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Farsi servo

Siamo chiamati a scegliere da che parte stare. Gesù sceglie i poveri, gli ultimi. Sceglie chi è solo, chi soffre ed è malato. Sceglie di condurre una vita dalla parte degli oppressi.

Gli apostoli che lo seguono non comprendono e chiedono posti di comando, chiedo più potere. Ma Gesù li zittisce e li mostra la via del servizio, la via del dono della vita.

L’amore, unico e grande comandamento, è la strada da seguire per entrare nel regno di Dio; è la grande possibilità che abbiamo per vivere da Risorti. Si tratta di morire a noi stessi (desideri, progetti personali, ambizioni, potere, successo e denaro) e vivere per Cristo, con Cristo e in Cristo nel servire gli altri (cioè chi incontriamo nella vita). Si tratta di abbracciare la “croce” e portarla con noi.

Che fortuna ragazzi? Quale fortuna ti starai chiedendo? La “fortuna” di sapere che vivere servendo gli altri in questo mondo è la stessa cosa che ha fatto Gesù Cristo prima di finire in croce e, quindi, prima di risorge .

Buon cammino ma attento perché il sentiero è quasi tutto in salita.😉

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, mentre saliva a Gerusalemme, Gesù prese in disparte i dodici discepoli e lungo il cammino disse loro: «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell’uomo sarà consegnato ai capi dei sacerdoti e agli scribi; lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani perché venga deriso e flagellato e crocifisso, e il terzo giorno risorgerà».
Allora gli si avvicinò la madre dei figli di Zebedèo con i suoi figli e si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Di’ che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno». Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo». Ed egli disse loro: «Il mio calice, lo berrete; però sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo: è per coloro per i quali il Padre mio lo ha preparato».
Gli altri dieci, avendo sentito, si sdegnarono con i due fratelli. Ma Gesù li chiamò a sé e disse: «Voi sapete che i governanti delle nazioni dòminano su di esse e i capi le opprimono. Tra voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo. Come il Figlio dell’uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».

   Parola del Signore

L’unico maestro

 Per tanti anni siamo stati scout, per tanti anni abbiamo accompagnato ragazzi e giovani e, per tanti anni abbiamo cantato una canzone dal titolo “L’unico maestro”. È la prima cosa che ci è venuta in mente leggendo il passo del Vangelo di Matteo di oggi. Ed è così che abbiamo deciso di condividerne con voi il testo come riflessione odierna sul vangelo:

Le mie mani, con le tue possono fare meraviglie,
possono stringere, perdonare e costruire cattedrali.
Possono dare da mangiare e far fiorire una preghiera.

Perché tu, solo tu, solo Tu sei il mio Maestro e insegnami
ad amare come hai fatto Tu con me se lo vuoi
io lo grido a tutto il mondo che Tu sei,
l’unico Maestro sei per me.

I miei piedi, con i tuoi, possono fare strade nuove
possono correre, riposare, sentirsi a casa in questo mondo.
Possono mettere radici e passo passo camminare.

Perché tu, solo tu, …

Questi occhi, con i tuoi, potran vedere meraviglie,
potranno piangere, luccicare, guardare oltre ogni frontiera.
Potranno amare più di ieri, se sanno insieme a te sognare.

Perché tu, solo tu, …

Tu sei il corpo, noi le membra, noi siamo un’unica preghiera,
Tu sei il Maestro, noi i testimoni, della parola del Vangelo.
Possiamo vivere felici, in questa chiesa che rinasce.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo:
«Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito.
Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattèri e allungano le frange; si compiacciono dei posti d’onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati “rabbì” dalla gente.
Ma voi non fatevi chiamare “rabbì”, perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate “padre” nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare “guide”, perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo.
Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato».

   Parola del Signore

Misericordia

Il cuore batte forte mentre la ragione di questo mondo lascia spazio a quella del Regno di Dio. Il cuore tace, quando, invece, si condanna, si giudica l’altro e non si perdona. Tace ancora quando le mani restano chiuse e sono incapaci di donare e di condividere.

Ma torna a battere fortissimo se si perdona perché, in questo modo, si partecipa a ri-creare e a donare vita nuova.

“Misericordia io voglio e non sacrifici”.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.
Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati.
Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».

   Parola del Signore

Sul monte

Salire sul monte costa fatica ma dalla cima gli occhi raccolgono le meraviglie del creato. Lo stupore pervade il cuore e un fremito di gioia fa vibrare il corpo.

Il monte svela segreti arcani e anche i misteri trovano un senso. Lassù dove la terra tocca il cielo l’invisibile si fa ascoltare e la sua voce penetra dentro il cuore illuminando le stanze buie.

