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Stiamo attenti

La lotta tra il bene e il male ci coinvolge e il male tenta continuamente di conquistare il cuore. Il male inganna, usa le nostre energie migliori per distruggere e disperdere, cambia il bello vero in desideri che rovinano la vita, trasforma l’esistenza in un inferno, agita il cuore con molte preoccupazioni.

Stiamo attenti a non cadere nelle mille trappole del male. Possiamo salvare il cuore e la vita dalla rovina se riusciremo a guardare lo splendore di un fiore, il libero volo di un uccellino, la bellezza dell’alba; se riusciremo a meravigliarci di fronte alle cose semplici, se saremo capaci di guardare negli occhi senza odiare chi ci ha fatto o ci fa del male, se avremo il coraggio di abbracciare il prossimo chiunque esso sia. Il cuore buono non teme il male, semplicemente lo evita.

Franca e Vincenzo, osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra.
Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere e di comparire davanti al Figlio dell’uomo».

   Parola del Signore

La liberazione è vicina

La libertà è sogno e desidero, forza e coraggio, speranza e scelta. La libertà è un dono per tutti coloro che desiderano averla e la vita, ogni vita, è pronta a conquistarla se accoglie la verità.

L’unica verità che abbiamo conosciuto è Gesù Cristo. Il resto è solo vuoto che si nutre di falsi bisogni, di illusioni che distruggono le vite degli uomini che rifiutano la verità e rinnegano Cristo.

Franca e Vincenzo, osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola:
«Osservate la pianta di fico e tutti gli alberi: quando già germogliano, capite voi stessi, guardandoli, che ormai l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino.
In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno».

   Parola del Signore

Vedranno il figlio dell’uomo

Non c’è potente o potenza in questo mondo che non crollerà. Sia l’uno che l’altra, infatti, sono giganti dai piedi d’argilla. Il potere dei potenti o delle istituzioni da loro costruite durano il tempo di un lampo. Tutta la storia ci insegna questa profonda verità che, distrattamente, non vediamo. Eppure Gesù nel suo ultimo discorso che leggiamo nel Vangelo di Luca oggi profetizza questa verità per richiamare gli uomini di tutti i tempi sulla nostra fragilità e piccolezza.

Rivestiamoci di sana umiltà e senza giudicare gli altri cerchiamo, invece, di raddrizzare le nostre vite testimoniando concretamente il nostro essere piccoli pellegrini bisognosi di sostegno, aiuto e grazia disposti a condividere i beni che generosamente abbiamo ricevuto. Il bene fatto al prossimo è il tesoro che Gesù si attende da ciascuno di noi.

Buon cammino.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, allora sappiate che la sua devastazione è vicina. Allora coloro che si trovano nella Giudea fuggano verso i monti, coloro che sono dentro la città se ne allontanino, e quelli che stanno in campagna non tornino in città; quelli infatti saranno giorni di vendetta, affinché tutto ciò che è stato scritto si compia. In quei giorni guai alle donne che sono incinte e a quelle che allattano, perché vi sarà grande calamità nel paese e ira contro questo popolo. Cadranno a fil di spada e saranno condotti prigionieri in tutte le nazioni; Gerusalemme sarà calpestata dai pagani finché i tempi dei pagani non siano compiuti.
Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria. Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina».

   Parola del Signore

Vi darò parola

Seguire il Signore espone, spesso, a grandi rischi. Chi segue davvero Gesù, infatti, rompe equilibri, disturba i manovratori di professione, apre piste di vera libertà ai prigionieri e agli oppressi. Chi segue Gesù non è mai indifferente, si interessa dell’altro e dei poveri, degli emarginati, di chi è solo. Chi segue Gesù visita i malati, accoglie tutti e per tutti ha un gesto o una parola buona.

Tutto questo infastidisce i potenti di ogni categoria ed, in particolare, di chi utilizza la sua posizione per dominare gli altri credendo, a volte, di farlo per il bene.

Dio non lascerà soli i suoi amici e nonostante l’odio dei malvagi non farà mancare il suo aiuto e la sua presenza salvando la vita di chi ha deciso di seguirlo.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza.
Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere.
Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto.
Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».

