Tutti gli articoli di eremo

La luce della Fede vince le tenebre del male

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 10,46-52

In quel tempo, mentre Gesù partiva da Gèrico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!».
Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!».
Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». Chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio! Àlzati, ti chiama!». Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù. Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Va’, la tua fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada.

Parola del Signore.

Colpisce la decisione di Bartimeo. Egli vuole vedere. Sente che sta per passare Gesù e grida per incontrarlo. I soliti benpensanti vorrebbero quietare ma lui grida più forte. Si ribella e si fa sentire da Gesù. Ed è così che, con umiltà, chiede di riavere la vista. E Gesù gli dice: «Va’, la tua fede ti ha salvato».

Ecco è la fede che salva. C’è chi crede di essere più furbo, più capace, più intelligente, più forte, più potente … e così crede di poter fare tutto da sé. Si sente invincibile e dimostra di essere un ingordo. Questo soggetto si sbaglia, si sbaglia di grosso e quanto prima il gigante dai piedi d’argilla cadrà e il suo tonfo farà rumore restando solo e isolato. Il cieco che, invece, è ai margini e con umiltà chiede Luce l’avrà e tornerà a vivere essendo consapevole che il dono della vista viene dal Signore che lo ha accolto grazie alla sua vera e autentica Fede.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Se non vi convertite

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 13,1-9
 
In quel tempo, si presentarono alcuni a riferire a Gesù il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù disse loro: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subìto tale sorte? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo.
O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo».
Diceva anche questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma non ne trovo. Tàglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?”. Ma quello gli rispose: “Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai”».

Parola del Signore.

Carissimi ancora una volta Gesù ci avvisa … “se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo”. Cioè? Come i Galilei fatti uccidere da Pilato o come i diciotto morti sotto le macerie della Torre di Siloe. E allora? Allora sappiamo che nasciamo e moriamo (tutti nessuno escluso) ma se crediamo e ci convertiamo anche la nostra vita cambia. In che modo? Se ci convertiamo riusciremo a comprendere che la vita è un dono di Dio e la morte è il bacio del Signore. Avremo consapevolezza che non siamo su questa Terra per un caso e che dopo aver svolto il nostro compito torneremo dal Padre che ci abbraccerà all’ingresso per farci un dono di eternità.

Buon sabato e buona vita

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Come mai questo tempo non sapete valutarlo?

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 12,54-59
 
In quel tempo, Gesù diceva alle folle:
«Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: “Arriva la pioggia”, e così accade. E quando soffia lo scirocco, dite: “Farà caldo”, e così accade. Ipocriti! Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo? E perché non giudicate voi stessi ciò che è giusto?
Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato, lungo la strada cerca di trovare un accordo con lui, per evitare che ti trascini davanti al giudice e il giudice ti consegni all’esattore dei debiti e costui ti getti in prigione. Io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo».

Parola del Signore.

Valutare “questo tempo“, cioè ciò che in questo tempo vale per tutti i tempi. Ci si prova da sempre ma per farlo, purtroppo, l’uomo deve affrontare varie difficoltà. Innanzitutto c’è una difficoltà di fondo: non siamo noi ad avere “progettato” o “creato” questo mondo e, quindi, non ne conosciamo il principio e i meccanismi di funzionamento. Eppure dovremmo impegnarci a comprendere qual’è il senso della nostra vita. Di fatto ci si prova ma quasi subito si rinuncia perché questa ricerca è impegnativa e noi siamo abili ad allontanare le cose complesse. È a questo punto che cediamo all’effimero, alle cose che appagano per un attimo e poi svaniscono nel nulla. Gioiamo per una cosa ma subito dopo ne cerchiamo un’altra dentro un continui susseguirsi di obiettivi farlocchi. Cerchiamo di goderci i beni che abbiamo e, in qualche caso, anche quelli che non abbiamo e viviamo in un crescendo di iniziative spot che non appagano mai … non siamo mai soddisfatti e, con questa filosofia di vita, non lo saremo mai. A questa situazione si aggiunge l’opera del male. Il maligno è abilissimo a trascinarci nel sul vortice illudendoci di essere “qualcuno”. E le illusioni spesso, purtroppo, generano solo depressioni o uns continua incessante e sempre maggiore spinta verso illusioni ancora più grandi. Forse è il caso, per chi vive in questo modo di trovare la forza di rimettere i piedi a terra. Ricordiamoci che nel libro del Qoelet tra l’altro è scritto: “Vanità delle vanità, dice Qoèlet, vanità delle vanità: tutto è vanità… ho osservato tutta l’opera di Dio, e che l’uomo non può scoprire la ragione di quanto si compie sotto il sole; per quanto si affatichi a cercare, non può scoprirla. Anche se un saggio dicesse di conoscerla, nessuno potrebbe trovarla (Qo 1, 2; 8, 17). 

