In questo venerdì santo desideriamo condividere con voi tutti questa straordinaria omelia dell’Arcivescovo di Gaeta, Luigi Vari. Carica di una grande umanità ci chiama tutti ad essere l’oggi di Cristo per questo mondo. Che Dio ci aiuti.
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Donne diacono e non solo
Di donne “diacono” o collaboratrici nell’evangelizzazione, di donne profetesse o comunque con ruoli importanti nelle prime comunità cristiane è piena la Scrittura e non saremo certo noi a dirimere il nodo che il papa ha affidato alla commissione vaticana che sta studiando il diaconato femminile. Ciò che in questo momento a noi sta a cuore è quello di ridare visibilità ad una Chiesa profondamente evangelica capace di mostrare nel quotidiano un desiderio di partecipazione e di corresponsabilità che, purtroppo, da più parti manca o viene solo fintamente sbandierata.
Neanche io ti condanno
Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani.
Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più».
Essere “brezza leggera”
“Dio non è nel vento impetuoso che scuote vistosamente tutto, ma nella brezza leggera di cui forse pochi si accorgono (Re 19,11-13)”
Servo ed escluso
In un paese lontano accadde questo: un giorno un servo di nome Nemo si presentò, come sempre, per prestare la sua opera ma il suo padrone restava in silenzio.
Il servo attendeva ma non riceveva ordini. Passarono i giorni, passarono i mesi … il servo non contava più il tempo. In fondo quando era più giovane lo avevano chiamato e lui aveva detto si. Ora pur potendo ancora svolgere un compito nessuno gli diceva più che fare anzi aveva anche sentito dire che la sua presenza non era per nulla gradita. Da chiamato a servire ora era diventato un escluso, un reietto, uno scarto, un anawin … E questo per lui era diventata, di fatto, una benedizione. In un primo momento non lo aveva capito ora, però, aveva imparato a vivere il suo essere servo servendo nel silenzio e nel buio. L’unica cosa che gli era rimasta era “fare” da campanello d’allarme: testimone quotidiano con una presenza che è di fatto denuncia con la speranza di scuotere le coscienze. Forse questo era il modo migliore per raccontare con la vita il suo essere servo.
Ed eccolo un testimone che sulla sua pelle vive l’esclusione
Segno dei tempi/diaconi a servizio
Un diacono e padre di famiglia è stato scelto per essere il nuovo economi della Cei. Un segno dei tempi per chi vuole e sa leggerli. Intanto ieri a Milano Papa Francesco rispondendo ad una domanda di un diacono ha detto: “Voi diaconi avete molto da dare, molto da dare. Pensiamo al valore del discernimento. All’interno del presbiterio, voi potete essere una voce autorevole per mostrare la tensione che c’è tra il dovere e il volere, le tensioni che si vivono all’interno della vita familiare – voi avete una suocera, per dire un esempio! –. Come pure le benedizioni che si vivono all’interno della vita familiare”.
Le piccole cose semplici
Ieri abbiamo scritto: “Le piccole cose semplici sono davvero le più importanti” e poi qualcuno ha chiesto: “Quali di queste?”.
Abbiate misericordia
“… l’architrave che sorregge la vita della Chiesa – scrive papa Francesco- è la misericordia”.
Acqua viva che zampilla
“L’acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna”.
Cristo e’ pietra d’angolo
“La pietra che i costruttori hanno scartata è diventata testata d’angolo”.