Dal Vangelo secondo Marco
Mc 6,7-13
In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche.
E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro».
Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano.
Parola del Signore.
Don Tonino Bello scriveva: “se ti chiama vuole dire che ti ama”. Chi è chiamato per la missione è Amato. A chiamare infatti è l’Amore. C’è qualcuno che Ama e che, perciò, chiama l’Amato. La chiamata è sempre per liberare e permettere al “chiamato Amato” di “esprimere” i doni ricevuti. Ed è così che Gesù manda i suoi Amici a due a due. Affida loro una missione. Non li manda soli. Nemmeno Dio, infatti, è solo. Nel cammino, quindi, sono spinti ad accogliere, a perdonare e ad amare gli altri. È questa in fondo la loro missione per tutta la vita. A pensarci bene è la nostra missione. È la missione che abbiamo ricevuto e che, forse, abbiamo tradito ma siamo sempre in tempo a riprendere il viaggio da dove lo abbiamo interrotto. Buon cammino a te, a me, a noi tutti!!!
Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️