Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 18,33b-37
In quel tempo, Pilato disse a Gesù: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?». Pilato disse: «Sono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?».
Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù».
Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce».
Parola del Signore.
Nel tempo vari studiosi della Bibbia hanno ipotizzato che Gesù fosse un rivoluzionario che voleva ricreare il Regno di Davide. Gesù, oggi, lo chiarisce: “Il mio regno non è di questo mondo”. Però conferma: “Io sono Re”. Come si spiega? Si riconosce Re ma non di questo mondo. Ebbene, la regalità di Gesù si pone su un piano totalmente diverso da quello temporale. La sua regalità è “spirituale”. Egli è il Re del nostro cuore, il Maestro che induca la via, il Signore che si fa nostro compagno di viaggio in questa vita e ci suggerisce strade e pensieri per il presente e il futuro. Gesù è l’unico Re della nostra vita quotidiana. Il Signore della nostra storia. Con lui non sapremo mai soli.
Buona domenica
Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️