Dal Vangelo secondo Marco
Mc 6,30-34
In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare.
Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero.
Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.
Parola del Signore.
Il vangelo di oggi ci fa pensare ai nostri sacerdoti per i quali, tutti, dobbiamo pregare. Questa mattina affidiamo la piccola riflessione quotidiana a don Tonino Bello, prete e poi vescovo di Molfetta, … uno che è in odore di santità.
Don Tonino Bello diceva: “A noi non si addicono i segni del potere. Ma solo il potere dei segni. Non tocca a noi cioè, con il nostro impegno di carità, risolvere il problema della casa, della disoccupazione, della ingiustizia planetaria. Tocca a noi però, condividendo la sorte degli uomini, porre segni di inversione di marcia ogni volta che il mondo assolutizza se stesso. Rinunciamo pure ai segni del potere. Non convertono alcuno. Ma non rinunciamo al potere dei segni”.
Ecco, noi con voi tutti, oggi, preghiamo per i sacerdoti e, con don Tonino ripetiamo che “i segni del potere” non si addicono ai preti ai quali, invece, si chiede di “non rinunciare al potere dei segni”.
Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️