E allora? Forse l’unica vera possibilità che abbiamo per uscire da questa realtà è quella di continuare, con fatica, a cercare Dio, a cercare una relazione profonda con Lui sicuri che Lui non permetterà al male di distruggerci, non permetterà al maligno e ai suoi adulatori di rovinarci la vita. Quindi nel cammino che stiamo tutti percorrendo è cosa buona e giusta per la nostra pacificazione affidarci a Lui, cercare un accordo con Lui e proseguire in umiltà il nostro cammino. Lasciamo andare il mondo e ogni malvagità per la loro strada. La nostra, invece, deve portarci a Lui, il Dio creatore.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Non sono venuto a portare pace

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 12,49-53

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto!
Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera».

Parola del Signore.

Siamo immersi dentro un fluire nel quale bene e male si fondono creando un groviglio intricato che ci avvolge e alcune volte sembra toglierci finanche il respiro, un groviglio di tentacoli che ci stritola. Ebbene Gesù se tu non ci avessi Amato, parlato, accarezzato e dato l’esempio noi saremmo davvero perduti. Ora, però, abbiamo una Speranza, … una Speranza che ci chiama a fare scelte di opposizione al male perché, purtroppo, il male esiste. Lo percepisci forte quando ti attacca in maniera silente, quando avverti la freddezza, l’indifferenza, il glaciale comportamento di chi ti volta le spalle … il male ESISTE!!! D’altra parte Gesù ce lo ha detto e Lui ha saputo affrontarlo accertandolo fino a subire il supplizio della croce per poi risorgere.

Stamattina alla nostra piccola e semplice condivisione aggiungiamo quella degli Amici dell’eremo del cuore. È molto bella e vera. Se puoi dedica ancora qualche secondo alla lettura. Siamo sicuri che ti piacerà.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Ed ecco di seguito il commento dell’eremo del cuore

Le parole del vangelo di oggi ci mostrano un Gesù preoccupato, in angoscia, che freme nella sua umanità, un Gesù che condivide i nostri sentimenti, desideri, speranze: “quanto vorrei che”… “come sono angosciato”. Gesu ci mostra un cuore ardente di passione per questa umanità che pare piatta, indifferente alle ingiustizie. La vera pace non è essere neutrali o inermi, ma prendere una posizione contro chi opprime. La divisione di cui parla, richiama il coraggio di esporsi per lottare contro il male.
Il fuoco di Gesù è il suo amore che vuole scaldare i cuori, per renderli forti ad affrontare la vita con le sue controversie, contro le ingiustizie, le indifferenze, la sterilità delle nostre relazioni. Il fuoco è carità che brucia dentro e non ti permette di vivere da spettatore. Gesù ha consumato la sua vita in quel fuoco dell’amore che l’ha portato in croce, lì ha purificato ogni male e ci ha rigenerato ad una vita nuova.
Il fuoco dell’amore vuole accendere un fuoco di pace, quella di un mondo che accoglie l’altro a partire da chi ci è più vicino, un mondo che mira alla giustizia, che accoglie le diversità, che ripudia la violenza, perché ogni uomo possa vivere la pace e nella pace. Scrive Fëdor Dostoevskij: “Il cielo era stellato, tanto che, dopo averlo contemplato, ci si chiedeva se sotto un cielo così potessero vivere uomini senza pace”.

“Signore,
tu che sei venuto a portare il fuoco
fai di me una tua fiamma,
così che porti il calore del tuo amore nel mio piccolo mondo,
in quella divisione
ove non c’è speranza,
in quei cuori spenti,
freddi da tanto tempo;
possa ciascuno sentire il tuo calore
per sentirsi vivo, ancora e ancora.”
(Shekinaheart eremo del cuore)

A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 12,39-48
 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».
Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?».
Il Signore rispose: «Chi è dunque l’amministratore fidato e prudente, che il padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così. Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi. Ma se quel servo dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda a venire” e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli infedeli.
Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche.
A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più».

Parola del Signore.

