Archivi categoria: Commento ai Vangelo

Ascoltate

Sono almeno quattro gli ostacoli che impediscono che Parola porti frutto: 1) quando non ascoltiamo di certo non comprendiamo; 2) quando qualcuno ci perseguita; 3) quando i nostri vizi prendono il sopravvento ; 4) quando incontriamo il seminatore di maldicenza e menzogna (succedeva anche a Gesù. Egli seminava la buona Parola e i soliti soloni del tempio spargevano calunnie e falsità per screditarlo).

Tutto ciò accadeva ieri e, purtroppo, accade ancora non solo a chi cerca di seminare la buona Parola ma anche a chi cerca di impegnarsi nella società per il bene comune.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Voi dunque ascoltate la parabola del seminatore. Ogni volta che uno ascolta la parola del Regno e non la comprende, viene il Maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore: questo è il seme seminato lungo la strada. Quello che è stato seminato sul terreno sassoso è colui che ascolta la Parola e l’accoglie subito con gioia, ma non ha in sé radici ed è incostante, sicché, appena giunge una tribolazione o una persecuzione a causa della Parola, egli subito viene meno. Quello seminato tra i rovi è colui che ascolta la Parola, ma la preoccupazione del mondo e la seduzione della ricchezza soffocano la Parola ed essa non dà frutto. Quello seminato sul terreno buono è colui che ascolta la Parola e la comprende; questi dà frutto e produce il cento, il sessanta, il trenta per uno».

   Parola del Signore

Miei discepoli

Siamo tralci e per portare più frutto abbiamo bisogno di essere potati. Nessuno, infatti, è “buono” come potrebbe credere. L’unica vite buona è Gesù e a noi non basta dirci suoi tralci per essere come Lui è stato in vita.

È la vita di Gesù che ci mostra la via da seguire. Egli pur accusato ingiustamente, pur giudicato colpevole con accuse false e frutto di gelosia e orgoglio ha scelto di sacrificarsi fino a morire in croce. Il male lo ha colpito nel corpo e in tanti si sono accaniti su di Lui mentre attorno regnava l’indifferenza. Dio non permetta che anche noi, oggi, facciamo come scribi e farisei, o, che restiamo indifferenti di fronte alle ingiustizie o ai soprusi che distruggono la vita di chi sta accanto noi.

Invochiamo lo Spirito affinché ci aiuti da un lato ad imitare Gesù che si è lasciato portare al calvario e dall’altro ci impedisca di essere indifferenti. Il gioco del male appartiene a Lucifero. Ogni malvagità genera altro male. Gesù, però, lo ha impedito mostrando di accogliere il male e rispondendo con l’Amore e il perdono. Purtroppo quando c’è l’inganno si può perfino diventare incapaci di capire cosa si sta facendo e diventiamo preda del male che ci fa tradire anche i nostri buoni propositi. Che Dio ci aiuti e lo Spirito Santo venga in nostro soccorso.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 15,1-8

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».

Parola del Signore.

Ho visto il Signore

Gli Apostoli si nascondono mentre Maria Maddalena corre alla tomba. Il suo è un segno che esprime sete d’amore. L’inaspettato si fa presenza umile e poco riconoscibile ma una voce che la chiama le rimbalza nel cuore e il Maestro si mostra per donare una vita nuova.

Ora Maria ha una missione da compiere e una vita nuova piena di coraggio da vivere. Anche noi abbiamo un’attesa da riempire, una storia nuova da scrivere, una sete da spegnere. Il vuoto merita di essere riempito di senso. Abbiamo una missione importante che ci attende, una meta da raggiungere.

L’esempio della Maddalena che sa osare, sfidando anche i forti e i potenti, ispiri il nostro cuore ad avere più coraggio diffondendo l’amore. È questo il fuoco che può infiammare il mondo e spargere semi di fiducia capaci di ridare anima a noi e a chi ci circonda.

