Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 17,10-13
Mentre scendevano dal monte, i discepoli domandarono a Gesù: «Perché dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elìa?».
Ed egli rispose: «Sì, verrà Elìa e ristabilirà ogni cosa. Ma io vi dico: Elìa è già venuto e non l’hanno riconosciuto; anzi, hanno fatto di lui quello che hanno voluto. Così anche il Figlio dell’uomo dovrà soffrire per opera loro».
Allora i discepoli compresero che egli parlava loro di Giovanni il Battista.
Parola del Signore
Ieri sera, nella nostra parrocchia è iniziata la novena di Natale questa pratica devozionale ispirata al periodo di nove giorni passati in preghiera nel Cenacolo dalla Madonna e dagli Apostoli dopo l’Ascensione in attesa della discesa dello Spirito Santo. È capitato però che eravamo presenti solo in due. Con semplicità abbiamo celebrato la liturgia e lo abbiamo fatto idealmente insieme a tutta la Comunità dei battezzati. È stato un momento molto bello, molto intimo, direi profondo. Nella Chiesa con i suoi banchi vuoti, l’organo privo di suoni, il coro muto è trionfata la Parola e due flebili voci hanno pregato il Dio bambino che sta per venire e ringraziato il Padre per la cura e la pazienza con le quali continua ad Amare l’umanità. E, questa mattina, il Vangelo ci racconta di come il popolo eletto non è stato capace o in grado di riconoscere Giovanni il Battista e lo stesso popolo ha fatto molto soffrire Gesù fino a crocifiggerlo. Forse anche noi, presi dal quotidiano, stiamo rischiando di non riconoscere più il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Dedichiamo la giornata di oggi a fare memoria delle radici profonde della nostra fede cercando di darci risposte di senso.
Il Dio bambino sta per venire, … prepariamo davvero il nostro cuore alla sua accoglienza!
Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️