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La tua fede ti ha salvato

Eccolo l’amore di Dio. Sempre pronto al perdono e all’accoglienza; sempre disponibile a salvare chi si pente; sempre oltre i nostri piccoli calcoli.

Gesù perdona la peccatrice che ha molto peccato e perdona anche Simone che aveva messo in dubbio l’identità di Gesù.

L’amore quando è vero e autentico non perde tempo a giudicare gli altri, non si attarda ad allargare le braccia, non ha paura della malignità della gente, non porta rancore e non cerca la vendetta.

L’amore è libero, innocente, puro e capace di accarezzare ogni situazione della vita anche la più scabrosa … L’amore è oltre la ragione umana …

L’amore è “follia” vestita di mille colori che attraversa il grigio della vita e la colora di allegria e gioia.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, uno dei farisei invitò Gesù a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo; stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo.
Vedendo questo, il fariseo che l’aveva invitato disse tra sé: «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi è, e di quale genere è la donna che lo tocca: è una peccatrice!».
Gesù allora gli disse: «Simone, ho da dirti qualcosa». Ed egli rispose: «Di’ pure, maestro». «Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta. Non avendo essi di che restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi di loro dunque lo amerà di più?». Simone rispose: «Suppongo sia colui al quale ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene».
E, volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. Tu non mi hai dato un bacio; lei invece, da quando sono entrato, non ha cessato di baciarmi i piedi. Tu non hai unto con olio il mio capo; lei invece mi ha cosparso i piedi di profumo. Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco».
Poi disse a lei: «I tuoi peccati sono perdonati». Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è costui che perdona anche i peccati?». Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!».

   Parola del Signore

Riconoscere la Sapienza

Mai contenti di nulla, sempre pronti a criticare. Ci sono persone a cui non sta bene nulla o quasi nulla. Sempre pronti a giudicare, sempre a lamentarci di tutto e di tutti. Forse in qualche caso si potrà avere anche ragioni ma spesso, forse molto spesso, si tratta più che altro di uno stile di vita, di un modo di essere che non aiuta, però, la vita buona.

Nella nostra meditazione di oggi aiutiamoci e aiutiamo i fratelli a vivere e a divulgare un nuovo stile di vita fatto di più attenzione verso gli altri e di un digiuno di parole per aiutarci e aiutare a fare della comunità una vera fraternità.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, il Signore disse:
«A chi posso paragonare la gente di questa generazione? A chi è simile? È simile a bambini che, seduti in piazza, gridano gli uni agli altri così:
“Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato,
abbiamo cantato un lamento e non avete pianto!”.
È venuto infatti Giovanni il Battista, che non mangia pane e non beve vino, e voi dite: “È indemoniato”. È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e voi dite: “Ecco un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori!”.
Ma la Sapienza è stata riconosciuta giusta da tutti i suoi figli».

   Parola del Signore

Una spada trafiggerà l’anima

Il cuore è superiore alla ragione. Ciò che senti nel cuore, infatti, ha la forza di sconfiggere ogni ragione perché si nutre della spinta emozionale e di un sentire che vive nel profondo e può sprigionare una straordinaria energia.

Maria si è sempre fidata del cuore e, infatti, il suo coraggio va oltre ogni ragione spingendola ad attraversare il dolore più forte e potente che una mamma può vivere: la morte del Figlio.

Oggi noi tutti ci stringiamo accanto al suo dolore per condividere il suo coraggio, la sua fede e la sua fiducia. Con il suo esempio tutti noi possiamo cercare di affrontare la nostra vita con le difficoltà piccole e grandi che siamo chiamati a superare.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 2,33-35

In quel tempo, il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima –, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».

Parola del Signore

Salvare il mondo

Il vento soffia forte e lo senti “ululare”; le nuvole si muovono in fretta e disegnano scenari di un grigio cupo; gli schizzi di pioggia colpiscono i presenti con violenza mentre le mani tentano di riparare almeno gli occhi.

