Ci sono persone impegnate a contemplare le proprie ricchezze e ce ne sono altre che, invece, continuano a correre per accumularne altre. Le une e le altre hanno di fatto smarrito il senso della vita trasformando il tempo ricevuto in dono in un inferno dove la sete di potere soffoca ogni seme di bene. Gesù oggi richiama la nostra attenzione alle cose ultime, ci mostra la stoltezza dell’uomo ingordo, dell’uomo vittima del proprio egoismo. L’invidia, la bramosia del potere, il desiderio di possesso, infatti, generano mostri che con il loro agire tentano di rovinare anche la vita degli altri. Beati, invece, sono i poveri di desideri di possesso; beati sono i poveri che vivono dei doni che hanno ricevuto e possono accarezzarli, beati sono i poveri che hanno imparato a donare un pensiero, un sorriso, un’attenzione… Loro sì che sono beati, cioè felici.
Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 12,13-21
In quel tempo, uno della folla disse a Gesù: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità». Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?».
E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede».
Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. Egli ragionava tra sé: “Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? Farò così – disse –: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!”. Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?”. Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio».
Parola del Signore.