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Perseguitati si, ma forti perche’ amati

La vita ci riserva spesso sorprese da persone che non te lo aspetti. Anche a Gesù è accaduto cosi. Umiliato, denigrato, escluso e scartato ha accolto tutto con pazienza. Ha saputo sopportare la maldicenza dei potenti del tempo incapaci di confrontarsi. Questi soggetti, in gran parte sacerdoti del tempio, hanno usato il potere di cui erano stati investiti per condannare Gesù ed eliminarlo. Oggi, come allora,  la storia si ripete  mille e mille volte tutti i giorni  in tante realtà anche a noi vicine.

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Attenti agli intolleranti

Il Signore, questa domenica, invita a far crescere la zizzania con il buon grano; invita alla tolleranza, spinge alla tenerezza, suggerisce di non essere duri e zelanti e di guardare di più se stessi. Sono per davvero bellissime indicazioni per la vita di ogni giorno. Indicazioni che, purtroppo, molte volte, sono ignorate proprio da chi dovrebbe suggerirle ai cuori dei fratelli. Gli intolleranti, gli zelanti, i duri spesso, infatti, sono ciechi su se stessi e sulle proprie miserie e si chiudono nei confronti degli altri dai quali pretendono la perfezione, in nome di un pericoloso ? Tutto e subito?, ben diverso dalla pazienza di Dio.

Sempre più spesso, infatti, si incontrano cristiani che vorrebbero estirpare quella che, a loro giudizio, è la zizzania e tentano di eliminarla con la forza e l’arroganza dell’esercizio del potere. In questo modo si fanno giudici degli altri con parole e azioni che a volte sono palesi abusi. Si arrogano il diritto di umiliare gli altri e lo fanno in nome di Dio o di un ruolo che dovrebbe essere servizio d’amore. In questo modo negano la loro stessa missione non riuscendo più a trovare la pace e l’equilibrio interiore.  Vedono nemici ovunque e diffidano di tutto e di tutti. Ma tant’è. Sempre oggi.  il Signore invita ad essere piccoli, umili, semplici granelli di senape messi a dimora nei campi della vita quotidiana e a non scoraggiarsi perché proprio il piccolo granello di senape una volta cresciuto sarà capace di accogliere tra i suoi rami tanti uccelli (persone che vi trovano accoglienza e protezione).

Tutto questo perché sia palese che come un pizzico di lievito può far lievitare tre misure di farina allo stesso modo un solo cristiano può mostrare che l’amore è capace di vincere ogni intolleranza, ogni durezza, ogni odio o esercizio indiscriminato del potere.

 

La Maddalena donna liberata

Liberata dal male hai seguito il Maestro ascoltando i suoi insegnamenti, hai sofferto sotto la Croce, poi andando al sepolcro hai visto, per prima, la tomba vuota e dato l’annuncio. Hai parlato con quello che credevi un angelo e ti ha risposto chiamandoti per nome “Maria” e tu lo hai riconosciuto “Rabbini” (Maestro).

E così hai avuto forza per diventare “Apostola degli Apostoli”, segno di chi ha ascoltato, “visto” e creduto. Donna liberata e annunciatrice della risurrezione; donna coraggiosa e forte, segno e simbolo di una fede vissuta nel quotidiano.

Il monaco Zeno dall’eremo di camaldoli commenta la parabola del seminatore

Da oggi, ogni volta che riusciremo ad averla, pubblicheremo sul sito l’omelia della santa messa celebrata all’Eremo di Camaldoli. Oggi la Santa Messa é stata presieduta da Don Zeno Ferrari, monaco.
Ecco la registrazione.170716_001 (questo servizio è reso possibile grazie alla collaborazione del diacono Gaspare Siciliano, anche lui oblato camaldolese).

Diacono ontologicamente un altro Cristo servo

Condividiamo questa bellissima e molto significativa omelia di Mons. Moraglia, Patriarca di Venezia sulla figura del diacono. È una spiegazione di straordinario spessore che merita la nostra attenzione e anche di essere conosciuta in un tempo così particolare nel quale certi nuovismi rischiano, per davvero, di oscurare il cuore del Concilio.

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Oblati camaldolesi

Il senso di un’oblatura

Il rischio dell’insignificanza e dell’incomprensione di questa scelta per il mondo di questo tempo è davvero reale ma non ne abbiamo paura. In realtà l’essenza di questa scelta “controvento” si ispira all’esigenza di avanzare una proposta di vita che vuole indicare, nella semplicità e nell’ordinario, una possibilità di umanizzazione dell’esistenza. Se dovessimo riuscire a far percepire anche ad uno soltanto la vita buona che Gesù ci propone ne sarà valsa la pena.

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