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Piena di Grazia

Maria è la donna “piena di Grazia”, la donna che il Padre sceglie di riempire della Sua Grazia per donare al mondo il Figlio che porterà la salvezza.

La Grazia è il dono di Dio che contiene tutti gli altri, quello del Figlio suo (RM 8,32). Dio dona e chi riceve trova grazia e compiacenza dinanzi a lui.  È una iniziativa totalmente gratuita, non dovuta ad alcun merito.

La Grazia, perciò concede alla Fede di produrre opere e tra queste quelle che Lui ha preparato perché l’uomo potesse produrle. È chiaro che la Grazia richiede una nostra collaborazione. C’è chi prepara e dona (Dio) e chi riceve e fa (l’uomo e la donna creature libere di decidere cosa fare della Grazia che hanno ricevuto in dono). La grazia è così la nascita a una nuova esistenza, quella dello Spirito che anima i figli di Dio. Dio continua a donare la Sua Grazia. Un esempio per tutti è l’Eucarestia. L’Eucarestia è, infatti, l’alleanza dell’amore e della grazia di quel ‘pane di vita’ che la Chiesa, oggi, custodisce per la folla e per il mondo intero. 

Franca e Vincenzo, osb-cam ❤️

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 1,26-38
 
In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: “Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te”.
A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L’angelo le disse: “Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine”.

Allora Maria disse all’angelo: “Come è possibile? Non conosco uomo”. Le rispose l’angelo: “Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio”. Allora Maria disse: “Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto”. E l’angelo partì da lei.

Parola del Signore.
 

Insegnaci a pregare

Pregando il Padre nostro proviamo anche a rispondere a qualche punto di domanda e daremo un senso nuovo alla nostra preghiera.
1.“Senti” Dio come padre/madre? O ci “pensi” ogni tanto?


2.Chiamare Dio Padre/Madre significa accogliere il dono della fraternità universale, con l’umanità, con la natura, con l’universo: ti indignano i “brandelli di umanità ferita”? O ci passi sopra, con indifferenza? Ti indigna lo scempio ecologico causato dalla smania di profitto, o lo assumi come “prezzo da pagare” per essere moderno?


3.Come è la tua preghiera? Ne senti l’esigenza? Come essere uomini e donne di preghiera oggi? Perché esserlo?

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 11,1-4
 
Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli».
Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite:
Padre,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno;
dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano,
e perdona a noi i nostri peccati,
anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore,
e non abbandonarci alla tentazione».

Parola del Signore.

La parte migliore

Si è sempre creduto che le due sorelle Marta e Maria siano l’esempio della vita attiva e di quella contemplativa e che quella contemplativa sia una dimensione superiore.

Studi recenti, invece, ci dicono altro. In particolare se ci fermiamo ad osservare Maria e facciamo attenzione alla situazione comprendiamo che mentre Marta serve Gesù e sembra dare a Lui la colpa del mancato servizio di Maria dall’altra parte Maria è seduta a terra che Ascolta il messaggio di Gesù. Quello di Maria è l’ascolto di chi Accoglie la più straordinaria novità della storia. È da questo Ascolto profondo che nasce e si sviluppa nel cuore e nella mente di Maria la libertà della propria vita. È questa libertà che è “la parte migliore che non le sarà tolta”.

Maria nell’ Ascolto della Parola riceve la libertà che la fa persona e la libera da ogni schiavitù. Questo dono grande che Gesù offre Maria è accolto e prende la sua vita. Da ora in poi Maria cammina su strade nuove. Nessuno potrà dominarla o renderla schiava perché la liberazione che ha ricevuto la fa persona.

Franca e Vincenzo osb-cam ❤️

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 10,38-42
 
In quel tempo, mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò.
Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi.
Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».

Parola del Signore.

I piccoli

Respirare a pieni polmoni aria fresca di montagna è possibile se ci si riveste di umile semplicità, se si accoglie la mitezza di un cuore che vede.

Gesù giudicato da sacerdoti, scribi e farisei chiama a se tutti gli uomini che “stanchi e oppressi” dalle leggi della casta del suo tempo non ce la fanno ad osservare prescrizioni, regole ed imposizioni che fanno scoppiare la testa e la vita.

Farsi piccoli e accogliere i piccoli (i semplici e gli ultimi) è la via che permette di vivere le beatitudini e dare “ristoro” e leggerezza alla vita. Un po’ come ha fatto San Francesco di cui oggi facciamo memoria che ha mostrato con la vita come vivere il cuore di questo messaggio di Gesù.

Franca e Vincenzo osb-cam ❤️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 11,25-30
 
In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

Parola del Signore.

Angeli

Invisibili agli occhi ma presenti nella nostra vita; solo il cuore che ha fede ne sente la presenza.

Per rintracciare le loro tracce e chiedere e avere aiuto dobbiamo guardare ogni cosa con gli occhi di Dio.

Gli Angeli custodi ci sono ed è la Fede che ci consente di vederli. Sono loro che sono attenti e presenti nella nostra vita. Esseri viventi che ci proteggono dal male, da ogni male.

Gli Angeli custodi inviati da Dio ci camminano a fianco e invisibili agli occhi sono presenti nella coscienza di ognuno e il loro aiuto è molto prezioso.

Restiamo piccoli ed entreremo nel Regno di Dio; restiamo innocenti e vedremo Dio faccia a faccia come l’Angelo custode che ci è stato donato. 😉

E oggi facciamo festa con i nonni e per i nonni che, come gli angeli, custodiscono e proteggono i bambini.

