Tutti gli articoli di eremo

Auguri diversi

Carissimi,

siamo già al 2 gennaio, San Basilio; siamo già immersi in un nuovo anno nel quale speriamo di “vedere”, di ” ascoltare”, di “toccare”, di “gustare” e di “raccontare” ancora qualcosa di bello e di buono per noi, per gli altri e per il Signore.

Il dono di questa vita che abbiamo ricevuto ci deve mettere il fuoco nel cuore, ci deve spingere a testimoniare ancora che Lui è nato, morto e risorto e che ci chiede di amarlo sopra ogni cosa … riusciremo a farlo?
Speriamo di si!!!
Vorremmo che questi nostri piccoli e semplici auguri non siano formali, dovuti e nemmeno scontati. Per questo vi chiediamo e ci chiediamo di ridare cuore e ragione alla nostra vita cercando di raccontare nel quotidiano l’amore per le piccole cose con l’impegno di conservare la fede in un tempo così difficile, così controverso, così nuovo … un tempo attraversato da cambiamenti così grandi che in poco tempo potrebbero, per davvero, spazzare via secoli di storia e di fede cristiana.
Da parte nostra cercheremo di essere “custodi” e non fari; “abitanti attenti” e non guerrieri solitari; “trasmettitori nascosti” di una fede antica come il mondo, senza credere di poterci battere contro questa deriva socio-culturale e della fede. E così cercheremo di essere piccoli testimoni disposti a costruire una storia di resistenza ad oltranza con l’unica idea di preservare l’essenziale che rischia di essere fagocitato per sempre.
Vi auguriamo ogni bene e di riuscire, con noi, a sollevare ancora lo sguardo verso le stelle per scrutare nuovi semi di quella umanità creata all’origine e vivere l’ideale di un amore incarnato nelle pieghe del quotidiano come se fossimo all’origine del cristianesimo in un tempo abitato da mille ostilità che non sanno e non vogliono sapere più nulla del bello, del buono e dell’altro nostro simile.
Buon viaggio e buon servizio.
Franca e Vincenzo osb-cam
Eremo di famiglia camaldolese

Sguardi sognanti

Piccoli sognatori;  semplici appassionati di questo mondo spesso ostile; ostinati di speranza … ci prepariamo all’arrivo  del nuovo anno e proviamo a “scrivere” nuovi programmi per contribuire a costruire il progetto di Dio.

Si tratta di tracciare nuovi sentieri paralleli a quelli antichi; nuove vie capaci di aprire lo sguardo su nuovi orizzonti; nuovi percorsi per cuori capaci di “vedere” oltre i mille ostacoli della vita quotidiana.

Siamo convinti che siano tanti i seminatori di speranza; crediamo, però, che molti hanno bisogno di essere scoperti e di fare rete.  Ci impegnano, perciò, a trovarli per costruire un mosaico di oasi dello Spirito capaci di contrastare questa deriva dell’umanità nella quale siamo immersi. E così, nel nostro piccolo eremo di famiglia camaldolese, dedicato ad Aquila e Priscilla, desideriamo continuiare  a camminare e vogliamo farlo avendo nel cuore la convinzione che, in questo modo, possiamo aiutare la speranza a farsi sperare.

In questi anni abbiamo già conosciuto molte belle realtà di chiese domestiche, luoghi nei quali il respiro di Dio cerca di farsi prassi ordinaria, semplice vita quotidiana. Si tratta di micro realtà a volte escluse, poco considerate se non del tutto ignorare: piccoli tentativi suscitati dallo Spirito creativo del Padre che sono nati magari vicino o accanto ad un monastero o a particolari luoghi dello Spirito e che stanno progressivamente prendendo consapevolezza di “essere”.

Ebbene noi speriamo che nel 2019 queste piccole realtà possano incontrarsi e cercare di verificare il loro cammino con l’idea di costruire, dal basso, una vera rete di sacche di resistenza e di controcultura in un mondo massificato da una deriva che appare inesorabile e che, concretamente, ha invaso ogni ambito e ogni aggregato, nessuno escluso.

