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Oggi è venuta la salvezza

È Gesù che salva. È Lui che ci viene incontro. È, sempre Lui, che offre ad ogni donna e ad uomo, la possibilità di trovare la pace.

Lui ci ama e non vuole perdere nessuno perché ama tutti e, per questo ci invita a scendere (a farci umili) … per incontrare Gesù ci basta stare in casa dove Lui si fermerà.

Quando riusciremo ad accorgerci della sua presenza e riusciremo di lasciare tutto il nostro superfluo, le nostre ambizioni umane, i nostri propositi di grandezza Gesù, guardandoci negli occhi ci dirà: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza. … Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».

Questa salvezza è la “pace” che il Signore Gesù e solo Lui può davvero donarci.

Nulla è impossibile a Dio.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù entrò nella città di Gèrico e la stava attraversando, quand’ecco un uomo, di nome Zacchèo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là.
Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!».
Ma Zacchèo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto».
Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».

   Parola del Signore

La tua fede ti ha salvato

Confermato. È la Fede che salva. La Fede cercata, accolta e vissuta salva la vita. Questa è, infatti, l’unica vera svolta nella vita. Una svolta che dona la possibilità di vedere e vedendo bene è possibile seguire Gesù e glorificarlo.

La Fede, infatti, ci permettere di fare ogni giorno le scelte giuste, le scelte buone, le scelte che ci fanno camminare nella vita imitando Gesù che è l’unico vero Signore della nostra vita.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Luca

Mentre Gesù si avvicinava a Gèrico, un cieco era seduto lungo la strada a mendicare. Sentendo passare la gente, domandò che cosa accadesse. Gli annunciarono: «Passa Gesù, il Nazareno!».
Allora gridò dicendo: «Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me!». Quelli che camminavano avanti lo rimproveravano perché tacesse; ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!».
Gesù allora si fermò e ordinò che lo conducessero da lui. Quando fu vicino, gli domandò: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». Egli rispose: «Signore, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Abbi di nuovo la vista! La tua fede ti ha salvato».
Subito ci vide di nuovo e cominciò a seguirlo glorificando Dio. E tutto il popolo, vedendo, diede lode a Dio.

   Parola del Signore

Servo buono e fedele

Tutti noi abbiamo ricevuto in dono la vita (il talento più grande e di maggior valore che potevamo avere). Cosa ne stiamo facendo? Sappiamo che questa vita è a immagine e somiglianza di Dio e, quindi, come la stiamo vivendo? Viviamo con questa consapevolezza? Viviamo portando nel mondo l’immagine di Dio? Cerchiamo di somigliarli? Scopriamo che quando il “padrone” verrà sarà molto esigente e ci chiederà conto di cosa abbiamo fatto della vita che abbiamo ricevuto in dono. Sinceramente è una parabola molto difficile da accogliere ma ha il pregio di essere un avviso potente alla nostra vita. Un richiamo forte che ci chiama a cambiare portando a frutto questa vita, la nostra vita.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola:
«Avverrà come a un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, secondo le capacità di ciascuno; poi partì.
Subito colui che aveva ricevuto cinque talenti andò a impiegarli, e ne guadagnò altri cinque. Così anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone.
Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò e volle regolare i conti con loro.
Si presentò colui che aveva ricevuto cinque talenti e ne portò altri cinque, dicendo: “Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque”. “Bene, servo buono e fedele – gli disse il suo padrone –, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone”.
Si presentò poi colui che aveva ricevuto due talenti e disse: “Signore, mi hai consegnato due talenti; ecco, ne ho guadagnati altri due”. “Bene, servo buono e fedele – gli disse il suo padrone –, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone”.
Si presentò infine anche colui che aveva ricevuto un solo talento e disse: “Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso. Ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento sotto terra: ecco ciò che è tuo”.
Il padrone gli rispose: “Servo malvagio e pigro, tu sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l’interesse. Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti. Perché a chiunque ha, verrà dato e sarà nell’abbondanza; ma a chi non ha, verrà tolto anche quello che ha. E il servo inutile gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”».

Parola del Signore.

Cercare ancora

Essere perseveranti. Non mollare. La vedova insiste e chiede giustizia. Prosegue nel domandare. Continua a credere anche quando non percepisce segni di accoglienza.

Passa il tempo. Ad un certo punto accade che quella vedova sola ed indifesa ottiene la giustizia che tanto aveva invocato.

Non perdiamo la speranza. Continuiamo a cercare e il Signore non resterà indifferente … Probabilmente già ci ha ascoltato da un pezzo e noi non siamo neanche capaci di accorgercene.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai:
«In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”.
Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”».
E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».

   Parola del Signore

È in mezzo a voi!

