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Vi ho dato l’esempio

L’esercizio del potere è il chiaro segno di chi tradisce il Vangelo. Escludere l’altro, evitarlo, non accoglierlo, non perdonarlo, umiliarlo indica che abbiamo bisogno di conversione. Siamo ancora in tempo!!!

«… Ognuno di noi deve essere servitore degli altri. Questa è la regola di Gesù e la regola del servizio: non dominare gli altri, non umiliare gli altri». Papa Francesco

Franca e Vincenzo, osb-cam

La “parola” di oggi è TRADIMENTO

Continuiamo oggi a rilanciare il percorso di riflessione proposto dalla Comunità di San Biagio che ci aiuta a mettere a fuoco un po’ delle nostre esistenze.

AMICI E SERVITORI DELLA PAROLA
16 aprile 2019 – MARTEDì DELLA SETTIMANA SANTA

DALLA PAROLA DEL GIORNO
“È colui per il quale intingerò il boccone e glielo darò». E, intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda, figlio di Simone Iscariota. Allora, dopo il boccone, Satana entrò in lui.
(Gv 13, 26-27)

COME VIVERE QUESTA PAROLA?
Oggi la parola che potremmo approfondire è TRADIMENTO. Gesù sapeva che sarebbe stato tradito. Sapeva sempre di essere tradito e “tradibile”: Pietro, Giovanni e Giacomo lo avevano già dimostrato, banalizzando le sue parole, non riconoscendolo più come amico, o pretendendo un’organizzazione gerarchica attorno a Lui, che prevedesse primi e secondi. Giuda continua la sequenza: la delusione dopo anni di entusiasmo lo porta a vendere Gesù, a sbarazzarsene.
Tutto molto riscontrabile anche nella nostra vita: ci piacciono persone, idee, progetti; poi, quando invecchiano o non si rivelano più così entusiasmanti, li “tradiamo”, li passiamo di mano ad altri, ad altro. Non li conosciamo più. Tutto è pronto per essere gettato nella spazzatura.
Gesù conosce questa postura dell’anima e sembra volerci dire che la questione è passare dall’essere spettatori entusiasti a protagonisti attivi, che condividono la stessa sorte. Quel boccone intinto, quel pezzo di pane imbevuto di vino è segno della necessaria condivisione, della comunione nella buona e nella cattiva sorte, nella compartecipazione del dolore, della sofferenza, come della gioia e della gloria.

Signore, avevi già detto ai tuoi “siete disposti a bere il calice che io berrò?”. Ti avevano detto di sì, ma non era vero. Perdonali, perdona la loro e la nostra debolezza e vigliaccheria e sostienici.

LA VOCE DI UNO SCRITTORE
“Un tradimento uccide soltanto gli amori già morti. Quelli che non uccide a volte diventano immortali.”
(Massimo Gramellini)

Commento di Sr Silvia Biglietti FMA
Casa di Preghiera San Biagio www.sanbiagio.org info@sanbiagio.org

La “parola” di oggi è SPRECO

In questi giorni della Settimana Santa abbiamo pensato di condividere le riflessioni della Comunità di San Biagio, dove tra le altre vive la nostra amica Suor Maria Pia Giudici.

AMICI E SERVITORI DELLA PAROLA
15 aprile 2019 – LUNEDÌ DELLA SETTIMANA SANTA

DALLA PAROLA DEL GIORNO
“Maria allora prese trecento grammi di profumo di puro nardo, assai prezioso, ne cosparse i piedi di Gesù, poi li asciugò con i suoi capelli e tutta la casa si riempì dell’aroma di quel profumo”
(Gv 12, 3)

COME VIVERE QUESTA PAROLA?
Lo spreco… il primo giorno della settimana santa ci invita a riflettere sullo SPRECO. Quella cosa che noi produciamo senza rendercene conto, per pigrizia, poca avvedutezza, per cui sciupiamo risorse a non finire: materie prime naturali, dell’ambiente, inquinando, usando e gettando, non riparando, non riciclando; ma allo stesso modo, con la stessa incoscienza, sprechiamo tante risorse di persone, umiliandole, discriminandole, non permettendogli di crescere, o formandole secondo educazioni non liberanti e ottuse. Per poi denunciare altre situazioni che definiamo spreco solo perché quelle risorse non sono riservate a noi. Nella logica egocentrica e poco riflessiva è spreco tutto quello che non posso usare io… non è spreco quello che butto via io.
Maria ci insegna un altro modo di essere consapevole e di possedere. I beni sono utili e utilizzabili, sempre in vista delle persone. Il bene delle persone è frutto del loro riconoscimento: riconosco che hai bisogno di casa, di salute, di istruzione, di mangiare, di socializzare, di studio, di benessere e tutto quello che concorre a soddisfare ciò, non è spreco. Nel riconoscere le persone non ci si ferma comunque ai bisogni primari e si possono mettere in luce gli aspetti più belli delle persone, permettendo ad essi di esprimersi. Maria ha riconosciuto Gesù come la persona più bella, amabile, buona e per lui è disposta a tutto. I suoi 300 grammi di profumo prezioso lei li versa su di lui, senza pensare che siano uno spreco. Lei ha cosparso Gesù di profumo con i suoi capelli che ne sono rimasti impregnati. L’effetto di questi gesti produce un aroma che si diffonde oltre i due e riempie la casa.

Signore, questo profumo sarà anche segno che anticipa la tua sepoltura, ma è soprattutto segno e pegno di amore senza fine!

