro agire non vivono mettendosi al servizio del popolo. Gesù, invece, sottolinea che il vero potere è mettersi a servizio: “Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo”. Il vero discepolo di Gesù è chi si fa servo e resta semplice e umile.

Quello che vale allora vale anche oggi per la nostra vita quotidiana… cerchiamo l’essenziale e mettiamoci, con umiltà, realmente a servizio dell’altro. Facciamo della nostra vita un inno alla semplicità vivendo in questo mondo ma pensando all’altro. Il tempo, questo tempo, infatti è un soffio e tutto passa e passa molto in fretta. Se possiamo fare il bene facciamolo con sobrietà, umiltà e carità … questo sarà l’essenziale. Cari amici e “fratelli tutti” il resto, tutto il resto, svanisce in un attimo. Che Dio ci aiuti a capirlo: TUTTI.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 23,1-12
 
In quel tempo, Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo:
«Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito.
Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattèri e allungano le frange; si compiacciono dei posti d’onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati “rabbì” dalla gente.
Ma voi non fatevi chiamare “rabbì”, perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate “padre” nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare “guide”, perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo.
Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato».

Parola del Signore.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *