Che generazione è mai questa?

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 7,31-35
 
In quel tempo, il Signore disse:
«A chi posso paragonare la gente di questa generazione? A chi è simile? È simile a bambini che, seduti in piazza, gridano gli uni agli altri così:
“Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, 
abbiamo cantato un lamento e non avete pianto!”.
È venuto infatti Giovanni il Battista, che non mangia pane e non beve vino, e voi dite: “È indemoniato”. È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e voi dite: “Ecco un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori!”.
Ma la Sapienza è stata riconosciuta giusta da tutti i suoi figli». 

Parola del Signore.

Gesù si chiede a chi paragonare questa generazione (tutte le generazioni di tutti tempi)? Lui dice a “bambini” che si mostrano capricciosi, sfiduciati, stanchi, spesso tristi o fintamente allegri e, purtroppo, insensibili. … C’è qualcosa che non n va. L’essere continuamente insoddisfatti genera sensi di colpa, angoscia, mal di vivere.

In una situazione di questo tipo Gesù suggerisce di ridare senso e valore ad alcuni aspetti trascurati dalla vita: le Amicizie, la cura dello Spirito, l’arte, la cura del creato, la bellezza … il bello, è stato detto, salverà il mondo. Si, è proprio vero: le cose belle, semplici e ben curate danno conforto al cuore e liberano i nostri sogni che ora non solo ci sembrano davvero possibili e forse si stanno già realizzando. Lungo questa strada, quei sogni si sono o si stanno concretizzando ma ora possiamo farne anche nuovi perché se restiamo semplici, veri, autentici e liberi saremo appagati e sereni.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

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