   Parola del Signore

Il tempo è vicino

Le ricchezze, il potere e il successo costruiti con l’inganno, l’arroganza e l’esercizio della forza sono destinati al fallimento. Per quanto potenti, ricchi e ammirati questi uomini non potranno resistere a lungo. Di loro e di ciò che hanno accumulato non resterà pietra su pietra.

La vera libertà e la vera pace, invece, risiedono nell’Amore. Il potere dell’Amore è l’unico che non inganna, non è mai arrogante, non proclama guerre, non fa rivoluzioni. L’Amore attraversa il male, supera ogni ostacolo, dona il suo servizio e chi ne vive e lo vive è uno che sa ascoltare e accogliere la volontà di Dio consapevole di essere amato dal Padre. Chi Ama non teme il male perché sa che il bene vince sempre.

Franca e Vincenzo, osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta».
Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine».
Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo.

   Parola del Signore

Tutto quello che aveva

Ogni istituzione che tradisce la ragione profonda per la quale era nata è destinata alla distribuzione. Del tempio di Gerusalemme e del suo tesoro non è rimasta pietra su pietra.

I detentori del potere ne avevano fatto un covo di ladri e, grazie alla loro posizione, schiacciavano i più piccoli escludendoli e sfruttandoli, succhiando il sangue della loro vita. Così accade alla povera vedova che dona tutto quello che ha mentre, al contrario, era lei che doveva essere aiutata con le ricchezze custodite nel tempio.

Gesù vede tutto questo scellerato comportamento dei potenti del tempio e lo condannerà profetizzando la sua distruzione cosa che, purtroppo, avvenne.

La storia ci aiuti, oggi, ad evitare errori irrimediabili anche nelle nostre povere vite conservando integro il tempio del nostro corpo da ogni corruzione e, allo stesso modo, ci aiuti a leggere il presente con un atteggiamento critico e libero.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù, alzàti gli occhi, vide i ricchi che gettavano le loro offerte nel tesoro del tempio.
Vide anche una vedova povera, che vi gettava due monetine, e disse: «In verità vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato più di tutti. Tutti costoro, infatti, hanno gettato come offerta parte del loro superfluo. Ella invece, nella sua miseria, ha gettato tutto quello che aveva per vivere».

   Parola del Signore

Maestro, hai parlato bene

Oltre questa vita c’è una vita più forte, indistruttibile, eterna. Questa è la promessa del Dio di Gesù Cristo. Non si tratta di risorgere ma di vivere fin da subito l’eternità … vivere l’oltre adesso e per sempre. Questo è il grande mistero che Gesù trasmette.

Il Dio di Gesù Cristo, il nostro Dio, è il Dio dei vivi e in lui viviamo in eterno.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni sadducèi – i quali dicono che non c’è risurrezione – e gli posero questa domanda: «Maestro, Mosè ci ha prescritto: “Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma è senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello”. C’erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli. Allora la prese il secondo e poi il terzo e così tutti e sette morirono senza lasciare figli. Da ultimo morì anche la donna. La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie».
Gesù rispose loro: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio. Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: “Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe”. Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui».
Dissero allora alcuni scribi: «Maestro, hai parlato bene». E non osavano più rivolgergli alcuna domanda.

   Parola del Signore

Sta scritto

La casa del Signore è la casa dove si prega, dove si vive la comunione, dove l’amore è il cuore della relazione. Dove non si prega, dove manca la comunione e dove non ci sono vere relazioni questa non è la casa del Signore.

Non basta, infatti, avere un edificio adibito alla preghiera perché il Signore lo abiti. Non basta la forma esterna ma è necessario che in quell’edificio si viva la comunione e l’amore.

E, peggio ancora, se in quel luogo troviamo persone che cercano di dominare gli altri, di escluderli o che, addirittura, tentano di abusare del loro ruolo per arricchirsi è certo che li, il Signore, non c’è e non potrà mai esserci.

La casa di preghiera, infatti, la riconosciamo subito e faremo del tutto per entrarci e rimanere con i fratelli e con il Signore. Nella casa di preghiera nessuno domina l’altro ma tutti collaborano per vivere la pace del Signore.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù, entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano, dicendo loro: «Sta scritto: “La mia casa sarà casa di preghiera”. Voi invece ne avete fatto un covo di ladri».
Ogni giorno insegnava nel tempio. I capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano di farlo morire e così anche i capi del popolo; ma non sapevano che cosa fare, perché tutto il popolo pendeva dalle sue labbra nell’ascoltarlo.

