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Li invio’ a due a due

Gesù invia tutti i suoi seguaci ad annunciare che Amare è il cuore del suo messaggio. Non si annuncia soli ma in due e cioè come comunità che vive l’Amore e che esprime, nella concretezza del quotidiano, la “regola” dell’Amore.

È una rivoluzione totale. Non si è cristiani perché si fanno riti o praticano liturgie. Si è, invece, cristiani perché si accoglie e vive l’Amore.

Ci sono anche segnali che ci mostrano se chi annuncia accoglie e vive davvero l’Amore. Chi annuncia, infatti, saprà testimoniare con coerenza le parole che predica; saprà condividere con i meno fortunati i beni che gli sono stati affidati; saprà accogliere nella verità la Parola facendo della sua vita un chiaro esempio di servizio.

Chi annuncia lo farà nella moderazione ma con fermezza; con sobrietà, essenzialità e semplicità e facendo della propria vita un dono.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 6,7-13
 
In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche.
E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro».
Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano.

Parola del Signore.

Non abbiate paura

Per tre volte Gesù ripete di non avere paura. L’invito è quello di essere annunciatori della buona notizia senza farsi intimidire dai potenti del mondo, senza preoccuparsi troppo di chi si oppone al Vangelo. Lui è sempre accanto a noi ed è bellissimo intuire la cura che il Padre ha per tutte le sue creature. Gesù a tal proposito fa l’esempio di due passeri e dice: “nemmeno uno di essi cadrà a terra … Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati”.

Che bello!!! Che Speranza!!! Che gioia!!!

L’amore e la cura del Padre per ogni creatura è una grande rivelazione. Una promessa che anima la Speranza e ci aiuta a spingere i nostri incerti passi in un mondo e in un tempo così carico di tensioni e di preoccupazioni. Queste parole di Gesù sono davvero straordinarie, sono quelle di cui abbiamo tutti bisogno per continuare a vivere testimoniando l’amore del Padre.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Matteo Mt 10, 24-33

In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli:

«Un discepolo non è più grande del maestro, né un servo è più grande del suo signore; è sufficiente per il discepolo diventare come il suo maestro e per il servo come il suo signore. Se hanno chiamato Beelzebùl il padrone di casa, quanto più quelli della sua famiglia!

Non abbiate dunque paura di loro, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze.

E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo.

Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri!

Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli».

Parola del Signore.

Siate prudenti

In una sua canzone, “Sally”, Vasco dice che “la vita è un brivido che vola via, è tutto un equilibrio sopra la follia” e, intervistato, spiega: “Pensavo di essere solo io in questa condizione di equilibrio sopra la follia e, invece, ci siamo tutti”.

A pensarci un po’ meglio, un simile consiglio, per essere cristiani, questa mattina ce lo da anche Gesù invitandoci a vivere in questo mondo abitato da “lupi” con la prudenza e l’astuzia dei serpenti ma anche con la semplicità della colomba. Uno stile di vita che cammina in un equilibrio sempre precario nel quale i cristiani, attaccati da più parti, sono invitati a restare calmi. Lui, Gesù, ci ha promesso che ci sarà sempre accanto. Sarà “lo Spirito del Padre”, infatti, a parlare per noi suggerendo le parole giuste. Insomma tutta la nostra vita è destinata a dipanarsi in una costante precarietà da affrontare con astuzia, prudenza e semplicità.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 10,16-23
 
In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli: 
«Ecco: io vi mando come pecore in mezzo a lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe. 
Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi. 
Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato.
Quando sarete perseguitati in una città, fuggite in un’altra; in verità io vi dico: non avrete finito di percorrere le città d’Israele, prima che venga il Figlio dell’uomo».

Parola del Signore.

Gratuitamente date

Accogliere e condividere l’Amore è il modo più vero per dare senso a quel: “Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date”. Se ci pensiamo non c’è nulla di più prezioso per una persona che riconoscere e ricevere l’Amore del Signore. Ed è ciò che hanno fatto anche i coniugi Aquila e Priscilla, collaboratori di San Paolo e protettori della nostra esperienza di “Eremo di Famiglia”.

