Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 3,16-21
In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio.
E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».
Parola del Signore.
Chi fa il male si nasconde ma come ben sappiamo il diavolo fa le pentole ma non i coperchi. Ed è così che i malvagi, coloro che sono dediti al male compiono le loro “prodezze” senza farsi vedere, parlano o sparlano degli altri di nascosto e pongono in essere azioni per fare del male. A volte sghignazzano con sarcasmo e credono di essere migliori, più furbi, più intelligenti. Qualcuno, i peggiori, credono che così facendo possani essere anche ammirati dagli altri. È proprio vero che il diavolo, principe del male, si diverte a spargere odio, vendetta, invidia e a suscitare nel cuore degli uomini i peggiori vizi. Naturalmente chi si fa guidare dal diavolo non vive felice, la sua vita è continuamente tormentata e, a volte, è anche ossessionato dallo stesso male che compie. Egli vive nell’ombra e le tenebre lo avvolgono. Chi compie il male è solitamente arrogante, strafottente, perfino buffone e può anche giungere ad esaltare i suoi comportamenti peggiori. Egli odia la luce del bene, non riesce a sopportare chi compie il bene e se vede qualcuno che opera il bene cerca di denigrarlo o di mettere in cattiva luce la sua vita. Chi fa il bene è spesso attaccato dalle forze del male e pur soffrendo non reagisce. Chi fa il bene non può reagire al male con altro male. C’è poi una massa di ignavi, persone incapaci di prendere posizione e che sfugge dall’intervenire. Perché lo fanno? Forse per convenienza. Magari hanno paura di perdere qualche vantaggio acquisito. Ma quale è la loro dignità? Che persone sono? Sono quelli che hanno sempre paura di sbilanciarsi. I tiepidi, Dio – dice l’Apocalisse – li vomita:
«Ma poiché sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca» (Ap 3,16)
“Gesù non ha mai amato i quieti, -scrive Michele Badino, monaco di Bose- e tanto meno il quieto vivere, ma ha elevato l’inquietudine a cifra dell’umano. E come tutti i profeti, ha minacciato le false ideologie, le false teologie, le istituzioni tese a difendere il proprio prestigio. Gesù diventa con le sue parole uno spartiacque: «La parola di Dio è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio» (Eb 4, 12), Gesù il crocifisso risorto ci giudicherà.
Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️