Tutto chiaro, tutto semplice, tutto ordinario. Gesù e il suo Regno sono nel quotidiano. A noi basta vivere il tempo che ci è dato chiedendo allo Spirito di aiutarci a vedere la presenza del Signore nell’ordinario. Egli, ci dice Paolo, sta in mezzo a noi e ci mostra il Regno. Un Regno nel quale l’accoglienza è legge e nel quale l’Amore è la pietra preziosa che mostra la via.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, i farisei domandarono a Gesù: «Quando verrà il regno di Dio?». Egli rispose loro: «Il regno di Dio non viene in modo da attirare l’attenzione, e nessuno dirà: “Eccolo qui”, oppure: “Eccolo là”. Perché, ecco, il regno di Dio è in mezzo a voi!».
Disse poi ai discepoli: «Verranno giorni in cui desidererete vedere anche uno solo dei giorni del Figlio dell’uomo, ma non lo vedrete. Vi diranno: “Eccolo là”, oppure: “Eccolo qui”; non andateci, non seguiteli. Perché come la folgore, guizzando, brilla da un capo all’altro del cielo, così sarà il Figlio dell’uomo nel suo giorno. Ma prima è necessario che egli soffra molto e venga rifiutato da questa generazione».

   Parola del Signore

La tua fede ti ha salvato

Gesù ama e offre la possibilità ad ogni donna e ad ogni uomo di rispondere a questo suo dono con libertà. E quale è la risposta che l’uomo può dare e che Gesù si attende? La risposta che Gesù si aspetta e che l’uomo, se vuole, può dare è la FEDE.

È la Fede, dirà Gesù, che guarisce. È la Fede che permette all’uomo di tornare da Gesù e ringraziarlo per l’amore che ha ricevuto. È la Fede la risposta che Gesù si attende.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Luca

Lungo il cammino verso Gerusalemme, Gesù attraversava la Samarìa e la Galilea.
Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza e dissero ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!». Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono purificati.
Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano.
Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?». E gli disse: «Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!».

   Parola del Signore

Prepara

Disponibili, senza pretese e senza vantarsi. Chiamati ad amare come Gesù che si offre e si dona e nulla chiede in cambio … Amare e Servire è la “rivoluzione” cristiana che il mondo rifiuta e che ci viene consigliato di non seguire. Eppure questa e non altra è l’indicazione che viene da Gesù.

Franca e Vincenzo osb-cam

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse:
«Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? Non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare, strìngiti le vesti ai fianchi e sérvimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti?
Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”».

   Parola del Signore

Quale segno ci mostri?

Il Dio di Gesù Cristo è differente da quello che viene adorato nel tempio. Il Dio di Gesù Cristo non chiede ma si offre, non vuole sacrifici ma li compie, non è nelle mani di alcuni ma vuole dialogare con tutti gli uomini.

Fuori, fuori dalla casa del Padre !!!

Gesù scaccia fuori dal tempio i venditori di buoi, pecore e colombe e rovescia i banchi dei cambiamonete che avevano trasformato la casa del Padre in un mercato.

Un gesto forte, coraggioso e che rompe gli equilibri del passato. Gesù cambia le carte in tavola e con parole che i Giudei non comprendono annuncia la sua morte e resurrezione.

Gesù ci chiede di usare la testa e di essere suoi discepoli ci chiede di adorare il Padre in Spirito e verità. Le cose vecchie sono finite … Lui rinnova tutto e continua a farlo ogni giorno con una potenza che siamo chiamati a leggere nel nostro quotidiano.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 2,13-22

Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme.
Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete.
Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!».
I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: «Lo zelo per la tua casa mi divorerà».
Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere».
Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». Ma egli parlava del tempio del suo corpo.
Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù.

Parola del Signore.

Figli della luce

È l’ora di decidere se siamo e vogliamo essere figli della luce o se, invece, vogliamo essere figli del mondo. In ogni circostanza della vita c’è una scelta da fare, da che parte stare. Il Signore qui mette a confronto le due categorie di persone e sembra elogiare chi ha usato l’ingiusta ricchezza con scaltrezza. In realtà Gesù apprezza il modo con il quale si è agito e non la ricchezza che è sempre frutto di disonestà. Ciò che Gesù loda è la scaltrezza che occorre acquisire e servirsi per fare del bene. Commentando questo passo del Vangelo Benedetto XVI ha detto: «In verità, la vita è sempre una scelta: tra onestà e ingiustizia, tra fedeltà e infedeltà, tra bene e male (…). In definitiva –dice Gesù- dobbiamo deciderci».

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù diceva ai discepoli:
«Un uomo ricco aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi. Lo chiamò e gli disse: “Che cosa sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché non potrai più amministrare”.
L’amministratore disse tra sé: “Che cosa farò, ora che il mio padrone mi toglie l’amministrazione? Zappare, non ne ho la forza; mendicare, mi vergogno. So io che cosa farò perché, quando sarò stato allontanato dall’amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua”.
Chiamò uno per uno i debitori del suo padrone e disse al primo: “Tu quanto devi al mio padrone?”. Quello rispose: “Cento barili d’olio”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta, siediti subito e scrivi cinquanta”. Poi disse a un altro: “Tu quanto devi?”. Rispose: “Cento misure di grano”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta”.
Il padrone lodò quell’amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce».

   Parola del Signore