Siamo tutti in attesa di un viaggio definitivo, ultimo … un viaggio che non sappiamo quando inizierà e dove ci porterà? È il viaggio finale nel quale incontreremo la “Verità” e non ci sono dubbi che da questo viaggio non si torna indietro. Nel frattempo siamo sospesi nel tempo che ci è concesso per prepararlo. Che strano? Non ci pensiamo mai o quasi mai a questo epilogo eppure i nostri cimiteri sono pieni di corpi inanimati, di resti mortali capaci solo di animare la memoria corta della nostra vita anch’essa breve e fugace. Strano che spesso ci dimentichiamo di tutto questo perdendo tempo in cose spesso davvero inutili e vuote. Inseguiamo miti fatui e cerchiamo gratifiche personali che sono espressione di vanità… si tratta di una specie di trofei da esporre dentro il fluire dei giorni che ci sono stati concessi. Ed è così che trasformiamo la vita in una folle corsa verso mete fragili che, infatti, scompaiono velocemente. I nostri pensieri e il nostro fare sono spesso e per davvero espressione di inutilità. A guardarli con distacco appaiono costruzioni di paglia. Gesù, oggi, ci richiama alla responsabilità. Ciascuno di noi, infatti, è responsabile della propria vita ed è puerile attribuire colpe ad altri o alla sfortuna o a chissà quale altro soggetto. No, cerchiamo di essere seri. La verità è che: “A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più”. Il criterio è chiaro e molto semplice. Tutto, però, ci sarà svelato non appena inizierà il nostro viaggio finale. Non conosciamo il né il giorno né l’ora. L’unica certezza è che arriverà!!!

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Siate pronti

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 12,35-38
  
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito.
Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli.
E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro!».

Parola del Signore.

Ancora una volta Gesù ci esorta a svegliarci dal sonno e a liberarci da tentacoli del male e dell’indifferenza. C’è un solo modo per essere vigili e non cadere in tentazione: “Amare”. Ma stiamo attenti che Amare non significa buonismo. Amare è fare come ha fatto Gesù che ha affrontato il suo tempo pieno di ipocriti (solo formalmente rispettosi delle Leggi) e ingannatori, di malvagi capaci di tramare contro gli altri e di fare addirittura del male.

Saremo giudicati sull’amore e si sa che Amare comporta dei rischi … sono i rischi di chi per la giustizia offre la vita; di chi per la libertà è capace di azioni forti e non ha paura del prepotente di turno; di chi è capace, osa replicare a chi crede di poter dominare gli altri per un tornaconto personale.

Se saremo capaci di essere forti, liberi e audaci per favorire il bene significa che stiamo impegnando la vita per Amare davvero. La verità ci rende liberi!!! E la verità ha un prezzo che vale la pena pagare perché non si può vivere da codarti.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Tenetevi lontani da ogni cupidigia

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 12,13-21
 
In quel tempo, uno della folla disse a Gesù: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità». Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?».
E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede».
Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. Egli ragionava tra sé: “Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? Farò così – disse –: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!”. Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?”. Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio».

Parola del Signore.

Con la breve parabola di oggi, Gesù non vuole certo proporci un impossibile distacco dai beni necessari ma sottolineare, invece, che la nostra vita non è certamente legata a quante ricchezze possediamo. Se ci leghiamo a queste anche il nostro cuore ne sarà posseduto. A farci comprendere che tutto ciò è vero sta il fatto che i ricchi per il fatto di essere ricchi non posseggono di certo la felicità.

Dalle parole di Gesù si nota solo che dai pensieri nascosti del ricco emerge un certo sollievo per la sicurezza egoistica nella quale vive. Ma le sue ricchezze sembrano solo nascondere la fame d’amore che abita ogni cuore. Egli si preoccupa solo dei suoi beni e tralascia l’essenziale della vita. Le sue relazioni sono costruite con il solo fine di accumulare denaro ed è diffidente. Per difendere i suoi beni e arricchirsi ancora di più distrugge rapporti e relazioni autentiche dando spazio a finzioni e inganni. Capita però che egli si accorge della presenza del male nella sua vita e cerca di esorcizzarla con pratiche simboliche e magiche. Non accetta che il segreto della vita non sta nei beni che ha accumulato e negli altri che desidera possedere e non sta’ nel finto rispetto di una società che in realtà ha solo paura della sua malvagità. Egli si crede grande ma è solo un illuso e presto dovrà purtroppo rendersene conto.

