Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 12,24-26
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto.
Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna.
Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà».
Parola del Signore.
È molto bello e significativo che il Vangelo di oggi ci parla del chicco di grano e ci dice che solo se muore porterà molto frutto. Si è davvero significativo che ci venga proposto oggi questo passo di Giovanni. Oggi, infatti è il giorno nel quale facciamo memoria di San Lorenzo. San Lorenzo è stato diacono della Chiesa di Roma che è morto bruciato sulla graticola per non tradire e per servire i poveri e il suo Vescovo. Questo accostamento è, per tutti i diaconi, occasione che ci richiama al servizio verso gli ultimi e al coraggio che occorre sempre avere nel dire con chiarezza le cose come stanno. Dire in maniera chiara la Verità è un dovere per tutti e lo è soprattutto per i diaconi chiamati a servire. Gesù stesso ha detto io sono venuto per fare il diacono e cioè per servire. Tutto questo in un mondo nel quale, invece, ci viene proposto di vendere l’anima al diavolo (cioè a chi esercita l’arte della divisione e del male verso l’altro) per conquistare fette di potere, denaro e avere successo, e cioè per soddisfare i propri interessi. Poi ci sono anche persone disponibili a cedere alla tentazione di vendere i propri amici pur di ingraziarsi il potente di turno, dimostrarli fedeltà e sottomissione per sperare di avere qualche favore.
Oggi il Vangelo, invece, ci chiama a servire e a servire morendo a se stessi. Questo significa Amare ed essere pronti a mettersi da parte come ha fatto San Lorenzo che ha vissuto servendo i poveri, gli ultimi e i diseredati che vanno difesi dai potenti che gli sfruttano per i loro interessi personali.
Questo genere di potenti sono il nulla e resteranno soli in un mondo che da un lato li teme e dall’altro ne diffida. Queste persone non avranno mai pace e perderanno la propria vita per sempre. Prima o poi arriverà il giudizio di Dio e sarà implacabile. Allo stesso modo, purtroppo, finiranno i tiepidi, e cioè chi cede al ricatto in attesa di favori che sono diritti; chi tradisce e si fa sciocco strumento nelle mani di perfidi individui che sono solo l’incarnazione del male. Questi perfidi figli del male inquinano ogni cosa che toccano e con un diabolico disegno spingono anche gli altri a fare altrettanto. Gesù, invece, ci invita a perdere la vita per seguirlo sulla via della Croce. Siamo davvero disposti a farlo? E questo il momento di dimostrarlo con fatti concreti.
Franca e Vincenzo oblati camaldolesi