Archivi categoria: Commento ai Vangelo

Non pace, ma spada

La fede accende un fuoco, un fuoco che brucia senza consumarsi, un fuoco che non solo riscalda ma che infiamma la vita, un fuoco che rifiuta i compromessi e supera le logiche delle convenienze.

C’è qualcosa di così grande che supera finanche i legami famigliari, una passione che va oltre gli affetti e che spinge a restare fedeli a qualcosa di assolutamente superiore che non nega il mondo ma va oltre.

Chi è conquistato da questo fuoco non ha più paura di alcun tipo di potere. I potenti di questo mondo a qualsiasi istituzione appartengono nulla possono contro il fuoco della fede che riconosce un unico Signore: Cristo.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:
«Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; sono venuto a portare non pace, ma spada. Sono infatti venuto a separare l’uomo da suo padre e la figlia da sua madre e la nuora da sua suocera; e nemici dell’uomo saranno quelli della sua casa.
Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di me; chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me.
Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà.
Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato.
Chi accoglie un profeta perché è un profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto perché è un giusto, avrà la ricompensa del giusto.
Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa».
Quando Gesù ebbe terminato di dare queste istruzioni ai suoi dodici discepoli, partì di là per insegnare e predicare nelle loro città.

   Parola del Signore

Chi ha orecchi ascolti

Campi di grano che si perdono sull’orizzonte segnato dal mare; folle di uomini che cercano senso; uccelli e terreni sassosi. È in questo scenario che risuonano antiche parole buone anche per il nostro tempo così carico di attese e di speranze.

Nel cielo una stella più luminosa di altre si affaccia per indicare una via e il cuore sente che è ora di andare scrollandosi di dosso la sabbia che il vento della maldicenza sparge dando corpo a invidie e rancori rabbiosi.

È ora di andare a prendere i buoni frutti scansando i rovi e sognando cieli e terre nuove.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo

Quel giorno Gesù uscì di casa e sedette in riva al mare. Si radunò attorno a lui tanta folla che egli salì su una barca e si mise a sedere, mentre tutta la folla stava sulla spiaggia.
Egli parlò loro di molte cose con parabole. E disse: «Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; germogliò subito, perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole fu bruciata e, non avendo radici, seccò. Un’altra parte cadde sui rovi, e i rovi crebbero e la soffocarono. Un’altra parte cadde sul terreno buono e diede frutto: il cento, il sessanta, il trenta per uno. Chi ha orecchi, ascolti».

   Parola del Signore

Voi che mi avete seguito

Nella vita si incrociano molte persone, e di molte non ricordiamo neanche il volto, di alcune conserviamo una memoria e con pochissime, invece, abbiamo instaurato una relazione forte. L’unica, però, che siamo chiamati a seguire è Gesù.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 19,27-29

In quel tempo, Pietro, disse a Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d’Israele. Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna».

Parola del Signore

Come pecore

Spesso chi decide di seguire Gesù incontra ostacoli, resistenze e, in alcuni casi, viene addirittura perseguitato. Ma occorre accettare il rischio e se la persecuzione arriva, se gli ostacoli vengono posti, se le resistenze al cambiamento si organizzano, sarà necessario resistere, si dovrà essere risilienti e proseguire nella testimonianza.

Chi si incammina sulla via di Gesù sa che la strada non è facile e si dovrà essere pronti a vivere la prova perché, purtroppo, a rendere difficile il cammino saranno quelli che riteniamo amici … alcuni di loro, trameranno contro e tenderanno tranelli. Occorre prudenza e astuzia per sfuggire alla persecuzione e ai tribunali dei soliti che oggi come ieri si annidano nei luoghi dove il potere è pane quotidiano.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli:
«Ecco: io vi mando come pecore in mezzo a lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe.
Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.
Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato.
Quando sarete perseguitati in una città, fuggite in un’altra; in verità io vi dico: non avrete finito di percorrere le città d’Israele, prima che venga il Figlio dell’uomo».

   Parola del Signore

Il Regno è vicino

Lo spirito dell’uomo ha sempre bisogno di guarigione, di essere purificato e liberato da ogni desiderio di male e il medico a cui affidarsi è Gesù che è pronto ad accoglierci così come siamo.

Il Signore ci vuole anche disponibili a dare agli altri, gratuitamente, ciò che abbiamo ricevuto in dono e a collaborare con gli Apostoli e i suoi successori nella diffusione della buona notizia.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli:
«Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni.
Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. Non procuratevi oro né argento né denaro nelle vostre cinture, né sacca da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché chi lavora ha diritto al suo nutrimento.
In qualunque città o villaggio entriate, domandate chi là sia degno e rimanetevi finché non sarete partiti.
Entrando nella casa, rivolgetele il saluto. Se quella casa ne è degna, la vostra pace scenda su di essa; ma se non ne è degna, la vostra pace ritorni a voi. Se qualcuno poi non vi accoglie e non dà ascolto alle vostre parole, uscite da quella casa o da quella città e scuotete la polvere dei vostri piedi. In verità io vi dico: nel giorno del giudizio la terra di Sòdoma e Gomorra sarà trattata meno duramente di quella città».

   Parola del Signore

Strada facendo

Gesù sceglie i Dodici sulla strada … Non sceglie i migliori, sceglie secondo una logica tutta sua, sceglie, però, persone disposte a seguirlo.