   Parola del Signore

Non indurite il vostro cuore

Nonostante tutto Gesù si commuove e piange. La sua compassione si esprime attraverso gesti eloquenti. Vedendo Gerusalemme, (le nostre città e la nostra vita) egli versa lacrime di compassione. Eppure non possiamo perdere la speranza. I cristiani, ciascuno di noi, siamo chiamati ad esercitare la virtù della speranza e abbiamo il dovere di vivere la comunione con gli altri. Da soli non possiamo fare nulla abbiamo bisogno degli altri e dell’aiuto del Signore che ci aspetta lungo la via.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù, quando fu vicino a Gerusalemme, alla vista della città pianse su di essa dicendo:
«Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace! Ma ora è stato nascosto ai tuoi occhi.
Per te verranno giorni in cui i tuoi nemici ti circonderanno di trincee, ti assedieranno e ti stringeranno da ogni parte; distruggeranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata».

   Parola del Signore

Oltre le nostre paure

Quante volte siamo preoccupati, stanchi, delusi e vogliamo mollare tutto e tutti? Ci comportiamo come il servo che, ricevuta la fiducia del padrone, nasconde la moneta ricevuta, cioè non vive la sua condizione.

Il Signore ci ha chiamati, invece, a metterci in gioco e a giocare, con intellingenza e responsabilità, il nostro presente. Non si tratta di assecondare i nostri sogni e i nostri desideri, a volte superiori alle nostre reali possibilità. Si tratta di imparare a concentrare le nostre attenzioni e la nostra stessa vita su ciò che abbiamo e che, al momento stabilito, dobbiamo lasciare a chi viene dopo di noi. Dobbiamo vigilare perché molti desideri vengono dalle tenebre che vogliono distruggere la nostra vita mentre il Signore ci ama e vuole invece che noi viviamo felici.

Questa è la nostra vera responsabilità.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse una parabola, perché era vicino a Gerusalemme ed essi pensavano che il regno di Dio dovesse manifestarsi da un momento all’altro.
Disse dunque: «Un uomo di nobile famiglia partì per un paese lontano, per ricevere il titolo di re e poi ritornare. Chiamati dieci dei suoi servi, consegnò loro dieci monete d’oro, dicendo: “Fatele fruttare fino al mio ritorno”. Ma i suoi cittadini lo odiavano e mandarono dietro di lui una delegazione a dire: “Non vogliamo che costui venga a regnare su di noi”. Dopo aver ricevuto il titolo di re, egli ritornò e fece chiamare quei servi a cui aveva consegnato il denaro, per sapere quanto ciascuno avesse guadagnato.
Si presentò il primo e disse: “Signore, la tua moneta d’oro ne ha fruttate dieci”. Gli disse: “Bene, servo buono! Poiché ti sei mostrato fedele nel poco, ricevi il potere sopra dieci città”.
Poi si presentò il secondo e disse: “Signore, la tua moneta d’oro ne ha fruttate cinque”. Anche a questo disse: “Tu pure sarai a capo di cinque città”.
Venne poi anche un altro e disse: “Signore, ecco la tua moneta d’oro, che ho tenuto nascosta in un fazzoletto; avevo paura di te, che sei un uomo severo: prendi quello che non hai messo in deposito e mieti quello che non hai seminato”. Gli rispose: “Dalle tue stesse parole ti giudico, servo malvagio! Sapevi che sono un uomo severo, che prendo quello che non ho messo in deposito e mieto quello che non ho seminato: perché allora non hai consegnato il mio denaro a una banca? Al mio ritorno l’avrei riscosso con gli interessi”. Disse poi ai presenti: “Toglietegli la moneta d’oro e datela a colui che ne ha dieci”. Gli risposero: “Signore, ne ha già dieci!”. “Io vi dico: A chi ha, sarà dato; invece a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha. E quei miei nemici, che non volevano che io diventassi loro re, conduceteli qui e uccideteli davanti a me”».
Dette queste cose, Gesù camminava davanti a tutti salendo verso Gerusalemme.

   Parola del Signore