Questo fuoco ci spinge ad osare per scrivere pagine nuove oltre ogni pregiudizio.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Giovanni

Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!».
Maria stava all’esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove l’hanno posto».
Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto e io andrò a prenderlo». Gesù le disse: «Maria!». Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» – che significa: «Maestro!». Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: “Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”».
Maria di Màgdala andò ad annunciare ai discepoli: «Ho visto il Signore!» e ciò che le aveva detto.

Parola del Signore

Ecco tua madre

C’è un legame così forte e così potente che supera anche quello fondato sui vincoli di famiglia. È il legame con il Signore. Quando a guidare i nostri passi è l’Amore tutto attorno a noi si colora d’infinito e il volto di Gesù si fa trovare quasi all’improvviso. Lo riconosci ovunque vai e dovunque stai. Dio si fa compagno di viaggio e si mostra nella quotidianità dei giorni chiedendo di essere accolto.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 12,46-50
 
In quel tempo, mentre Gesù parlava ancora alla folla, ecco, sua madre e i suoi fratelli stavano fuori e cercavano di parlargli.
 
Qualcuno gli disse: «Ecco, tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e cercano di parlarti».
 
Ed egli, rispondendo a chi gli parlava, disse: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?».
 
Poi, tendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre».

Parola del Signore

Generazione malvagia

Anche in questo tempo come allora ci si rivolge al Signore per chiedere “un segno“. A Gesù ciò non piace e reagisce con parole dure. Chiama i Giudei del suo tempo “generazione malvagia e adultera pretende un segno”. E noi? Io? Anche noi chiediamo un segno oppure siamo capaci di vivere il dono della vita godendo di quanto il Signore ogni giorno ci offre?

Il modo di pensare di questo tempo non ci aiuta. Siamo spinti a puntare al successo credendo di essere migliori di altri, vogliamo appagare solo i nostri desideri, ci isoliamo escludendo gli altri. Ci manca la Vita, quella che coltiva le amicizie vere, che con pazienza accarezza un fiore, con dolcezza parla e ascolta gli altri, siamo presi, invece, dal nostro egoismo e finiamo per “consumare” la vita rincorrendo falsi miti.

Oggi alziamo gli occhi al cielo e cerchiamo di guardare oltre noi e le nostre prigioni. Chiediamo al Signore di aiutarci ad essere il Suo segno per il mondo e a non vivere da condannati ma da risorti.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, alcuni scribi e farisei dissero a Gesù: «Maestro, da te vogliamo vedere un segno».
Ed egli rispose loro: «Una generazione malvagia e adultera pretende un segno! Ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona il profeta. Come infatti Giona rimase tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, così il Figlio dell’uomo resterà tre giorni e tre notti nel cuore della terra.
Nel giorno del giudizio, quelli di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona! Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro questa generazione e la condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone!».

   Parola del Signore

Venne il nemico

Il male c’è e divide, separa, allontana, esclude, emargina … il male è un ostacolo alla vita buona.

Grazie a Dio c’è anche il bene che è mite, paziente, capace di sopportare … il bene è desiderio di futuro.

È il “nemico” che semina il male che cresce insieme al buon grano fino al tempo stabilito. In quel tempo, alla mietitura la zizzania seminata dal “nemico” sarà bruciata mentre con il grano si farà farina e con questa buon pane.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù espose alla folla un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Ma, mentre tutti dormivano, venne il suo nemico, seminò della zizzania in mezzo al grano e se ne andò. Quando poi lo stelo crebbe e fece frutto, spuntò anche la zizzania. Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: “Signore, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene la zizzania?”. Ed egli rispose loro: “Un nemico ha fatto questo!”. E i servi gli dissero: “Vuoi che andiamo a raccoglierla?”. “No, rispose, perché non succeda che, raccogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il grano invece riponètelo nel mio granaio”».

   Parola del Signore

Ti seguirò

La vita buona ci chiede di non rispondere al male con altro male ma di amare la giustizia.

La vita buona ci chiede di accogliere ogni cosa con coraggio e dare cuore alla speranza. Ci chiede risposte capaci di costruire futuro. Ci chiede di essere pronti a resistere agli attacchi dei vigliacchi e dei potenti di turno.