Aquila e Priscilla, pur continuando a lavorare nel quotidiano dei giorni hanno riconosciuto, accolto e condiviso l’Amore del Signore. Tutto è avvenuto nell’ordinario dei giorni e tutto il loro “Servizio” gratuito ha contribuito ad edificare la Chiesa offrendo al mondo una testimonianza chiara e bella che è stata riconosciuta come segno di santità. La santità, infatti, è l’obiettivo di ogni donna e di ogni uomo che è più facile raggiungere in coppia se la coppia si ama. Aquila e Priscilla ne sono un chiaro esempio. Poi, per secoli, la Chiesa impegnata in altre direzioni non ha più prestato attenzione alla santità di coppia e coppie di famiglie “Sante”, non sono certamente mancate. Ma il Signore non poteva permettere che questa “cecità” continuasse ancora. Ed infatti ecco i Beltrame Quattrocchi, la famiglia di Luigi e Zelia Martin, Ulisse e Lelia Amendolagine: tre esempi diversi che ci mettono davanti il primato di Dio, che offre la luce per giudicare tutti i problemi che si possono incontrare. Proprio lo sguardo che siamo chiamati a imitare.

Anche la Chiesa ha così aperto gli occhi sulla via familiare alla santità e questo è molto bello e dona a tutte le coppie un sostegno importante nel loro cammino verso la santità.

Buona festa di Aquila e Priscilla a tutti.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 10,7-15

In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli:
«Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni.
Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. Non procuratevi oro né argento né denaro nelle vostre cinture, né sacca da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché chi lavora ha diritto al suo nutrimento.
In qualunque città o villaggio entriate, domandate chi là sia degno e rimanetevi finché non sarete partiti.
Entrando nella casa, rivolgetele il saluto. Se quella casa ne è degna, la vostra pace scenda su di essa; ma se non ne è degna, la vostra pace ritorni a voi. Se qualcuno poi non vi accoglie e non dà ascolto alle vostre parole, uscite da quella casa o da quella città e scuotete la polvere dei vostri piedi. In verità io vi dico: nel giorno del giudizio la terra di Sòdoma e Gomorra sarà trattata meno duramente di quella città».

Parola del Signore.

Strada facendo

È “strada facendo” che si annuncia. Gesù manda i dodici per il mondo. E gli manda poveri in canna, itineranti, spogli, indifesi, senza strumenti né strategie, senza protezioni o appoggi di potenti, senza stabilità e nella costante precarietà.

Li invia per le strade del mondo per favorire relazioni e costruire ponti tra i lontani e Lui; li manda a raccogliere le “pecore perdute”. La missione degli Apostoli di allora è chiara ed è la stessa che Gesù affida agli Apostoli=Testimoni di oggi. Essere suoi testimoni credibili, quindi, significa essere costruttori di relazioni belle capaci di mostrare che il Padre attende ed accoglie tutti. Chi non costruisce relazioni o, peggio, le distrugge non è un testimone del Vangelo. Questa conclusione è altrettanto chiara ed è quella che ci permette di distinguere i veri missionari e i veri evangelizzatori dai “falsi profeti”.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 10,1-7
 
In quel tempo, chiamati a sé i suoi dodici discepoli, Gesù diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità.
I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello; Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello; Filippo e Bartolomeo; Tommaso e Matteo il pubblicano; Giacomo, figlio di Alfeo, e Taddeo; Simone il Cananeo e Giuda l’Iscariota, colui che poi lo tradì.
Questi sono i Dodici che Gesù inviò, ordinando loro: «Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino».

Parola del Signore.

Pecore che non hanno pastore

“”Mosè aveva chiesto che ci fosse sempre un pastore nel suo popolo perché il gregge non fosse
sbandato e invece la folla è come ‘pecore che non hanno pastore’. Ma in realtà i pastori ce li avevano,
tanti, forse anche troppi, è che questi pastori non si curavano del bene del popolo, ma soltanto dei
propri interessi. Non curavano la salute, la vita del popolo, ma difendevano i propri privilegi; non
servivano il gregge, ma lo dominavano.
Allora Gesù, di fronte a questa situazione che era stata già denunciata dai profeti, prende lui il ruolo di
pastore.
Da questo momento Gesù sarà il vero pastore di Israele. “E si mise a insegnare loro molte cose”. Gesù
non insegna dottrine per dominare le persone, ma, lo vedremo, si fa alimento, comunicazione vitale, che consente al popolo di vivere” di Alberto Maggi.