Se anche tu (voi) pensi, speri e credi di entrare nella rete o vuoi solo cercare di confrontarti e di conoscere di più chiamaci, scrivici o contattaci come è meglio per te. Ti aspettiamo nel nostro eremo pronti ad accogliere donne e uomini di speranza che desiderano vivere il messaggio cristiano nella fedeltà e libertà di battezzati credenti.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Il verduraio

In questi giorni abbiamo letto una storia che condividiamo con voi. C’era una volta un verduraio che viveva sotto il comunismo e che metteva sempre un cartello nella sua vetrina dove era scritto: “Lavoratori del mondo, unitevi!”. Lo faceva non perché ci credeva ma solo perché non voleva avere guai. Non credendolo, quindi, nascondeva l’umiliazione subita dicendo a se stesso:  “Che cosa c’è di male nel fatto che i lavoratori del mondo si uniscano?”.  Ad un certo punto il verduraio decise di non esporre più quel cartello e di essere se stesso. Il suo tentativo di vivere nella verità, purtroppo, gli  procurò tanti problemi. Per prima cosa perse il lavoro e la sua posizione sociale. Ai figli fu impedito di andare all’università che desideravano o ad altre università. La gente iniziò a prenderlo in giro o a metterlo al bando. Ma, mentre accadeva tutto questo, egli continuava a dare testimonianza alla verità realizzando qualcosa di potenzialmente poderoso.

Con il suo comportamento semplice dichiarò che il re era nudo. E, poiché, il re è davvero nudo, è accaduto qualcosa di estremamente pericoloso. Attraverso la sua azione il verduraio ha parlato al mondo e ha permesso a tutti di guardare da dietro la tenda mostrando che è possibile vivere nella verità.

Il verduraio ha quindi posto in essere un comportamento di cambiamento disposto a soffrire per testimoniare la verità. Egli diventa una minaccia per il sistema però è riuscito a conservare la sua umanità.

Forse è giunta l’ora per creare e sostenere strutture parallele in cui la verità si possa vivere in comunità piccole e che si autostengono e che mantengono una relazione profonda tra loro. Non si tratta di fuggire dalla realtà ma di vivere una controcultura capace di preservare l’essenziale.

Questo è il tempo per avviarsi lungo questa direttrice per cercare di salvare il salvabile e consegnare a chi verrà dopo valori e verità nei quali crediamo.

Franca e Vincenzo, osb

 

Il biancospino della speranza

Un biancospino che fiorisce a dicembre: questa è la speranza.

Sognando futuro abbiamo “incontrato” un pellegrino, … un viandante che la notte di Natale di tanti anni fa (60/70 dopo Cristo) giunto alla sua meta, prima di mettersi a dormire, piantò il suo bastone a terra. Quel bastone divenne un arbusto di una varietà che ancora oggi fiorisce solo in Cornovaglia, proprio dove Giuseppe d’Arimatea, il saggio ebreo che donò la sua tomba a Cristo, lo piantò nella “notte” in cui si fa memoria del Cristo luce del mondo.

Una antica credenza o una leggenda?

A noi piace pensare che sia una di quelle piccole storie che offrono speranza a cuori disillusi e provati dall’assenza di amore. Una speranza che illumina la notte buia di vite nascoste nel silenzio dei giorni e che racconta di una rara possibilità: la fioritura di un biancospino a dicembre proprio in Cornovaglia. Una speranza che, però, continua ad animare le visioni di questo quotidiano, proprio come la fioritura di dicembre del biancospino di Cornovaglia.

Sognare è già vedere e noi vediamo già un arbusto di biancospino fiorire nella nostra vita.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Il relitto vivo

Nessuno, ormai, ricorda più da quanto tempo era su quella sperduta spiaggia. Testimone scomodo di tempi passati; scarto, ormai, inutile di quanti se ne erano serviti per le loro imprese; austero ammasso di materiale troppo ingombrante per questi tempi fatui.

Grazie al suo servizio molti avevano avviato relazioni, altri avevano consegnato messaggi e raccolto migranti nei mari.

