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Dare tutto

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 21,1-4
 
In quel tempo, Gesù alzàti gli occhi, vide i ricchi che gettavano le loro offerte nel tesoro del tempio.
Vide anche una vedova povera, che vi gettava due monetine, e disse: «In verità vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato più di tutti. Tutti costoro, infatti, hanno gettato come offerta parte del loro superfluo. Ella invece, nella sua miseria, ha gettato tutto quello che aveva per vivere».

Parola del Signore.

Gesù e anche noi con lui ci meravigliamo di fronte a episodi come questi. Sono eventi molto rari e molto difficili. Dare il poco che si ha ed in questo caso “tutto” e la cosa è una assolutamente una rarità e Gesù lo evidenzia con parole rimaste scolpite nel vangelo che aspirano a trovare spazio nei nostri cuori. È nel cuore, infatti, che si gioca la partita più difficile della vita nella quale le ragioni del bene cercano di farsi spazio per scacciare il male e buttarlo fuori dall’esistenza. E allora ricordiamoci dei sette vizi capitali che sono la superbia, l’avarizia, l’ira, l’invidia, la lussuria, la gola e l’accidia.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Il mio regno non è di questo mondo

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 18,33b-37
 
In quel tempo, Pilato disse a Gesù: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?». Pilato disse: «Sono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?».
Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù».
Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce».

Parola del Signore.

Nel tempo vari studiosi della Bibbia hanno ipotizzato che Gesù fosse un rivoluzionario che voleva ricreare il Regno di Davide. Gesù, oggi, lo chiarisce: “Il mio regno non è di questo mondo”. Però conferma: “Io sono Re”. Come si spiega? Si riconosce Re ma non di questo mondo. Ebbene, la regalità di Gesù si pone su un piano totalmente diverso da quello temporale. La sua regalità è “spirituale”. Egli è il Re del nostro cuore, il Maestro che induca la via, il Signore che si fa nostro compagno di viaggio in questa vita e ci suggerisce strade e pensieri per il presente e il futuro. Gesù è l’unico Re della nostra vita quotidiana. Il Signore della nostra storia. Con lui non sapremo mai soli.

Buona domenica

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Dio dei vivi

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 20,27-40
 
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni sadducèi – i quali dicono che non c’è risurrezione – e gli posero questa domanda: «Maestro, Mosè ci ha prescritto: “Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma è senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello”. C’erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli. Allora la prese il secondo e poi il terzo e così tutti e sette morirono senza lasciare figli. Da ultimo morì anche la donna. La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie».
Gesù rispose loro: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio.  Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: “Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe”. Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui».
Dissero allora alcuni scribi: «Maestro, hai parlato bene». E non osavano più rivolgergli alcuna domanda.

Parola del Signore.

Se volgiamo il nostro sguardo su Cristo e abbiamo Fede in Lui la nostra vita cambia. Egli è Sapienza che ci comunica Saggezza e il suo Spirito apre il nostro ❤️ e la nostra mente. Questa è la via che ci farà intuire e conoscere i Misteri di Dio. Un Dio vivo che abita tra noi e che ci cerca continuamente. Facciamoci trovare!!!

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Avete fatto della casa di Dio un covo di ladri

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 19,45-48

In quel tempo, Gesù, entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano, dicendo loro: «Sta scritto: “La mia casa sarà casa di preghiera”. Voi invece ne avete fatto un covo di ladri».
Ogni giorno insegnava nel tempio. I capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano di farlo morire e così anche i capi del popolo; ma non sapevano che cosa fare, perché tutto il popolo pendeva dalle sue labbra nell’ascoltarlo.

Parola del Signore.

