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Il segno di Giona

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 11,29-32

In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire:
«Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione.
Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone.
Nel giorno del  giudizio, gli abitanti di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona».

Parola del Signore.

Dio è buono e misericordioso. Si preoccupa ti tutti, buoni e cattini. Oggi ci ricorda il “segno di Giona” e cioè tre giorni e tre notti nel ventre della terra, cioè dà la vita. È così che davanti al male estremo di chi lo rifiuta, Dio dà il segno estremo dell’amore. Egli stesso come Giona (che è rimasto tre giorni e tre notti nel ventre del pesce), resterà sarà messo in croce per poi risorgere. Questo è il segno per noi. Questo è il segno della salvezza: la croce.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Padre nostro

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 6,7-15

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate.
Voi dunque pregate così:
Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe».

Parola del Signore.

Oggi riceviamo un ulteriore forte invito …

“Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male”

Buona giornata

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

I piccoli

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 25,31-46
 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra.
Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”.
Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”. E il re risponderà loro:   “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”.
Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato”.
Anch’essi allora risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?”. Allora egli risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me”.
E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna».

Parola del Signore.

È bello questo vangelo. Sinceramente è molto pacificante. Stamattina condividiamo con voi una piccola frase di Chiara Lubic (fondatrice del Movimento dei Focolarini).

“Chi sono quelli che Gesù chiama “suoi fratelli più piccoli”? Il contesto, in cui Gesù usa quest’espressione è, come abbiamo visto, universale: è un giudizio dove sono convocati tutti gli uomini senza distinzione. Quell’espressione perciò non indica i cristiani soltanto, ma qualsiasi uomo, cristiano o no, si trovi in necessità o in difficoltà. Il testo parla di chi ha fame o sete, di chi ha bisogno di vestito o di alloggio, del malato, del carcerato, ma non è difficile estendere l’elenco a milioni di indigenti e di sofferenti, che nel mondo implorano, anche senza parole, il nostro aiuto.

Sono questi che Gesù chiama fratelli suoi e con questi egli è misteriosamente solidale”.

È tempo di rientrare in noi stessi

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 4,1-13
 
In quel tempo, Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto, per quaranta giorni, tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni, ma quando furono terminati, ebbe fame. Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane». Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo”».
Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un istante tutti i regni della terra e gli disse: «Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me è stata data e io la do a chi voglio. Perciò, se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo». Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”».
Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù di qui; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo affinché essi ti custodiscano”; e anche: “Essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”». Gesù gli rispose: «È stato detto: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”». Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò da lui fino al momento fissato.

Parola del Signore.

Questo tempo ci invita a rientrare in noi stessi, a recuperare le basi vere della nostra umanità, a ridare cuore buono alla vita. Il deserto, cioè lo stare un po’ in disparte, ci offre l’opportunità di stare con Gesù, di provare a parlargli, di ascoltare la sua voce, di costruire buone relazioni con noi, con gli altri e con il mondo. Il tempo della quaresima non è il tempo della penitenza, della sofferenza, del dolore o, peggio, della tristezza. Questo è il tempo della rifondazione della vita buona, della vita bella, della vita piena. Questo è il tempo della rinascita umana e spirituale. Decidiamo per il nostro bene di rileggere la nostra vita e di confrontarla con la buona notizia portata da Gesù. Non perdiamo altro tempo, questo è il momento. Non lasciamolo passare invano.

Franca e Vincenzo, Eremo di famiglia 

Se vuoi puoi ascoltare la lectio di questa sera dal Monastero di Sant’Antonio all’Aventino clicca qui

Non sono venuto a chiamare i giusti

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 5,27-32
 
In quel tempo, Gesù vide un pubblicano di nome Levi, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi!». Ed egli, lasciando tutto, si alzò e lo seguì.
Poi Levi gli preparò un grande banchetto nella sua casa. C’era una folla numerosa di pubblicani e d’altra gente, che erano con loro a tavola. I farisei e i loro scribi mormoravano e dicevano ai suoi discepoli: «Come mai mangiate e bevete insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Gesù rispose loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perché si convertano».
 
Parola del Signore.

È questo il tempo favorevole per cambiare vita. Si, il tempo di Quaresima è proprio il tempo in cui la chiamata di Gesù si fa piu forte, più intensa, più pressante. Non lasciamoci sfuggire questa nuova ed importante possibilità. Se ci pensiamo bene le parole di Gesù di oggi sono proprio per noi. Essere peccatori è la nostra condizione ordinaria e lo è anche quando le cose non dipendono proprio sempre tutte da noi. Pensiamo a San Paolo che con sincerità dice “18Io so infatti che in me, cioè nella mia carne, non abita il bene: in me c’è il desiderio del bene, ma non la capacità di attuarlo; 19infatti io non compio il bene che voglio, ma il male che non voglio”. È probabile che qualcosa di simile sia accaduto anche a noi. La nostra fragilità, infatti, ci fa fare del male non solo volontariamente ma, a volte, anche inconsapevolmente. Questo ci fa capire che tutti, ma proprio tutti, siamo chiamati a fare un esame di coscienza e a cambiare vita. Questo è il momento favorevole e Gesù sta chiamando proprio noi. Non perdiamo tempo, cambiamo vita adesso!!!

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Digiunare

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 9,14-15

In quel tempo, si avvicinarono a Gesù i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?».
E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno».

Parola del Signore.

