Raccontavano che il padre Agatone visse tre anni con un sasso in bocca, finché non riuscì a praticare il silenzio.
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Che fare per piacere a Dio
Un tale chiese al padre Antonio: «Che debbo fare per piacere a Dio?». E l’anziano gli rispose: «Fa’ quello che io ti comando: dovunque tu vada, abbi sempre Dio davanti agli occhi; qualunque cosa tu faccia o dica, basati sulla testimonianza delle Sante Scritture; in qualsiasi luogo abiti, non andartene presto. Osserva questi tre precetti, e sarai salvo»
Antonio il grande
Giudizio di Dio
Un fratello chiese al padre Ammone: «Dimmi una parola». L’anziano gli disse: «Ecco, poniti in mente ciò che pensano i malfattori in prigione: essi domandano sempre a tutti dov’è il giudice e quando verrà, e piangono nell’attesa del castigo. Allo stesso modo il monaco deve sempre essere attento, e accusare l’anima sua dicendo: – Guai a me, come potrò presentarmi al tribunale di Cristo? Come potrò giustificarmi dinanzi a lui? Se tu ripeti questo incessantemente, potrai salvarti»
Annullarci per unirci a Gesu’
Il 1 dicembre 1916, il giorno della sua morte, fr. Charles de Foucould scrive: Cancellarci, annullarci, ecco il mezzo più potente che possediamo per unirci a Gesù e far del bene alle anime; san Giovanni della Croce lo ripete ad ogni riga.
Vivere la stessa vita di Gesu’
Domani 1 dicembre ricorre il centesimo anno della morte di Charles de Foucauld … Scoperto Gesù ha voluto vivere la sua stessa vita.
Resosi conto che «nessuna congregazione della Chiesa dà oggi la possibilità di condurre con Lui questa vita ch’Egli ha condotto in questo mondo», si domanda se «non è il caso di cercare alcune anime con le quali […] formare un inizio di piccola Congregazione di questo genere:
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La Chiesa che “viene”
… Dalla crisi odierna emergerà una Chiesa che avrà perso molto. Diventerà piccola e dovrà ripartire più o meno dagli inizi. Non sarà più in grado di abitare molti degli edifici che aveva costruito nella prosperità. Poiché il numero dei suoi fedeli diminuirà, perderà anche gran parte dei privilegi sociali. In contrasto con un periodo precedente, verrà vista molto di più come una società volontaria, in cui si entra solo per libera decisione.
Avvento – Attesa
L’Avvento, che ci fa protendere lo sguardo oltre il tempo, nell’attesa della venuta finale del Cristo, è lo stesso Avvento che ci invita ad attendere e ad accogliere, con gli occhi del cuore e della mente ben spalancati, il Cristo che continua a incarnarsi nelle nostre storie personali, familiari e comunitarie;
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Il diacono “servo inutile”.
Il diacono «servo inutile»
La preziosità del ruolo liturgico del diacono è proporzionale alla sua fragilità: il fatto che i
gesti rituali propri del diacono possano essere tutti sostituiti dal prete, o da un fedele laico, ne fanno una figura non indispensabile. In questa fragilità è tuttavia possibile vedere il simbolo della condizione del vero servizio, che è sempre all’insegna dell’umiltà e della discrezione. A chi ragiona nella prospettiva della mera utilità pratica, il ministero del diacono apparirà inevitabilmente come una pericolosa clericalizzazione dei laici. Per chi ha compreso, invece, che se la Chiesa ha bisogno di diaconi, non è perché mancano i preti, ma perché sia più pienamente Chiesa, rimane il compito essenziale di un serio discernimento, perché la chiamata al
ministero poggi su un effettivo carisma di mediazione e di servizio, capace di adattarsi alle molteplici necessità della comunità.
Lettera dall’eremo per l’Avvento 2016
Cari amici,
inizia oggi un tempo di attesa nel quale dobbiamo dare cuore alla speranza e in queste quattro settimane offriamo lo spazio del nostro eremo per godere del silenzio e contemplare con le parole del cuore il Dio che viene.
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Pregare, lottare, vivere … Amare
Nella preghiera come nella lotta, nulla è grave se non perdere l’amore. Senza l’amore, a che serve la fede, a che serve arrivare fino a consegnare il nostro corpo alle fiamme?
Lo intuisci? Lotta e contemplazione hanno una sola e identica sorgente: il Cristo che è amore.
Se preghi, lo fai per amore. Se lotti per ridare un volto umano all’uomo sfruttato, ancora, è per amore.