Su una piccola collinetta tre uomini sono inchiodati ognuno alla propria croce e le smorfie dei loro volti esprimono solo dolore e sofferenza.

Il mistero della morte, da sempre iscritto nel destino degli uomini, qui raggiunge l’apice più severo ed evoca la parabola della vita, di ogni vita. Eppure questo doloroso epilogo non può essere e non è la fine. Oltre questa tragedia e questa atroce sofferenza il cuore immagina la pace arcobaleno che riempie di speranza l’esistenza.

Nessuno è condannato ma tutti sono salvati dall’amore infinito che si dona e accarezza i giorni fragili per aprire la vita alla gioia per sempre.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 3,13-17

In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: 
«Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna. 
Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. 
Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui».

Parola del Signore

Perdonare?

Forse oltre alla bellezza sarà la pazienza a salvare il mondo. Subire e non reagire; ricevere il male e perdonare; essere emarginato, denigrato, osteggiato e accogliere tutto con pazienza.

È questa la chiave di volta per salvarsi e salvare il mondo. Siamo chiamati a crescere nella sopportazione e nella pazienza. Siamo invitati nello stesso tempo a perdonare sempre. Non farlo renderà la nostra vita brutta e dolorosa. Portare rancore, infatti, dice la prima lettura di oggi è orribile.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: «Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?». E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.
Per questo, il regno dei cieli è simile a un re che volle regolare i conti con i suoi servi. Aveva cominciato a regolare i conti, quando gli fu presentato un tale che gli doveva diecimila talenti. Poiché costui non era in grado di restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, i figli e quanto possedeva, e così saldasse il debito. Allora il servo, prostrato a terra, lo supplicava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa”. Il padrone ebbe compassione di quel servo, lo lasciò andare e gli condonò il debito.
Appena uscito, quel servo trovò uno dei suoi compagni, che gli doveva cento denari. Lo prese per il collo e lo soffocava, dicendo: “Restituisci quello che devi!”. Il suo compagno, prostrato a terra, lo pregava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò”. Ma egli non volle, andò e lo fece gettare in prigione, fino a che non avesse pagato il debito.
Visto quello che accadeva, i suoi compagni furono molto dispiaciuti e andarono a riferire al loro padrone tutto l’accaduto. Allora il padrone fece chiamare quell’uomo e gli disse: “Servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito perché tu mi hai pregato. Non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?”. Sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non avesse restituito tutto il dovuto.
Così anche il Padre mio celeste farà con voi se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratello».

   Parola del Signore

“Signore Signore”

I passi salivano lenti verso la cima del monte e più il tempo passava più i passi si facevano lenti. Un gruppo di donne, uomini e bambini, giunse ad un bivio. A destra il terreno si faceva piano a sinistra, invece, continuava a salire.

Qui ci fu una sosta e un foltissimo gruppo decise di prendere la strada di destra. Sostenevano che il cammino sarebbe stato più lungo ma avrebbero sudato meno. Un altro gruppetto, poche persone, invece, decisero di proseguirono verso sinistra dove la strada continuava a salire convinti che se la metà era arrivare in cima quella era la loro unica possibilità. Ed è così che facendosi forza tra loro hanno continuato a spingere i loro passi intonando canti di gioia.

Quando fu sera solo questo piccolo resto arrivò in cima e trovò riparo in un rifugio dove dopo essersi lavati e ordinati trovarono anche cibo che consumarono in allegria.

Degli altri, purtroppo, non si è saputo più nulla. La loro storia è uno dei segreti della montagna. L’unica cosa che pare si tramanda di generazione in generazione è che la vita bella e buona richiede impegno e gioia. Ma una volta in cima alla montagna tutto sarà chiaro per tutti. 😉

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non vi è albero buono che produca un frutto cattivo, né vi è d’altronde albero cattivo che produca un frutto buono. Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dagli spini, né si vendemmia uva da un rovo.
L’uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene; l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male: la sua bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda.
Perché mi invocate: “Signore, Signore!” e non fate quello che dico?
Chiunque viene a me e ascolta le mie parole e le mette in pratica, vi mostrerò a chi è simile: è simile a un uomo che, costruendo una casa, ha scavato molto profondo e ha posto le fondamenta sulla roccia. Venuta la piena, il fiume investì quella casa, ma non riuscì a smuoverla perché era costruita bene.
Chi invece ascolta e non mette in pratica, è simile a un uomo che ha costruito una casa sulla terra, senza fondamenta. Il fiume la investì e subito crollò; e la distruzione di quella casa fu grande».

