Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 13,1-9
Quel giorno Gesù uscì di casa e sedette in riva al mare. Si radunò attorno a lui tanta folla che egli salì su una barca e si mise a sedere, mentre tutta la folla stava sulla spiaggia.
Egli parlò loro di molte cose con parabole. E disse: «Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; germogliò subito, perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole fu bruciata e, non avendo radici, seccò. Un’altra parte cadde sui rovi, e i rovi crebbero e la soffocarono. Un’altra parte cadde sul terreno buono e diede frutto: il cento, il sessanta, il trenta per uno. Chi ha orecchi, ascolti».
Parola del Signore.
Ancora oggi il Signore “semina” la sua Parola. Se stiamo leggendo chiediamoci che tipo di terreno siamo. Se ascoltiamo la Parola ci impegniamo a conoscerla, viverla e amarla nella vita? Oppure la ascoltiamo con fatica o peggio con superficialità, o indifferenza oppure non la ascoltiamo per niente?
L’Ascolto è fondamentale per ESSERE e VIVERE da cristiano. Senza ASCOLTO della Parola non possiamo essere o dirci cristiani. Ed, infatti, che senso hanno le pratiche devozionali senza conoscere la Parola? Che senso ha il nostro dirci cristiani se non conosciamo la storia e le parole di Gesù?
Che terreno siamo?
buona domenica
Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️