Chiesi a Dio di essere forte per eseguire progetti grandiosi: al contrario, egli mi rese debole, per conservarmi nell’umiltà. Domandai a Dio che mi desse la salute per realizzare grandi imprese: egli mi ha dato il dolore, per comprenderlo meglio.
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Tra vecchi e nuovi rischi
In questo contesto i vecchi approcci non funzionano più e l’esperienza trasmessa dalle generazioni precedenti diventa rapidamente obsoleta. Valide opportunità e rischi insidiosi si intrecciano in un groviglio non facilmente districabile. Diventano indispensabili adeguati strumenti culturali, sociali e spirituali perché i meccanismi del processo decisionale non si inceppino e si finisca, magari per paura di sbagliare, a subire il cambiamento anziché guidarlo. Lo ha detto Papa Francesco: «“Come possiamo ridestare la grandezza e il coraggio di scelte di ampio respiro, di slanci del cuore per affrontare sfide educative e affettive?”. La parola l’ho detta tante volte: rischia! Rischia. Chi non rischia non cammina. “Ma se sbaglio?”. Benedetto il Signore! Sbaglierai di più se tu rimani fermo» (Discorso a Villa Nazareth, 18 giugno 2016).
Giovani in cerca di adulti credibili e veri
” i giovani sentano il bisogno di figure di riferimento vicine, credibili, coerenti e oneste, oltre che di luoghi e occasioni in cui mettere alla prova la capacità di relazione con gli altri (sia adulti, sia coetanei) e affrontare le dinamiche affettive. Cercano figure in grado di esprimere sintonia e offrire sostegno, incoraggiamento e aiuto a riconoscere i limiti, senza far pesare il giudizio”.
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“La casa si fa eremo”
“Sta andando in stampa il terzo volume della collana Hermitage- Parole dall’Eremo curata da Francesca Maria Forgetta e Vincenzo Testa. Un libro che racconta l’ esperienza della coppia di sposi che ha scelto di trasformare la propria casa in un vero e proprio eremo con tanto di Regola da seguire. Un bel volumetto ricco di spunti che rappresenta il cuore della testimonianza di fede e di vita dei due autori”.
In ascolto dei giovani
“… la Chiesa ha deciso di interrogarsi su come accompagnare i giovani a riconoscere e accogliere la chiamata all’amore e alla vita in pienezza, e anche di chiedere ai giovani stessi di aiutarla a identificare le modalità oggi più efficaci per annunciare la Buona Notizia”.
Sinodo dei giovani … si comincia.
“Pure la Chiesa desidera mettersi in ascolto della vostra voce, della vostra sensibilità, della vostra fede; perfino dei vostri dubbi e delle vostre critiche. Fate sentire il vostro grido, lasciatelo risuonare nelle comunità e fatelo giungere ai pastori. San Benedetto raccomandava agli abati di consultare anche i giovani prima di ogni scelta importante, perché «spesso è proprio al più giovane che il Signore rivela la soluzione migliore» (Regola di San Benedetto III, 3).”
Servire sempre e comunque
Signore,
fa’ di noi persone capaci di servire.
Nel riposo notturno del mondo,
mettici al servizio dei nostri fratelli e sorelle più soli, più emarginati, più bisognosi di cure e di aiuto, di preghiera.
“Seguimi”
“Seguimi” è l’invito che Gesù ha rivolto a Levi-Matteo mentre era seduto al banco delle imposte e domani il Vangelo di domani Mc 2, 13-17 ce lo ricorderà. Subito dopo l’invito di Gesù Levi Matteo organizza un gran banchetto nella sua casa dove invita tutti i suoi amici la maggior parte dei quali sono pubblicani. Vedendo ciò i Farisei mormorano contro Gesù che replica: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori».
Elogio dell’uomo saggio
Rottamare è uno dei verbi più in voga di questi ultimi tempi. Sembra l’ultima frontiera di quel cambiamento che dovrebbe risolvere ogni problema. Ed è così che i giovani sono preferiti in tutte le cose, in tutti gli ambienti e in ogni situazione. Gli effetti di queste scelte, purtroppo, non hanno esitato a mostrarsi ma questa tendenza continua ad animare le scelte in molte situazioni. Ancora una volta vogliamo andare controcorrente.
A coloro che verranno
Davvero vivo in tempi bui,
quando la parola innocente è stolta
e una fronte distesa vuol dire insensibilità.
Quali tempi sono questi
quando discorrere di alberi è quasi un delitto
perché su troppe stragi comporta il silenzio?!