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Vestito vecchio

Con Gesù ogni cosa diventa nuova e tutto ciò che appartiene alla nostra vita passata fatta di egosmo, di presunzione, di cattiverie, di male o di indifferenza non ci apparterrà più. Quando iniziamo ad ascoltare davvero la voce di Dio anche la nostra vita cambia e il passato, il vecchio modo di pensare e agire finisce. È così che si potrà iniziare a vivere, pienamente, l’amore del Padre. Da veri seguiaci di Gesù tutto sarà nuovo e, come la stoffa grezza che non può essere usata per rattoppare un vestito vecchio allo stesso modo non si potrà aggiustare il passato. Questo, infatti, potrà solo essere sostituito totalmente da un nuovo modo di vivere.

Le cose passate sono finite. Proprio adesso il Signore ci sta invitando a vivere da donne e uomini nuovi. Ci sta chiamando ad un cambiamo reale e totale, ad una vera conversione.

Franca e Vincenzo, osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 2,18-22
 
In quel tempo, i discepoli di Giovanni e i farisei stavano facendo un digiuno. Vennero da Gesù e gli dissero: «Perché i discepoli di Giovanni e i discepoli dei farisei digiunano, mentre i tuoi discepoli non digiunano?».
 
Gesù disse loro: «Possono forse digiunare gli invitati a nozze, quando lo sposo è con loro? Finché hanno lo sposo con loro, non possono digiunare. Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto: allora, in quel giorno, digiuneranno.

 Nessuno cuce un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio; altrimenti il rattoppo nuovo porta via qualcosa alla stoffa vecchia e lo strappo diventa peggiore. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino spaccherà gli otri, e si perdono vino e otri. Ma vino nuovo in otri nuovi!».

Parola del Signore

Venite e vedrete

Il Vangelo oggi si gioca in un intreccio di sguardi che svelano identità e propongono inviti. Giovanni Battista si fa piccolo e indica ai suoi discepoli l’Agnello di Dio, il Maestro da seguire. Per farlo Giovanni fissa lo sguardo su Gesù e con questo sguardo accompagna i suoi due discepoli che iniziano a guardare e seguire Gesù.

Lungo il cammino Gesù si volta per incontrare il loro sguardo e chiedere “Che cosa cercate?”. La domanda non è per sapere chi cercano ma che cosa stanno cercando. I due cercano un senso alla vita. Non cercano un protettore ma ragioni per la vita. In quel “Venite e vedrete”, c’è l’invito ad avere Fede e a fidarsi; c’è l’invito ad instaurare una relazione libera, profonda, vera e autentica con il Padre di cui Gesù è l’unico mediatore ieri, oggi e sempre.

La conseguenza della Fede e della relazione personale con Dio è l’esigenza di chi, trovato un senso per la propria vita, sente di doverlo comunicare agli altri. Sente la necessità di far conoscere Gesù agli amici. Il “Venire e vedrete” ricevuto viene così proposto agli amici.

Nell’ultimo versetto di questo passo torna lo sguardo di Gesù, che questa volta è rivolto a Pietro a cui cambia il nome e offre una vita totalmente nuova. È questa vita nuova che Gesù offre a tutti coloro i quali si fanno guardare in profondità dal Signore e decidono di seguirlo.

Franca e Vincenzo, osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 1,35-42

In quel tempo Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l’agnello di Dio!». E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Gli risposero: «Rabbì – che, tradotto, significa maestro – dove dimori?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio. Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia» – che si traduce Cristo – e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa» – che significa Pietro.

Parola del Signore

Molti lo seguivano

Gesù dice di essere venuto a chiamare “i peccatori”. I giusti o chi crede di esserlo, invece, si fa giudice degli altri e si mostra come un esempio. E chi sarebbero questi giusti? Al tempo di Gesù sono i religiosi: scribi e sacerdoti che si autogiustificano. Sono coloro che, in qualche modo, si collocano su un piedistallo rispetto altri, si sentono superiori. Solitamente sono persone che si mostrano rispettosi delle leggi, appaiono molto severi, rigorosi e per mantenere questa falsa immagine di loro hanno poche relazioni con gli altri, Questi “giusti” si attribuiscono meriti e funzioni e nascondono i loro peccati per farsi ammirare mostrandosi irreprensibili. Non amano il confronto ed evitano di avere relazioni: si isolano dal popolo e non ascoltano gli altri, non praticano la vera giustizia e tralasciano la misericordia.