Franca e Vincenzo, osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 9,32-38
 
In quel tempo, presentarono a Gesù un muto indemoniato. E dopo che il demonio fu scacciato, quel muto cominciò a parlare. E le folle, prese da stupore, dicevano: «Non si è mai vista una cosa simile in Israele!». Ma i farisei dicevano: «Egli scaccia i demòni per opera del principe dei demòni».
Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità. Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!».

Parola del Signore.

Fede che salva

La Fede è di chi sa di non poter fare tutto da solo; è di chi affida ogni cosa della vita alla volontà e all’azione di Dio; è di chi ha incontrato il Signore e ora ha il coraggio di vivere con fiducia in Lui, qualsiasi cosa accade.

In fondo la Fede è il frutto di un cammino di fiducia. Ogni dolore, ogni sofferenza, ogni tribolazione ansia o preoccupazione possono essere vinte dalla Fede nell’amore che Gesù dona a tutti non secondo i nostri pensieri ma secondo il suo disegno.

Ogni cosa, allora, ha un senso; ogni cosa ha un significato e concorre al bene. Dobbiamo, quindi, essere certi che il Signore è nostro compagno di viaggio sempre pronto a raccogliere i cocci della nostra vita per donarci il coraggio di cui abbiamo bisogno per affrontare i nodi più intricati della vita

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 9,18-26
 
In quel tempo, [mentre Gesù parlava,] giunse uno dei capi, gli si prostrò dinanzi e disse: «Mia figlia è morta proprio ora; ma vieni, imponi la tua mano su di lei ed ella vivrà». Gesù si alzò e lo seguì con i suoi discepoli. 
Ed ecco, una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni, gli si avvicinò alle spalle e toccò il lembo del suo mantello. Diceva infatti tra sé: «Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò salvata». Gesù si voltò, la vide e disse: «Coraggio, figlia, la tua fede ti ha salvata». E da quell’istante la donna fu salvata. 
Arrivato poi nella casa del capo e veduti i flautisti e la folla in agitazione, Gesù disse: «Andate via! La fanciulla infatti non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma dopo che la folla fu cacciata via, egli entrò, le prese la mano e la fanciulla si alzò. E questa notizia si diffuse in tutta quella regione.

Parola del Signore.

Il figlio DEL falegname

Chiusi nei nostri preconcetti non riusciamo a riconoscere il nuovo che può arrivare dall’altro. Non diamo credito a chi vive accanto a noi, lo etichettiamo con parole simili a quelle che sono state usate dai suoi compaesani per Gesù: “Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone?”.

È arrivata l’ora, ed è questa, nella quale siamo invitati a cambiare, siamo invitati a dare fiducia all’altro …

Gesù, riconosce il suo fallimento con i compaesani e dirà: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua».

Ed è proprio per l’incredulità della gente che lo conosceva che Gesù non riesce a compiere segni e a convertire il popolo. Nonostante ciò resta fedele alla sua missione. Anche noi cerchiamo di aprire di più la nostra mente e liberarci dai preconcetti che spesso ci rendono ciechi, sordi e che, a volte, giustificano gelosie e invidie.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 6,1-6
 
In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono.
Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità.
Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando.

Parola del Signore.

Pace a voi

Il Signore prepara e dona la Pace. Egli è la Speranza, la fonte della nostra Libertà, colui il quale cancella ogni inquietudine e attende che ogni persona accolga con fiducia la sua presenza. Il Signore ci chiede di essere credenti e non increduli.

Il Signore cerca persone semplici, donne e uomini disponibili ad ascoltare la voce dello Spirito per vivere la buona notizia e raccontare con la vita l’Amore.

Il Signore ci chiede di sperare l’insperato, di sognare un mondo migliore e di vivere da autentici Figlio del Padre.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 20,24-29
 
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».

Parola del Signore.

Non sacrifici

Il Vangelo ci chiama a testimoniare la compassione di Dio. Ecco cinque proposte per risvegliare in noi il coraggio della misericordia.

Prima proposta: Affidarci a Dio che è misericordia.

Seconda proposta: Perdonare ancora e sempre.

Terza proposta: Avviciniamoci, da soli o insieme ad altri, ad una situazione di difficoltà.

Quarta proposta: Espandere la misericordia alle sue dimensioni sociali.

Quinta proposta: Misericordia per tutta la creazione.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 9,9-13

In quel tempo, Gesù, vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.
Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?».
Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: “Misericordia io voglio e non sacrifici”. Io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori».

Parola del Signore.