Quasi sempre la Scrittura ci parla di digiuno quasi sempre in collegamento con la preghiera. Negli Atti degli Apostoli (13:4; 14:23) si dice che i credenti digiunavano ogni volta che dovevano prendere delle decisioni importanti. Dobbiamo anche prendere consapevolezza del fatto che il digiuno ha lo scopo di fare concentrare la nostra attenzione su Dio e distogliere i nostri pensieri dalle chimere di questo mondo. Il digiuno in buona sostanza ci avvicina a Dio e non è certo praticato per dimagrire oppure per obbligo o per altra ragione mondana. Merita inoltre di essere evidenziato che digiunare ci aiuta a recuperare un rapporto più forte e più intenso con Dio. E, infine, non ci dimentichiamo che il digiuno più forte e più richiesto dal Signore è quello dalle azioni e dai pensieri negativi, dalla gelosia, dall’invidia e da comportamenti che tradiscono l’Amore.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Prendi la tua croce e seguimi

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 9,22-25

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Il Figlio dell’uomo deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».
Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà. Infatti, quale vantaggio ha un uomo che guadagna il mondo intero, ma perde o rovina se stesso?».

Parola del Signore.

Con questo invito a seguirlo sulla Via della Croce Gesù si pone in direzione contraria rispetto a quella di un mondo che spera nel potere e nel successo. La Via che propone Gesù è l’unica capace di battere il peccato e trionfare sulla morte. Seguire la Via della Croce con il sorriso è la via che conduce al giardino fiorito dei nostri sogni più belli accompagnati da Cristo e, alla fine, accolti da un Padre misericordioso.

La via comoda e l’esperienza ce lo conferma non è quella più facile, quella senza ostacoli, quella senza dolore e senza sacrifici. Non è nemmeno quella della ricchezza e del potere. Né soldi, né potere, né successo danno la vera felicità anzi sono spesso fonte di delusione e all’origine di molto problemi psicologici. Le difficoltà, invece, sono occasione e opportunità per appoggiarsi al Signore e fare crescere la nostra fiducia e il nostro affidamento in Lui riconoscendoci piccoli e umili, fragili e poveri. Nessun potente è mai stato davvero felice e la storia lo trasmette bene a chi la conosce in profondità. Buona vita.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Pregare

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 6,1-6.16-18
 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli.
Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando pregate, non siate simili agli ipocriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipocriti, che assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».

Parola del Signore.

Oggi inizia la Quaresima. Per Sant’Agostino la quaresima «è un tempo privilegiato per la preghiera. Egli inoltre dice che il digiuno e l’elemosina sono “le due ali della preghiera”, che le permettono di prendere più facilmente il suo slancio e di giungere sino a Dio. Ma c’è una preghiera particolare per il tempo della Quaresima?

Proviamo a suggerire una:

O Dio, nostro Padre, concedi a noi, insieme a tutta la Chiesa, di iniziare con questo digiuno un cammino di vera conversione del cuore e della vita. Salvaci da ogni prova, liberaci da ogni ma- lattia, donaci la tua forza per crescere nella fede, nella preghiera e nell’amore fraterno. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Buin cammino di Quaresima

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Molti dei primi saranno ultimi

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 10,28-31
 
In quel tempo, Pietro prese a dire a Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito».
Gesù gli rispose: «In verità io vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà. Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi saranno primi».
 
Parola del Signore.

Abbiamo, oggi, una nuova conferma: viviamo in un mondo capovolto. Noi crediamo che “i primi” siano davvero “primi” e gli “ultimi” sono e resteranno “ultimi”. Gesù ci dice, con chiarezza, che stiamo credendo e vivendo una realtà diversa da quella che Lui ci propone. In altra parte del Vangelo dice “quando dài un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; 14e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti”. E noi, nella nostra vita, come ci comportiamo? Il cristianesimo non è una teoria. Il cristianesimo è Vita. Vivere la vita cristiana invece ci fa comprendere come il mondo nel quale viviamo sia un mondo che propone e vive con valori capovolti. A parole ci diciamo cristiano ma con sincerità dobbiamo ammettere che viviamo secondo uno stile capovolto. Oggi ci chiediamo se possiamo abbandonare le nostre ipocrisie, il nostro vuoto perbenismo, le nostre maschere e abbracciare, finalmente, la rivoluzione cristiana nella vita quotidiana.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Vieni e Seguimi!

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 10,17-27
 
In quel tempo, mentre Gesù andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: “Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre”».
Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni.
Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!». I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesù riprese e disse loro: «Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro: «E chi può essere salvato?». Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio».
 
Parola del Signore.

Per riflettere su questo passo del Vangelo ci facciamo aiutare da una poesia di Davide Maria Turoldo

Vieni di notte,
ma nel nostro cuore è sempre notte:
e, dunque, vieni sempre, Signore.

Vieni in silenzio,
noi non sappiamo più cosa dirci:
e, dunque, vieni sempre, Signore.

Vieni in solitudine,
ma ognuno di noi è sempre più solo:
e, dunque, vieni sempre, Signore.

Vieni, figlio della pace,
noi ignoriamo cosa sia la pace:
e, dunque, vieni sempre, Signore.

Vieni a liberarci,
noi siamo sempre più schiavi:
e, dunque, vieni sempre, Signore.

Vieni a consolarci,
noi siamo sempre più tristi:
e, dunque, vieni sempre, Signore.

Vieni a cercarci,
noi siamo sempre più perduti:
e, dunque, vieni sempre, Signore,

Vieni, Tu che ci ami:
nessuno è in comunione col fratello
se prima non è con Te, o Signore.

Noi siamo lontani, smarriti,
né sappiamo chi siamo, cosa vogliamo:
vieni, Signore,
vieni sempre, Signore.