La vita ci ha insegnato che ci sono beni più preziosi delle ricchezze … c’è, infatti, il bisogno di cercare le cose di Dio senza le quali siamo poveri e vuoti, c’è bisogno di accogliere lo Spirito di Dio e non lasciarsi schiavizzare da qualche potente. Abbiamo bisogno della sapienza del cuore che un ricco difficilmente può avere perché la sua mente e il suo cuore sono posseduti.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore.

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 10,35-45
 
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedèo, dicendogli: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra».
Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?». Gli risposero: «Lo possiamo». E Gesù disse loro: «Il calice che io bevo, anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato».

Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».

Parola del Signore.

Buongiorno e buona domenica !

Abbiamo appena finito di leggere che i fratelli Giacomo e Giovanni (figli del tuono) chiedono a Gesù di avere POTERE, di sedere nella sua “gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra”. Una richiesta che in qualche modo è la stessa che continua ad essere fatta, anche oggi, da tanti di noi. Gesù, risponde, che non spetta a lui concedere quanto richiesto. Gesù resta il campione dell’Umiltà, del Servizio, dell’Amore… La sua è una logica capovolta rispetto a quella del mondo. E gli altri discepoli come reagiscono? Si indignano con Giacomo e Giovanni. Sono arrabbiati e lo esternano. Gesù con pazienza e molta calma gli chiama tutti a se e spiega: “chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti“.

E noi? Noi cosa chiediamo? Cosa cerchiamo nel mondo del lavoro, negli ambienti della vita quotidiana e nelle nostre Comunità? Cosa chiediamo? Denaro? Potere? Successo? Perché tante volte facciamo e pretendiamo di fare cose che ci mettono in mostra e facendole umiliamo gli altri? Anche nelle nostre Comunità può capitare di spingersi a vicenda per Leggere, per Servire, per Cantare (meglio il coro della domenica rispetto a quello del sabato)… Insomma Gesù ci insegna che la logica del Vangelo è capovolta rispetto a quella del mondo. Capovolta!!!

Ancora buona domenica

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Lo Spirito Santo vi insegnerà ogni cosa

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 12,8-12

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Io vi dico: chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anche il Figlio dell’uomo lo riconoscerà davanti agli angeli di Dio; ma chi mi rinnegherà davanti agli uomini, sarà rinnegato davanti agli angeli di Dio.
Chiunque parlerà contro il Figlio dell’uomo, gli sarà perdonato; ma a chi bestemmierà lo Spirito Santo, non sarà perdonato.
Quando vi porteranno davanti alle sinagoghe, ai magistrati e alle autorità, non preoccupatevi di come o di che cosa discolparvi, o di che cosa dire, perché lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire».

Parola del Signore.

Raissa Maritain, filosofa, poetessa e mistica russa, affermava: “camminare sulle acque, ecco la vocazione del cristiano. Senza nessun appoggio umano, nella fede pura, nella speranza e nella pura carità. Senza nessun sentimento, a volte, tenendo unicamente lo sguardo levato verso Dio…”.

Spesso siamo preoccupati perché diciamo che tante cose non funzionano, le chiese si svuotano e i giovani percorrono strade che non condividiamo. Eppure la migliore risposta cristiana è sempre nell’ottimismo, sempre piena di Speranza, sempre positiva perché è fondata sulla Parola.

Ricordiamoci di Abramo “ebbe fede sperando contro ogni speranza, e così divenne padre di molti popoli, come gli era stato detto”. È lo stesso per noi. Non abbiamo certezze ma solo una promessa … che troverà attuazione solo secondo i tempi che solo Dio conosce. 

Perciò anche oggi Gesù ci dice: “non preoccupatevi di come o di che cosa discolparvi, o di che cosa dire, perché lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire”.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

È vicino a voi il Regno di Dio

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 10,1-9

In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa.  Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”».

Parola del Signore.

Gesù invia i settantadue in missione per annunciare che «il regno di Dio è vicino». Ma cosa vorrà significare? Che siamo alla fine del mondo? No!

Gesù vuole fare sapere che viviamo in un mondo nel quale tutto è prezioso e che in ogni momento abbiamo la possibilità di operare per la salvezza e per “costruire” il Regno di Dio. Abbiamo cioè continuamente la possibilità di Amare, di fare il bene, di fare scelte di vita capaci di donare gioia agli altri. Possiamo “costruire” una vita bella, appagante, coinvolgente se anche i nostri desideri restano ancorati alla realtà che viviamo e se guardando un fiore riusciamo ancora a restare incantati. Le trappole del male sono ovunque ma il bello e il buono sono più forti, più appaganti e gli unici capaci di dare gioia e pace.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️