Dal Vangelo secondo Marco
Mc 1,7-11
In quel tempo, Giovanni proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo». Ed ecco, in quei giorni, Gesù venne da Nàzaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. E, subito, uscendo dall’acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba. E venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».
Parola del Signore.
Anche nella nostra vita ogni giorno accadono eventi prodigiosi. Innanzitutto, come non accorgersi della vita che continua, dello spuntare del sole, delle sorgenti che continuano a darci acqua, dell’aria che ci permette di respirare e della natura che ci offre panorami bellissimi oltre al cibo che ci sostiene. Sono tutti segni ai quali ci siamo abituati quasi che tutto questo ci è dovuto. L’uomo è diventato insaziabile e come un bambino continua a chiedere, continua a pretendere, continua a prendere senza limiti ogni cosa ovunque si trova.
Incontentabile e incontenibile l’uomo si agita e scatena violenza, suscita guerre e solo una piccola parte accumula ricchezza lasciando la maggioranza in povertà.
Pochi, sempre meno, sono quelli che sono capaci di scoprire nel quotidiano il Giovanni che battezza e Gesù che si reca al Giordano. Siamo incapaci di vedere i cieli che si squarciano per consentire allo Spirito di scendere o di ascoltare quella voce che, nel nostro cuore, continua a gridare: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».
Forse è arrivato anche per noi il tempo di scendere dal piedistallo sul quale ci siamo elevati e cercare di vivere il quotidiano con la curiosità e l’innocenza dei bambini.
Buon cammino!
Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️