Gesù desidera essere accolto nel nostro cuore e cerca di farlo. Vuole che il nostro cuore sia una casa di preghiera, un luogo di accoglienza e di dialogo. Purtroppo, presi dal quotidiano, abbiamo smarrito questo desiderio e presi da attrazioni varie abbiamo smarrito il senso della vita cristiana . Dio viene messo da parte e collocato in uno spazio residuale della vita. Forse è il tempo di scacciare le distrazioni per ridare spazio allo Spirito e fare del nostro cuore un Tempio di preghiera.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Fare la volontà del Padre

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 12,46-50

In quel tempo, mentre Gesù parlava ancora alla folla, ecco, sua madre e i suoi fratelli stavano fuori e cercavano di parlargli.
Qualcuno gli disse: «Ecco, tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e cercano di parlarti».
Ed egli, rispondendo a chi gli parlava, disse: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Poi, tendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre».

Parola del Signore.

La prima cosa per “fare” la volontà del Padre è “Ascoltare” cosa dice il Padre e capire cosa vuole da noi. Non si può “fare” la sua volontà se prima non si è Ascoltato e Compreso. Ecco perché Ascoltare la Parola è la chiave per “fare” la volontà del Padre. Non basta parlare noi a Lui occorre prima Ascoltare.

Noi, invece, siamo abituati a parlare per chiedere e questo non è un male però la strada che Gesù suggerisce è esattamente il contrario: Ascoltare cosa ci chiede il Padre e fare la sua volontà.

Buon Ascolto della Parola che ci vuole piccoli, semplici e umili. Gesù è l’unico Maestro.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Gesù camminava davanti a tutti salendo verso Gerusalemme

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 19,11-28

In quel tempo, Gesù disse una parabola, perché era vicino a Gerusalemme ed essi pensavano che il regno di Dio dovesse manifestarsi da un momento all’altro.
Disse dunque: «Un uomo di nobile famiglia partì per un paese lontano, per ricevere il titolo di re e poi ritornare. Chiamati dieci dei suoi servi, consegnò loro dieci monete d’oro, dicendo: “Fatele fruttare fino al mio ritorno”. Ma i suoi cittadini lo odiavano e mandarono dietro di lui una delegazione a dire: “Non vogliamo che costui venga a regnare su di noi”. Dopo aver ricevuto il titolo di re, egli ritornò e fece chiamare quei servi a cui aveva consegnato il denaro, per sapere quanto ciascuno avesse guadagnato.
Si presentò il primo e disse: “Signore, la tua moneta d’oro ne ha fruttate dieci”. Gli disse: “Bene, servo buono! Poiché ti sei mostrato fedele nel poco, ricevi il potere sopra dieci città”.
Poi si presentò il secondo e disse: “Signore, la tua moneta d’oro ne ha fruttate cinque”. Anche a questo disse: “Tu pure sarai a capo di cinque città”. Venne poi anche un altro e disse: “Signore, ecco la tua moneta d’oro, che ho tenuto nascosta in un fazzoletto; avevo paura di te, che sei un uomo severo: prendi quello che non hai messo in deposito e mieti quello che non hai seminato”. Gli rispose: “Dalle tue stesse parole ti giudico, servo malvagio! Sapevi che sono un uomo severo, che prendo quello che non ho messo in deposito e mieto quello che non ho seminato: perché allora non hai consegnato il mio denaro a una banca? Al mio ritorno l’avrei riscosso con gli interessi”. Disse poi ai presenti: “Toglietegli la moneta d’oro e datela a colui che ne ha dieci”. Gli risposero: “Signore, ne ha già dieci!”. “Io vi dico: A chi ha, sarà dato; invece a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha. E quei miei nemici, che non volevano che io diventassi loro re, conduceteli qui e uccideteli davanti a me”».
Dette queste cose, Gesù camminava davanti a tutti salendo verso Gerusalemme.

Parola del Signore.

Del vangelo di oggi scegliamo di sottolineare quello che appare solo un dettaglio: “Gesù camminava davanti a tutti salendo verso Gerusalemme”. È un’immagine bellissima. È un’immagine che forte perché ci trasmette il senso della nostra Fede. Gesù sta avanti a tutti e noi lo seguiamo. Lo seguiamo verso Gerusalemme la città del trionfo ma anche della morte e della risurrezione.