   Parola del Signore

La trave e la pagliuzza

Spesso si cammina bendati e i nostri tempi non aiutano a rischiarare la vista. Capita, quindi, di cadere e farsi male e, quel che è anche peggio, capita di trascinare, con noi, anche qualche altro.

Eppure il mondo è sempre più pieno di maestri che conducono giovani vite su strade sbagliate. Di chi fidarci?

Forse più che fidarsi di qualcuno che non sia Gesù sembra più saggio e giusto assumere lo stile di chi è in continua ricerca cosicche, il vero Maestro è chi insegna a cercare e a farlo bene.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola:
«Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in un fosso? Un discepolo non è più del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato, sarà come il suo maestro.
Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? Come puoi dire al tuo fratello: “Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio”, mentre tu stesso non vedi la trave che è nel tuo occhio? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello».

   Parola del Signore

Amate i vostri nemici

Ci sono musiche e parole che squarciano i cieli e attraggono i cuori; ci sono semi che se messi a dimora germoglieranno tutti per offrire l’incanto di prati arcobaleno; ci sono gesti che danno forza alla speranza e odori che profumano l’aria offrendo segni di vita straordinaria.

L’amore ha in sé tutto questo e anche di più. Amare è farsi come “Dio” che è Amore infinito e che se non Ama non è, non esiste. Amare ci fa capaci di Essere, di esistere e, soprattutto, dona a noi la felicità che mai nessuno potrà rubarci. Amiamo e saremo per sempre pieni di gioia, quella che nessuno potrà mai e poi mai toglierci.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«A voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male. A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. Da’ a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro.
E come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro. Se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori amano quelli che li amano. E se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell’Altissimo, perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi.
Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.
Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».

   Parola del Signore

Beati voi

Ci sono sguardi e parole che quando si uniscono e ti raggiungono trasformano i sogni in vita e la vita in un’opera d’arte.

Questo accade per te, per me, per noi adesso … Leggi, ascolta con il cuore e vivi.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù, alzàti gli occhi verso i suoi discepoli, diceva:
«Beati voi, poveri,
perché vostro è il regno di Dio.
Beati voi, che ora avete fame,
perché sarete saziati.
Beati voi, che ora piangete,
perché riderete.
Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell’uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i profeti.
Ma guai a voi, ricchi,
perché avete già ricevuto la vostra consolazione.
Guai a voi, che ora siete sazi,
perché avrete fame.
Guai a voi, che ora ridete,
perché sarete nel dolore e piangerete.
Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i falsi profeti».

   Parola del Signore

Il Dio con noi

Non più oltre le nuvole, non più oltre l’orizzonte … no, il Dio con noi è qui!!!

Ora è carne e spirito, vita e sogno, materia e pensiero. I suoi piedi calpestano la terra, le sue mani toccano la nostra vita, le sue Parole vibrano nell’aria e ci raggiungono. La sua presenza è nel quotidiano dei nostri giorni e il mistero insondabile si mostra mentre noi, distratti, non riusciamo a comprenderne il senso.

Il Dio con noi è qui. Abita le nostre case, viaggia in treno, in auto, in pullman, in aereo … Cammina per le strade, lavora con noi, fa la fila e fa la spesa nel nostro negozio.

Il Dio con noi è qui. Stamane cerchiamo di vederlo in ogni nostro simile … Il suo nome è Gesù ed è qui per salvarci dai nostri peccati. 😉

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 1,18-23

Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa Dio con noi.

Parola del Signore