Tempi nuovi ci hanno consegnato nuovi comandanti che per gli stessi compiti si avvalgono di altri mezzi e lui, è rimasto adagiato su una spiaggia deserta dove solo alcuni bambini affezionati al mondo delle favole amano andare. Lui li guarda e ne asseconda la curiosità raccontando la realtà di un tempo nel quale passione, entusiasmo e gioia sostenevano il suo servizio. Parla con lentezza e disegna nel cuore orizzonti capaci, ancora oggi, di evocare sogni. I bambini guardano il mare e gli chiedono di continuare e lui, adagiato su quella spiaggia deserta, unisce il suo sguardo a quello dei piccoli e degli appassionati di sogni e continua a raccontare mondi perduti trasmettendo speranze … e la vita va.

franca e vincenzo,

 

Foglie d’autunno

Chi sa cogliere il bello in una foglia caduta a terra non invecchiera’ mai !!!

Anche se calpestata conserverà la sua dignità.
Anche se trascurata conserverà la sua bellezza
Anche se considerata inutile conserverà la sua unicità.

Chi non sa cogliere la bellezza di una foglia invecchiata e caduta a terra, il suo fascino, la sua bellezza, la sua austera dignità e la sua straordinaria saggezza si classifica come stolto, geloso, invidioso e gonfio.

Un soggetto da evitare. 🦉🤗

 

Ripartire

“I care” è il nostro motto.

“Non ti conosco, non mi interessi, non ti cerco”. Ormai in certe zone dell’ Europa neanche l’ 1 per cento dei giovani ha contatto con la Chiesa. Questo è il dato.

Ripartire dal bisogno di felicità.
Ripartire da Dio e domandarsi: “Dove sei?”.
Proponiamo una vita semplice, piccola, ordinaria ma piena e vera.
Vieni e vedi.

Fare famiglia e’ possibile

YES, WE CAN ! Famiglia si può. Si, fare famiglia si può  … è possibile. È stato questo lo slogan della 17 Festa della Famiglia di Piancastagnaio, bellissimo comune posto ai piedi del Monte Amiata noto non solo per i boschi di castagno ma anche per le fabbriche di articoli in pelle venduti da grandi firme come Gucci, Giglioni e tante altre a livello mondiale. Ebbene, in questo posto baciato dal Signore, il parroco don Gian Luca, promotore e organizzatore della Festa della Famiglia ci ha invitati per un incontro-testimonianza. Abbiamo accettato con entusiasmo e gioia e siamo venuti. Mentre scriviamo questo post siamo ancora qui con gli occhi e il cuore pieno dei volti, delle storie, dei sorrisi, di qualche lacrima ma soprattutto della gioiosa collaborazione di una Comunità parrocchiale capace di organizzare un evento cosi bello, partecipato e condiviso. È stato davvero bello essere stati qui; è stata un’occasione importante per cogliere in un contesto di fraternità momenti di grande umanità… storie, vissuti e sguardi che hanno arricchito la nostra vita e ci hanno donato moltissimo. Intanto ecco una  piccola selezioni di foto.

Grazie don Gian Luca, grazie amici di Piancastagnaio, grazie davvero.

Vi portiamo nel cuore

Franca e Vincenzo osb-cam

 

 

 

Terra dei martiri

Conosciamo tante immagini di Auschwitz; ci hanno raccontato storie; abbiamo visto molti film e letto anche libri di storia. Nessuno, però, credo ci ha mostrato questa foto … è un pezzetto di pavimento, un angolo di terra che ha accolto le gocce di sudore e di sangue di moltissimi martiri. Questo è un pezzetto di terra santa toccato dai piedi dei Santi … ultimo angolo di mondo nel quale terra e cielo si sono toccati. Ve lo doniamo sperando che ognuno dopo averlo guardato e contemplato nel silenzio possa alzare una grande preghiera per la Pace e trovi la forza di Essere Pace. 💫

Franca e Vincenzo

Pellegrini ai piedi della Madonna di Czestokowa

Carissimi, questa mattina, partiamo per un pellegrinaggio sulle orme di San Giovanni Paolo II e, quindi, ai piedi di Maria.  A Czestokowa pregheremo avendo davanti agli occhi il volto della Madonna così come, secondo la tradizione, l’ha raffigurata San Luca mentre nel cuore portiamo il nostro povero spirito di pellegrini. Vi assicuriamo che anche voi sarete con noi e consegneremo a Maria ogni pensiero e ogni sofferenza e gioia. Accompagnateci con la Vostra preziosa preghiera e noi faremo lo stesso. Intanto condividiamo qualche piccola informazione sulla Madonna nera di Czestochowa.

Il Santuario di Częstochowa è uno dei più importanti centri di culto cattolico.