Nella nebbia dei nostri pensieri cerchiamo risposte mentre gli occhi non vedono. Oggi Gesù, molto chiaramente, ci dice che il profeta Elia, rapito in cielo, è tornato ma non è stato riconosciuto e i discepoli compresero che si riferiva al Battista. Sappiamo che il profeta Elia era atteso dagli Ebrei perché avrebbe annunciato l’arrivo del figlio di Dio. Gli Ebrei, infatti, nella cena ebraica che precede la Pasqua lasciamo sempre il portone di casa socchiuso e mettono una coppa di vino piena proprio perché attendono il ritorno di Elia. Gesù, amaramente, dice ai suoi discepoli che Elia è già venuto ma non è stato riconosciuto. E oggi? La storia, purtroppo si rinnova, non solo non è riconosciuto Elia ma la stessa sorte tocca a Gesù che pur presente non è riconosciuto, non è ascoltato e non è seguito.
Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 17,10-13
Mentre scendevano dal monte, i discepoli domandarono a Gesù: «Perché dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elìa?».
Ed egli rispose: «Sì, verrà Elìa e ristabilirà ogni cosa. Ma io vi dico: Elìa è già venuto e non l’hanno riconosciuto; anzi, hanno fatto di lui quello che hanno voluto. Così anche il Figlio dell’uomo dovrà soffrire per opera loro».
Allora i discepoli compresero che egli parlava loro di Giovanni il Battista.
Parola del Signore.