LA VOCE DI UNA TESTIMONE
“Ho una vita sola e non posso sprecarla, voglio viverla per qualcosa di grande, per qualcosa che non passa: soltanto Dio non passa, solo l’amore resta.”
(Chiara Amirante)

Commento di Sr Silvia Biglietti FMA
Casa di Preghiera San Biagio www.sanbiagio.org info@sanbiagio.org

Beati i puri di cuore

“Beati i puri di cuore” è il filo degli incontri ai quali stiamo partecipando in questi giorni. Il primo c’è stato a Coreno in una famiglia che ha invitato e accolto altre famiglie. Ad organizzarlo è stato il nostro parroco don Andrea; mentre il secondo lo abbiamo vissuto a Fondi, nella Parrocchia di San Francesco presente Padre Maurizio dei francescani. In entrambe le circostanze è stato molto interessante il dialogo, il confronto e la condivisione. Portiamo nel cuore le parole, i volti, le espressioni di gioia e, anche, di sofferenza, di chi vi ha partecipato. La “famiglia”, le famiglie hanno bisogno di incontrarsi (magari anche nelle case, piccole chiese domestiche) per guardarsi negli occhi senza fretta, per condividere una tisana, un biscotto e dialogare in fraternità. I luoghi non sono tutti uguali e non tutti idonei a fare un certo cammino. Le case dove ogni famiglia vive, per esempio, hanno il dono di portare con loro il senso della fraternità, quelle atmosfere che fanno unità nei cuori, quella possibilità di favorire l’incontro e lo scambio come nessun altro luogo potrebbe fare.

Durante i due incontri che avevano per tema “Beati i puri di cuore” l’invito condiviso è stato quello di ripulire la lente con la quale viviamo e guardiamo il mondo, gli altri e noi stessi. Questa quaresima, infatti, ci offre l’opportunità di fare questa “operazione” e di ricominciare. Un po’ come la primavera che ridà vita nuova alla vegetazione, fa brillare di colori smaglianti ogni cosa. Anche noi facendo pulizia, mettendo ordine diamo luce nuova a ciò che siamo e a come ci guardiamo intorno. Possiamo fare un cammino insieme, possiamo farlo accompagnati dalle piccole cose di ogni giorno, possiamo tentare davvero di cambiare … se ne abbiamo voglia e desiderio.

Un grazie speciale alle comunità che ci hanno chiesto di stare con loro. E’ stata una gioia profonda, uno stare che portiamo nel cuore, un segno di amicizia e di affetto del quale c’è davvero sempre bisogno.

Infine torna il nostro invito: il nostro eremo di famiglia camaldolese “Aquila e Priscilla” è sempre aperto a chi vuole e quando vuole.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Cercare il bene.

“Cercate il bene e non il male, se volete vivere,
e il Signore sarà con voi”.

Si, si può fare. Possiamo davvero decidere di rompere con il passato; possiamo “abbracciare” un altra vita e farci “cercatori del bene”; cercatori del bello e del buono che da senso alla vita. Si tratta di una sfida emozionante capace di dare un senso alla nostra vita; una sfida per la quale vale la pena impegnarsi. “Il Signore sarà con noi”.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Fiato infecondo

“Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò:
Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te”. Lc 15,18

Questo proposito dovrebbe essere avvertito da tutti, nessuno escluso, come prioritario nella propria vita. Se poi ci si professa cristiani dovrebbe essere connaturale nella propria esperienza umana perché se cosi non è conviene fermarsi a meditare e riflettere sul senso della propria esperienza e sulla concreta testimonianza di vita. Il resto, tutto il resto, sono solo chiacchiere, parole al vento, fiato infecondo, insomma, un vuoto chiacchiericcio incapace di raccontare il bello e il buono che il Signore ci ha messo nel cuore. Purtroppo, questa amara realtà ci abita e non ne siamo neanche consapevoli.

Buona domenica

Franca e Vincenzo, osb-cam

Un albero in più

Una nostra amica monaca camaldolese ci ha chiesto di divulgare il messaggio che segue
“Cari amici,
Vi preghiamo di pubblicare e di aiutarci a inoltrare questo messaggio in modo che venga diffuso il più possibile. Grazie.

Presto inizia la stagione dei frutti: susine, pesche, nespole, ciliegie, albicocche etc

La nostra richiesta è di NON gettare i semi nel cestino della spazzatura, ma INVECE di lavarli, asciugarli (al sole) e conservarli in una busta di carta e tenerli in macchina. Ogni volta che esci e vai in campagna, o mentre sei in viaggio e le campagne sono vuote lancia questi semi.

Se con questo semplice atto, possiamo contribuire con un solo albero ogni stagione, la nostra missione di rendere verde questo mondo avrà successo. 🌿🌱💕

(Il governo thailandese lo ha promosso a tutti i suoi cittadini negli ultimi anni.
Molti dei loro distretti hanno condotto questa campagna in modo forte e l’idea ha avuto molto successo. Il numero di alberi da frutto in natura si è moltiplicato molte volte soprattutto nei distretti settentrionali della Thailandia. I malesi si sono uniti ai thailandesi in questa brillante iniziativa per diffondere l’abbondanza nella natura e in questo modo semplice ma efficace si contribuire a dare futuro alle nostre prossime generazioni.)

Per favore condividi con gli altri …
(Franca e Vincenzo, osb-cam, eremo di famiglia camaldolese, Aquila e Priscilla).