Difficile ritornare in pianura dove il quotidiano chiama. Eppure è proprio qui, tra le semplici strade ordinarie dell’esistenza, che le cose svelate sul monte sosterranno il coraggio per continuare a camminare superando i deserti della vita.

Questa, anche per noi, è l’ora di salire sul monte a contemplare il mistero sapendo di dover ritornare a valle per vivere la vita e raccontare di Lui ad un popolo sempre più incredulo, sempre più fragile ed impaurito.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui.
Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo».
All’udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: «Alzatevi e non temete». Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo.
Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell’uomo non sia risorto dai morti».

   Parola del Signore

Il vero Cielo

Un ” amico” ci ha inviato questa foto. “È il nostro “nuovo cielo cinese” -commenta- al tempo del coronavirus”.

Un sogno? Forse, ma questa esperienza globalizzata che stiamo vivendo è una “lezione” che dovrebbe aiutare l’ideologia capitalista a ritirarsi per sempre e noi a “vedere” più chiaramente le verità di questa umanità che si è smarrita nel delirio di una presuntuosa onnipotenza che, per Grazia di Dio, non ci appartiene.

Ci scopriamo fragili, impauriti, soli e nudi in questo meraviglioso creato che il dio denaro tenta di distruggere completamente.

C’è ancora Speranza? Si, c’è tanta Speranza!

Franca e Vincenzo, osb-cam

Bagliori di luce

Bagliori di luce rischiarano il buio;

segni di speranza aprono i cuori;

il nuovo oscura l’antico.

L’odio è vinto;

il nemico è passato;

l’Amore segna il presente.

Il sole e la pioggia sono per tutti;

l’Amore un tatuaggio di vita;

ora, perfetti come il Padre.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo” e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti.
Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani?
Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».

   Parola del Signore

Questione di cuore

La vita è una questione di cuore. Se mettiamo il cuore al centro della vita tutto si fa più bello, più vero, più autentico.

La giustizia in Cristo, infatti, non è questione di leggi, di misure, di pene da infliggere ma di un cuore che sa vedere oltre le barriere, oltre la maschera, oltre le corazze che ricoprono il bello e il buono che è in ogni donna e in ogni uomo.

A volte le cose più belle si nascondono dove non pensiamo di trovarle.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai”; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinèdrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna.
Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.
Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!».

   Parola del Signore

Fare il bene

Gesù oggi ci dona la regola d’oro “Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro“.

Mettiamoci perciò al posto dell’altro per comprenderne le esigenze e le difficoltà: diremmo quasi che “l’altro” diventa “me stesso”. Ogni uomo o donna sono veramente “mio fratello e mia sorella”.


O Signore, aiutaci a immedesimarci negli altri, a “metterci nei loro panni” a trasferirci con fantasia e amore nella situazione degli altri, a saperli soccorrere e aiutarli il più possibile.


Vediamo la regola d’oro in altre religioni

BUDDISMO: “Non ferire gli altri in maniera che tu non debba ritrovarti ferito”

Budda, Uadanavarga 5, 18.


INDUISMO: “Questa è la somma del dovere: non fare agli altri ciò che ti causa dolore se fatto a te”

Mahabharata, 5.15.17.


CONFUCIANESIMO: “E’ il massimo dell’amabile benevolenza: non fare agli altri ciò che non vorresti che essi facessero verso di te”

Confucio, Dialoghi 15.23.

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto.
Chi di voi, al figlio che gli chiede un pane, darà una pietra? E se gli chiede un pesce, gli darà una serpe? Se voi, dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a quelli che gliele chiedono!
Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge e i Profeti».

   Parola del Signore

Ancora un segno?

Cerchiamo segni, quasi, quasi li pretendiamo. Ma è chiaro che non ce ne saranno. O siamo capaci di credere oppure no.

Il “segno“, per noi cristiani, c’è già stato, ed è quello di Gesù, morto e risorto ma non tutti hanno creduto e non tutti credono. È un po’ ciò che scelgono di fare scribi e farisei diversamente dai pagani di Ninive che invece cambiano vita e si convertono. Insomma, con sorpresa vediamo che i pagani si convertono mentre i conoscitori della Legge non credono in Gesù e lo snobbano .

Noi cosa intendiamo fare? Vogliamo continuare a chiedere segni (miracoli) per credere oppure desideriamo una relazione più autentica con Gesù? Vogliamo fidarci di Lui? Ci vogliamo affidarci a Lui? Oppure vogliamo fare da soli (senza Dio) credendo di essere così forti e potenti da non aver bisogno di Lui?

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire:
«Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione.
Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone.
Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona».

   Parola del Signore