Nessuno di noi faccia lo stesso errore. Sappiamo bene, infatti, di essere peccatori e di avere sempre bisogno del perdono e della misericordia di Dio.

Oggi, perciò, ci chiediamo se sentiamo di appartenere alla categoria dei giusti oppure a quella dei peccatori. Se apparteniamo alla seconda categoria (quella dei peccatori) allora Gesù ci sta chiamando e se non abbiamo sentito ancora la sua voce o non gli abbiamo risposto, forse, è il caso di fare silenzio dentro di noi e cercare di ascoltare davvero la voce di Gesù che chiama. Oggi, proprio oggi, la Parola ci invita a capire a quale categoria ci sentiamo di appartenere e ad agire di conseguenza.

Franca e Vincenzo, osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 2,13-17
 
In quel tempo, Gesù uscì di nuovo lungo il mare; tutta la folla veniva a lui ed egli insegnava loro. Passando, vide Levi, il figlio di Alfeo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.
 
Mentre stava a tavola in casa di lui, anche molti pubblicani e peccatori erano a tavola con Gesù e i suoi discepoli; erano molti infatti quelli che lo seguivano. Allora gli scribi dei farisei, vedendolo mangiare con i peccatori e i pubblicani, dicevano ai suoi discepoli: «Perché mangia e beve insieme ai pubblicani e ai peccatori?».
 
Udito questo, Gesù disse loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori».

Parola del Signore

Dio perdona

Gesù perdona sempre e lo fa incondizionatamente. Egli guarda alla fede delle donne e degli uomini che decidono di avvicinarsi a Lui e, senza altre condizioni, perdona i loro “peccati”. Così facendo Egli si oppone ai sacerdoti del suo tempo che avevano fatto della religione una “pratica” di potere. Gesù, quindi, liberando il paralitico dalla sua condizione trasgredisce le regole imposte dai potenti sacerdoti e, allo stesso tempo, libera il popolo dall’oppressione della casta. In questo modo Gesù da valore al singolo e riconosce la sua libertà.

Subito dopo la guarigione lo invita a camminare (cioè a vivere la sua vita nella libertà dei figli di Dio). L’uomo non è più schiavo ma un adulto libero che, se lo desidera, può, ogni giorno, cercare di compiere il bene e lodare Dio nel quotidiano. L’uomo risanato è, adesso, consapevole dell’Amore di Dio e può essere, davvero, un testimoniare credibile capace di diffondere, con semplicità, la buona notizia. Il desiderio di restare fedele al Signore riceve inoltre un sostegno importante ed essenziale dal contatto quotidiano con la Parola. È questa pratica che offre la forza e il coraggio di affrontare le avversità della vita e resistere anche agli attacchi e all’indifferenza dei gruppi di potere che mal sopportano autonomia e libertà.

Franca e Vincenzo, osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Marco 2,2-12

Gesù entrò di nuovo a Cafàrnao, dopo alcuni giorni. Si seppe che era in casa e si radunarono tante persone che non vi era più posto neancnotiyhe davanti alla porta; ed egli annunciava loro la Parola. Si recarono da lui portando un paralitico, sorretto da quattro persone. Non potendo però portarglielo innanzi, a causa della folla, scoperchiarono il tetto nel punto dove egli si trovava e, fatta un’apertura, calarono la barella su cui era adagiato il paralitico. Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: «Figlio, ti sono perdonati i peccati». Erano seduti là alcuni scribi e pensavano in cuor loro: «Perché costui parla così? Bestemmia! Chi può perdonare i peccati, se non Dio solo?». E subito Gesù, conoscendo nel suo spirito che così pensavano tra sé, disse loro: «Perché pensate queste cose nel vostro cuore? Che cosa è più facile: dire al paralitico “Ti sono perdonati i peccati”, oppure dire “Àlzati, prendi la tua barella e cammina”? Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere di perdonare i peccati sulla terra, dico a te – disse al paralitico -: àlzati, prendi la tua barella e va’ a casa tua». Quello si alzò e subito prese la sua barella, sotto gli occhi di tutti se ne andò, e tutti si meravigliarono e lodavano Dio, dicendo: «Non abbiamo mai visto nulla di simile!».

Parola del Signore

Lo voglio

La parola da vivere oggi è: chiedere di essere purificati.