Auguri anche a chi porta il nome di Angelo, Angela, Angelica e via di seguito.

Franca e Vincenzo osb-cam ❤️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 18,1-5.10
 
In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è più grande nel regno dei cieli?».
Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli.
Perciò chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me.
Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli».

Parola del Signore.

Il male dell’Indifferenza

L’indifferenza è uno dei peggiori atteggiamenti che può colpire la vita dell’uomo. L’indifferente non accoglie e chi non accoglie si isola nella sua torre d’avorio e si condanna da se stesso. L’indifferente si esclude dalla salvezza e rifiuta la relazione profonda con gli altri e con il mondo.

Qui sotto potete anche ascoltare il commento dell’eremita Mirella Muià sulle letture di oggi giorno nel quale la Chiesa festeggia Santa Teresa di Santa Teresa di Gesù Bambino.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse:
«Guai a te, Corazìn, guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidòne fossero avvenuti i prodigi che avvennero in mezzo a voi, già da tempo, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, nel giudizio, Tiro e Sidòne saranno trattate meno duramente di voi.
E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai!
Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me, disprezza colui che mi ha mandato».

Parola del Signore

Li inviò a due a due

Tutti sono inviati. Non ci sono categorie speciali di annunciatori del Regno di Dio. Basta essere battezzati e disponibili a collaborare per far conoscere il messaggio d’Amore di Gesù e costruire un mondo nuovo.

Gli inviati, cioè tutti, devono avere fiducia ed essere disponibili a servire i malati, i poveri, gli ultimi, gli esclusi e gli scartati.

È con loro che il Regno di Dio si può costruire pienamente.

Franca e Vincenzo osb-cam ❤️

Dal Vangelo secondo Luca

Lc 10,1-12

In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.

Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.

In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.

Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”. Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: “Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”. Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città».

Parola del Signore.

In cammino

Il cammino, ogni cammino è segnato dalla durezza, dalla fatica, spesso dall’incomprensione. A volte mettersi in cammino significa accettare il rischio di sbagliare, non avere certezze, soffrire e faticare molto. Spesso i risultati sono scarsi o quasi inesistenti.

Gesù andando verso Gerusalemme accetta il rischio del fallimento, accetta il suo destino e nonostante ciò spinge i suoi passi proprio in quella direzione.

Durante il cammino sperimenta il rifiuto e non viene accolto. Vive il dramma di essere respinto e scartato.

I discepoli imbottiti di “logica del mondo” avrebbero voluto reagire. Gesù, invece, non reagisce e rimprovera Giacomo e Giovanni.

Egli tira dritto verso il suo destino … E noi, che ci consideriamo cristiani e, quindi, suoi seguaci siamo disponibili a seguirlo davvero verso la nostra Gerusalemme? Siamo pronti ad accettare davvero il rifiuto, l’indifferenza? Siamo disposti ad andare incontro al nostro destino ultimo?

Franca e Vincenzo osb-cam ❤️

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 9,51-56
 
Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandò messaggeri davanti a sé.
Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l’ingresso. Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme.
Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». Si voltò e li rimproverò. E si misero in cammino verso un altro villaggio.

Parola del Signore.

Il più piccolo

Ma chi è il più piccolo? A dircelo con la vita è Santa Teresa di Gesù Bambino. Lei nel suo diario parla della «piccola via». Questa “via” può esse­re percorsa solo se ci si fa «bambini. Si tratta di vivere una vita na­scosta, senza estasi, senza penitenze parti­colari, senza appariscenza, tutta occupata a mettere amore nelle attività ordinarie.

La «piccola via» non è una strada facile, non è una via sempli­ce. È, invece, una via complicata che richiede una grande virtù. Si tratta di abbassarsi e affidarsi al Signore, di essere umili e di avere una grande fiducia in Dio. Una fiducia simile a quella del bambino che si abbandona nelle braccia dei genitori. Abbandonarsi in Dio è quindi la “piccola via” che ci procura un posto nella vita vera con il Signore.

Franca e Vincenzo osb-cam ❤️

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 9,46-50
 
In quel tempo, nacque una discussione tra i discepoli, chi di loro fosse più grande.
Allora Gesù, conoscendo il pensiero del loro cuore, prese un bambino, se lo mise vicino e disse loro: «Chi accoglierà questo bambino nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato. Chi infatti è il più piccolo fra tutti voi, questi è grande».
Giovanni prese la parola dicendo: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e glielo abbiamo impedito, perché non ti segue insieme con noi». Ma Gesù gli rispose: «Non lo impedite, perché chi non è contro di voi, è per voi».

I piccoli

Parola del Signore.

La Tua Parola è verità

Le Parole di Gesù sono Parole vere, Parole che indicano la strada, che mostrano la direzione, che fanno vedere l’orizzonte.

Nessuno, dice Gesù, potrà fare un “miracolo” nel suo nome e poi parlare male di Lui. I discepoli non comprendono e Gesù offre una serie di “pillole” di saggezza che l’evangelista Marco ci propone come un elenco che appare scollegato. È probabile che si riferiscano ad episodi diversi ma a darle unità e senso è la VERITÀ che contengono.

Franca e Vincenzo osb-cam ❤️

Dal Vangelo secondo Marco

Mc 9,38-43.45.47-48

In quel tempo, Giovanni disse a Gesù: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva». Ma Gesù disse: «Non glielo impedite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi.

Chiunque infatti vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa.

Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare. Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna, nel fuoco inestinguibile. E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato nella Geènna. E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue».

Parola del Signore.