La vita buona non ci vuole cattivi ma ci chiede di collaborare offrendo risposte semplici e credibili.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, i farisei uscirono e tennero consiglio contro Gesù per farlo morire. Gesù però, avendolo saputo, si allontanò di là. Molti lo seguirono ed egli li guarì tutti e impose loro di non divulgarlo, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa:
«Ecco il mio servo, che io ho scelto;
il mio amato, nel quale ho posto il mio compiacimento.
Porrò il mio spirito sopra di lui
e annuncerà alle nazioni la giustizia.
Non contesterà né griderà
né si udrà nelle piazze la sua voce.
Non spezzerà una canna già incrinata,
non spegnerà una fiamma smorta,
finché non abbia fatto trionfare la giustizia;
nel suo nome spereranno le nazioni».

   Parola del Signore

Misericordia

La fede è questione di cuore e il cuore non conosce leggi o obblighi. Il cuore è luogo dell’incontro vero con Dio. È questo incontro che cambia la vita e che la illumina sconfiggendo il male.

Cuore che vede e misericordia che guida le azioni della vita sono le uniche e vere vie della fede. Il resto sono solo finzioni di uomini che si nascondono dietro regole, precetti e obblighi e così costruiscono il loro potere.

Dio, invece, guarda ai nostri errori con il cuore e non ci condanna per gli sbagli, non ci emargina per i peccati. Dio, il nostro unico Signore, con la sua immensa misericordia ci aiuta a vincere il male e a vivere una vita pacificata. Ci aiuta a guardare al mondo con semplicità e a spingere i nostri passi con libertà, verità e buon senso.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù passò, in giorno di sabato, fra campi di grano e i suoi discepoli ebbero fame e cominciarono a cogliere delle spighe e a mangiarle.
Vedendo ciò, i farisei gli dissero: «Ecco, i tuoi discepoli stanno facendo quello che non è lecito fare di sabato».
Ma egli rispose loro: «Non avete letto quello che fece Davide, quando lui e i suoi compagni ebbero fame? Egli entrò nella casa di Dio e mangiarono i pani dell’offerta, che né a lui né ai suoi compagni era lecito mangiare, ma ai soli sacerdoti. O non avete letto nella Legge che nei giorni di sabato i sacerdoti nel tempio vìolano il sabato e tuttavia sono senza colpa? Ora io vi dico che qui vi è uno più grande del tempio. Se aveste compreso che cosa significhi: “Misericordia io voglio e non sacrifici”, non avreste condannato persone senza colpa. Perché il Figlio dell’uomo è signore del sabato».

   Parola del Signore

Miti e umili di cuore

Piccoli e poveri sono invitati da Gesù a riprendere il cammino sulla strada che conduce al Regno. Spesso ci si sente , affaticati e oppressi, si avverte di non essere degni di farlo per le proprie incorrenze e mal si sopporta la rinuncia ai propri personali desideri. Avvertiamo che a volte abbiamo fatto scelte sbagliate o che altri ci hanno spinto a farlo o, ancora, che sono stati sempre gli altri a metterci pesi addosso. Eppure sentiamo che senza del Signore non possiamo proseguire il cammino.

Oggi Gesù ci chiama forte e mostra che ci aspetta lungo la strada per offrirci pace, serenità e un buon ristoro. Non perdiamo questa nuova bellissima occasione.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse:
«Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro.
Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

   Parola del Signore

I piccoli

Piccoli, semplici e scartati accolgono e vivono la bellezza del Vangelo, scoprono in un fiore la presenza di Dio, leggono il libro della natura e si commuovono. Sanno gioire delle cose che gli esperti, i dotti e i competenti non vedono, non ascoltano e non accolgono.

Il mistero del bello trova spazi in cuori e animi semplici e sensibili mentre i potenti di turno e i tracotanti credono che tutto sia nelle loro mani di cui si servono con indifferenza per fare addirittura del male. Agiscono di nascosto, con furbizia credendo di non essere scoperti e si sentono addirittura migliori degli altri.

Illusi. Presto, molto presto, tutto sarà svelato e il Signore della vita verrà per giudicare e fare giustizia.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse:
«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza.
Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».

   Parola del Signore