Rifiutati, emarginati ed esclusi possono chiedere a Gesù di essere purificati. Gesù accoglie la loro richiesta e andando oltre le leggi imposte dai sacerdoti del tempo interviene per curare e guarire. Gesù ha compassione di chi si rivolge a Lui chiedendo aiuto e tende loro la mano per purificarli.

Gesù non punisce, ma guarisce.

Gesù non condanna, ma cura ogni ferita.

Gesù non obbliga, ma dona libertà.

Franca e Vincenzo, osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 1,40-45

In quel tempo, venne da Gesù un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!». Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!». E subito, la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato. E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito e gli disse: «Guarda di non dire niente a nessuno; va’, invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro». Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte.

Parola di Dio

Guari molti

L’amore è oltre le regole, oltre tutte quelle regole che opprimono donne e uomini. Gesù mette al primo posto il bene e, infatti, guarisce gli impuri e cura donne e persone che stavano male. Lo fa anche di sabato sera quando i potenti del tempio imponevano l’impossibilità di compiere più di 1500 azioni. Gesù, invece, tra il rispetto delle regole di Dio e il bene dell’uomo, sceglie il bene dell’uomo. Con il suo comportamento Gesù ci insegna che facendo il bene all’uomo si fa anche il bene di Dio. Capita, invece, purtroppo, che per quello che si ritiene il bene di Dio si giustifica anche il male dell’uomo. Ed è così che Gesù pur di fare del bene guarisce di sabato (trasgredendo le regole dei potenti del tempio) e cura anche una donna (la suocera di Pietro) ed è noto che la legge proibiva anche di avvicinarsi alle donne malate/impure. Gesù, invece, si avvicina e si prende cura. Subito dopo la donna si mette a servire. Ma non finisce qui. Gesù rifiuta il successo e la mattina dopo va a pregare in un luogo deserto e ai discepoli che si mettono sulle sue tracce per dirgli che tutti lo cercano egli risponde di seguirlo altrove per portare la buona notizia in tutta la Galilea (in tutto il mondo).

La regola suprema, quindi, è l’amore per l’uomo sempre e comunque anche quando si subisce l’incomprensione e il rifiuto di chi esercita il potere. Il bene di Dio sta nel bene dell’uomo.

Franca e Vincenzo, osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 1,29-39
 
In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagoga, andò subito nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e di Giovanni. La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva.
 
Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. Tutta la città era riunita davanti alla porta. Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano.
Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. Ma Simone e quelli che erano con lui, si misero sulle sue tracce. Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!». Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!».
E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni.

Parola del Signore

Comanda agli spiriti impuri

La parola da vivere oggi è: “obbedire al Signore”.

L’obbedienza è un valore davvero importante che ci aiuta e ci guida nel cammino della vita. Ma dobbiamo essere molto attenti per evitare di cadere in qualche trappola.

Certamente dobbiamo obbedienza al Signore e a quanti altri esercitano il proprio servizio con l’Autorità che viene da Dio che non è come quella che avevano gli scribi.

Ogni vera Autorità, infatti, è anche Autorevole e lo è in virtù del legame spirituale che ha con Gesù. È anche interessante notare come gli insegnamenti di Gesù siano nuovi rispetto a quelli passato. Egli, infatti, propone al mondo la Legge dell’Amore e si allontana dalla classe sacerdotale del tempo che, invece, continuava a dominare il popolo imponendo regole e leggi che solo loro avevano il diritto di controllare. Gesù è venuto a portare al mondo la Legge dell’Amore e sceglie di iniziare a predicare partendo dalle periferie dove guarisce e libera le persone dagli spiriti impuri che rendono la vita un inferno. Quando Gesù si avvicina a chi è posseduto dal male gli spiriti impuri si agitano e si ribellano perché sanno bene che Gesù è il Figlio di Dio venuto al mondo per liberarci dal male. Invochiamo sempre la presenza di Gesù nella nostra vita e saremo sempre protetti da ogni male.

Franca e Vincenzo, osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 1,21b-28
 
In quel tempo, Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, [a Cafarnao,] insegnava. Ed erano stupìti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi.
 
Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui.
Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!».
 
La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.

Parola di Dio

Lo seguirono

La parola da vivere oggi è: “Venite dietro a me…”.

