L’umiltà è una virtù che in pochi praticano. L’umile conosce i suoi limiti, evita di essere e mostrarsi orgoglioso; chi pratica l’umiltà non esalta i suoi meriti e nemmeno i suoi successi; l’umile non si mostra superbo ed è davvero umile chi sente di esserlo nel cuore. L’umile accetta con maggiore facilità gli oltraggi, eviterà di replicare anche di fronte a chi lo fa bersaglio di false accuse. Di fronte a queste realtà sceglierà con saggezza di lasciare andare e si allontanerà per accarezzare il cielo e sfiorare con lo sguardo un fiore. L’umile è gentile, parsimonioso, mite e si rivolge a Dio con parole semplici, prega anche per chi gli ha fatto e gli fa del male. L’umile non si vergogna di vestire con semplicità e di fare lavori che altri non vogliono fare. L’umile dona la vita e Ama profondamente nella verità. L’umile sa parlare con chiarezza e verità perché cerca il vero bene dell’altro; offre buoni consigli rispettando in ogni caso le scelte diverse. Anche se non ricambiato Ama lo stesso perché se non lo facesse negherebbe se stesso.
L’umile non disdegna di invitare o di trascorrere tempo con poveri, storpi, zoppi, ciechi … con chi mai potrà ricambiare la sua generosità. L’umile sa bene e crede fermamente che la sua ricompensa è in cielo: questa è la vera saggezza dell’Uomo.
Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 14,1.7-14
Avvenne che un sabato Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservarlo.
Diceva agli invitati una parabola, notando come sceglievano i primi posti: «Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più degno di te, e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: “Cèdigli il posto!”. Allora dovrai con vergogna occupare l’ultimo posto. Invece, quando sei invitato, va’ a metterti all’ultimo posto, perché quando viene colui che ti ha invitato ti dica: “Amico, vieni più avanti!”. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato».
Disse poi a colui che l’aveva invitato: «Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini, perché a loro volta non ti invitino anch’essi e tu abbia il contraccambio. Al contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti».
Parola del Signore.