Tutto avviene lungo le strade della Galilea, lungo le strade nelle quali la sua parola risuonava e dove guariva e dava vita “nuova” a persone che decidevano di cambiarla.

Oggi, con voi, facciamo memoria di Aquila e Priscilla, una coppia di sposi, che, nella loro casa, hanno trasmesso la fede a tanti tra i quali Apollo e che, poi, hanno accolto Paolo. Nella loro casa si riuniva la prima comunità cristiana e in quella piccola Chiesa si spezzava il pane e si condivideva lavoro e vita.

Questa è la Chiesa che ci piace.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, chiamati a sé i suoi dodici discepoli, Gesù diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità.
I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello; Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello; Filippo e Bartolomeo; Tommaso e Matteo il pubblicano; Giacomo, figlio di Alfeo, e Taddeo; Simone il Cananeo e Giuda l’Iscariota, colui che poi lo tradì.
Questi sono i Dodici che Gesù inviò, ordinando loro: «Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino».

   Parola del Signore

Compassione

Sentire compassione è il segno del Pastore buono. È il segno che lo spinge a intervenire per recuperare tutte le pecore che sono stanche e affaticate. Egli, il Pastore, insegna, annuncia e guarisce. Sa trasformare un terreno sassoso in un giardino fiorito.

Ciascuno si senta impegnato a fare comunione e a testimoniare il volto del Pastore che Gesù mostra con la sua vita. Il compito appartiene ad ogni battezzato, sacerdote, re e profeta. Ognuno è Pastore e ognuno è anche pecora. Siamo a servizio l’uno dell’altro. La buona notizia del Vangelo chiede di essere trasmessa con la vita vera.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, presentarono a Gesù un muto indemoniato. E dopo che il demonio fu scacciato, quel muto cominciò a parlare. E le folle, prese da stupore, dicevano: «Non si è mai vista una cosa simile in Israele!». Ma i farisei dicevano: «Egli scaccia i demòni per opera del principe dei demòni».
Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità. Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe perché mandi operai nella sua messe!».

   Parola del Signore

Toccare il mantello

Il Signore risana dalle malattie interiori e dona la vita. Egli ridà forza e coraggio a chi lo cerca e si fida di Lui. Offre vita vera a chi desidera sfiorare il suo mantello. Egli salva la nostra vita chiede solo di avere la possibilità di dimostrarlo a chi si avvicina e cerca il suo aiuto.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, [mentre Gesù parlava,] giunse uno dei capi, gli si prostrò dinanzi e disse: «Mia figlia è morta proprio ora; ma vieni, imponi la tua mano su di lei ed ella vivrà». Gesù si alzò e lo seguì con i suoi discepoli.
Ed ecco, una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni, gli si avvicinò alle spalle e toccò il lembo del suo mantello. Diceva infatti tra sé: «Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò salvata». Gesù si voltò, la vide e disse: «Coraggio, figlia, la tua fede ti ha salvata». E da quell’istante la donna fu salvata.
Arrivato poi nella casa del capo e veduti i flautisti e la folla in agitazione, Gesù disse: «Andate via! La fanciulla infatti non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma dopo che la folla fu cacciata via, egli entrò, le prese la mano e la fanciulla si alzò. E questa notizia si diffuse in tutta quella regione.

   Parola del Signore

Miti e umili

Il vangelo di oggi ci ha ispirato la figura di un grande testimone di Gesù nel secolo scorso. parliamo di Freré Roger … Vale davvero la pena leggere un suo piccolissimo scritto: ““Penso che dalla mia gioventù non mi abbia mai abbandonato l’intuizione che una vita di comunità poteva essere un segno che Dio è amore, e amore soltanto. A poco a poco cresceva in me la convinzione che era essenziale creare una comunità con uomini decisi a donare tutta la loro vita, e che cercassero sempre di capirsi e riconciliarsi: una comunità dove la bontà del cuore e la semplicità sarebbero al centro di tutto.” (frère Roger, “Dio non può che amare”)”.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo Gesù disse:
«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

   Parola del Signore

Abbiamo visto il Signore

Tommaso è il modello di chi resta deluso dalla Chiesa e da chi, soprattutto, si qualifica testimone del Signore. Pensiamo agli Apostoli che avevano visto morire Gesù sulla croce e che erano scappati. Sotto la croce era rimasta solo Maria con il suo dolore. Ebbene ora proprio loro dicono a Tommaso di aver incontrato Gesù. Diciamoci la verità: gli Apostoli non sono credibili. Chi può credere vivo uno che sappiamo morto? Eppoi, come avevano vissuto l’amore e come si comportavano? Ed infatti Tommaso, come chiunque altro, non crede e non si fida neanche dei suoi Amici che non erano buoni testimoni del Risorto.

Tommaso, però, nonostante tutto resiste. Resta con gli Amici. Tommaso lo chiameremmo oggi: un resiliente. Non abbandona la sua Chiesa. Si sente solo e isolato. In sostanza resta solo e abbandonato nel suo scetticismo. Questa attesa, però, troverà una via di uscita quando Gesù gli si mostra e Tommaso riceve così il dono personale di un incontro faccia a faccia. Che cosa ci insegna questa esperienza?

Anche se credere è difficile, anche se mancano testimoni credibili, anche se … Siamo chiamati come Tommaso a resistere e a cercare nella vita e nella Parola la presenza di Gesù. Questi, infatti, sono i veri luoghi dell’incontro.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 20,24-29

Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».

Parola del Signore