Questo è l’invito che oggi, Gesù, rivolge ad ogni donna e ad ogni uomo. È un invito chiaro a non seguire i potenti che avevano appena arrestato ed imprigionato Giovanni. Al potere non piace chi cammina su strade di libertà, il potere vuole “yes-man” cioè uomini servi, sempre pronti a dire si. Gesù, invece, predica l’amore e la libertà di vivere offrendo il proprio contributo al bene comune. L’unico da seguire è Lui, il vero e solo Pastore che conduce il gregge e che si dona a ciascuna delle sue pecorelle amandole senza condannare, amandole profondamente, amandole senza condizioni. Gesù è misericordioso e dona, sempre, il suo perdono. Diffidiamo di chi divide, scarta, emargina e fa distinzioni … Gesù lavora sempre per l’unità e il “noi” mai per l'”io”. Chiede collaborazione a tutti e, come ci racconta oggi Marco, chiama persone comuni, semplici pescatori, lavoratori che ogni giorno saranno impegnati a testimoniare concretamente la loro fede e fiducia nel Signore.

Franca e Vincenzo, osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 1,14-20
 
Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».
 
Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito lasciarono le reti e lo seguirono.
 
Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, mentre anch’essi nella barca riparavano le reti. Subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedèo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui.

Parola del Signore

L’Amato

La parola da vivere oggi è: ricominciare.

La grande notizia che aspettavamo è qui: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento». La voce arriva dal cielo squarciato, dal cielo che si apre e da dove scende una voce. È la voce di Dio che annuncia al mondo che Gesù è il Figlio amato. Ma questa stessa voce è anche per ciascuno di noi chiamati ad essere figli di Dio, figli Amati. Ma noi riconosciamo Dio come Padre? Pensiamo a Gesù come fratello?

Da questo riconoscimento parte ogni cosa. In questo riconoscimento sta tutta la nostra fede che è l’unica possibilità che abbiamo per vincere il male del mondo e sentire l’amore di Dio dentro di noi.

Questo amore di Dio ci dà speranza di superare ogni difficoltà e ogni ostacolo che viviamo nell’oggi della nostra storia. La certezza di essere figli Amati, quindi, ci dà la possibilità di vincere il male, ogni male anche questa crisi pandemica che sta bloccando il mondo. Dio non potrà abbandonare il suo popolo e non lo farà. Questa certezza ci deve spingere a ricominciare e a farlo con la fiducia nel cuore.

Franca e Vincenzo, osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 1,7-11

In quel tempo, Giovanni proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo». Ed ecco, in quei giorni, Gesù venne da Nàzaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. E, subito, uscendo dall’acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba. E venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».

Parola del Signore

Non abbiate paura

La parola da vivere oggi è: riconoscere Gesù come figlio di Dio.

Solo Dio può camminare sulle acque … ed infatti quando è Gesù a farlo nemmeno i discepoli lo riconoscono al punto che lo credono un fantasma. Sono sconvolti e gridano impauriti. È a questo punto che Gesù è costretto a parlare: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!». E salì sulla barca con loro e il vento cessò.

Forse anche a noi è mancata e manca il coraggio di riconoscere davvero Gesù come il Figlio di Dio. Cerchiamo le prove, vogliamo anche noi, come Tommaso, toccarlo prima di credere. Il nostro cuore, come quello dei discepoli, è indurito e abbiamo smarrito il senso, il valore e la capacità di meravigliarci. Non riusciamo più a stupirci di nulla. Ed è così che ci dimostriamo, ancora di più, bisognosi di cambiare vita. È sempre più urgente, per noi tutti, tornare ad avere fede e fiducia nel Dio della vita che cammina sulle acque del mare, che calma il vento e comanda alle piogge di fermarsi e al sole di splendere in un cielo azzurro.

Franca e Vincenzo, osm-cam ❤️

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 6,45-52
 
[Dopo che i cinquemila uomini furono saziati], Gesù subito costrinse i suoi discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, a Betsàida, finché non avesse congedato la folla. Quando li ebbe congedati, andò sul monte a pregare.
 
Venuta la sera, la barca era in mezzo al mare ed egli, da solo, a terra. Vedendoli però affaticati nel remare, perché avevano il vento contrario, sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare, e voleva oltrepassarli.
 
Essi, vedendolo camminare sul mare, pensarono: «È un fantasma!», e si misero a gridare, perché tutti lo avevano visto e ne erano rimasti sconvolti. Ma egli subito parlò loro e disse: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!». E salì sulla barca con loro e il vento cessò.
 
E dentro di sé erano fortemente meravigliati, perché non avevano compreso il fatto dei pani: il loro cuore era indurito.

Parola del Signore