Seguire Gesù è un aiuto potente alle nostre vite spesso attraversare dalla paura e dall’incertezza. È Lui che ci apre il cammino e ci indica la via … Prima di noi, Lui ha percorso la stessa strada che anche noi stiamo percorrendo.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

È venuto per cercare e salvare ciò che era perduto

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 19,1-10

In quel tempo, Gesù entrò nella città di Gèrico e la stava attraversando, quand’ecco un uomo, di nome Zacchèo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là.
Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!».
Ma Zacchèo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto».
Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».

Parola del Signore.

Dove gli altri vedono un peccatore Gesù vede un Uomo e a questo Uomo (Zaccheo e siamo tutti Zaccheo) Gesù offre la salvezza. «Il Figlio dell’uomo è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».

Oggi, se lo desideriamo, la salvezza può entrare nella nostra casa. Spetta a noi accoglierla e vivere riconoscendo di essere peccatori che Gesù cerca e che vuole salvare.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Signore, che io veda di nuovo

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 18,35-43

Mentre Gesù si avvicinava a Gèrico, un cieco era seduto lungo la strada a mendicare. Sentendo passare la gente, domandò che cosa accadesse. Gli annunciarono: «Passa Gesù, il Nazareno!».
Allora gridò dicendo: «Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me!». Quelli che camminavano avanti lo rimproveravano perché tacesse; ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!».
Gesù allora si fermò e ordinò che lo conducessero da lui. Quando fu vicino, gli domandò: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». Egli rispose: «Signore, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Abbi di nuovo la vista! La tua fede ti ha salvato».
Subito ci vide di nuovo e cominciò a seguirlo glorificando Dio. E tutto il popolo, vedendo, diede lode a Dio.

Parola del Signore.

Meditando questo Vangelo anche noi possiamo rispondere alla domanda di Gesù: “Cosa vuoi che io faccia per te?”.

Rispondere con sincerità ci mostrerà anche a che punto è la nostra Fede. Una persona di nostra conoscenza, in un incontro in una parrocchia, ci ha raccontato che in molte occasioni, nel passato, rivolgendosi a Gesù, aveva fatto richiesta di molte cose di cui ora si vergognava. Poi, dopo un attimo di silenzio ci ha detto che ora l’unica risposta che voleva dare è: “Che possa esserti fedele, che possa amarti e compiere la tua volontà!”.

Farsi aiutare a “Fare la volontà di Dio”!.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 13,24-32
 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«In quei giorni, dopo quella tribolazione,
il sole si oscurerà,
la luna non darà più la sua luce,
le stelle cadranno dal cielo
e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte.
Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria. Egli manderà gli angeli e radunerà i suoi eletti dai quattro venti, dall’estremità della terra fino all’estremità del cielo.
Dalla pianta di fico imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino, è alle porte.
In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto questo avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.
Quanto però a quel giorno o a quell’ora, nessuno lo sa, né gli angeli nel cielo né il Figlio, eccetto il Padre».

Parola del Signore

Spesso trascorriamo il tempo oziando oppure impegnandoci per cose che in fondo sono inutili se non addirittura negative. Forse questa domenica potremmo riflettere su cosa fare perché il tempo che ci è stato donato non sia vuoto, inutile o peggio speso male. Forse possiamo rivedere la nostra vita e orientarla verso il bene contemplando il volto di Dio che ci passa accanto e che non riconosciamo.

Buona domenica

Dio farà giustizia

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 18,1-8
 
In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai: 
«In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”.
Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”».
E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente.Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».

Parola del Signore.

Possiamo esserne certi: Dio farà giustizia prontamente!

La giustizia implica “agire con rettitudine”, “non arrecare danno ad alcuno”.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️