Archivi categoria: Commento ai Vangelo

Gesù guarisce

Gesù è l’unico capace di guarirci davvero. È l’unico in grado di offrirci una guarigione del corpo e dello Spirito. Per questo Gesù è venuto e invocare la sua presenza, chiedere, con fiducia, che Lui si occupi di noi o delle nostre ferite, accogliere in noi la sua Parole è già un grande segnale di liberazione. Gesu, se noi gli apriamo il cuore, entra nella nostra vita, ci accarezza, si china sulle nostre ferite e sui nostri corpi e ci risanaguarisce le nostre esistenze donandoci forza e coraggio per affrontare i nodi della vita e per metterci noi stessi a servizio degli altri. Gesù, se lo accogliamo nelle nostre povere vite, si mette vicino a noi e ci impone le mani scacciando da noi gli spiriti del male che ci vogliono tristi, arrabbiati, lamentosi, impauriti e sempre agitati. Queste presenze del male hanno il potere di rovinare le nostre giornate ma di fronte a Gesù che prende possesso del nostro cuore e della nostra mente sono costrette a lasciarci affinché anche noi possiamo vivere con serenità la nostra vita.

Questo è venuto a fare Gesù sulla terra e per questo ci ha lasciato la sua Parola.

Cogliamo questa unica, vera e grande opportunità. Non ci sono controindicazioni. Ci sono, invece, solo vantaggi: c’è libertà, verità e pacificazione interiore. Provare con sincerità per vedere.

VANGELO DEL 4 SETTEMBRE 2019

Lc 4,38-44
  È necessario che io annunci la buona notizia del regno di Dio anche alle altre città; per questo sono stato mandato.

                           Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagoga, entrò nella casa di Simone. La suocera di Simone era in preda a una grande febbre e lo pregarono per lei. Si chinò su di lei, comandò alla febbre e la febbre la lasciò. E subito si alzò in piedi e li serviva.
Al calar del sole, tutti quelli che avevano infermi affetti da varie malattie li condussero a lui. Ed egli, imponendo su ciascuno le mani, li guariva. Da molti uscivano anche demòni, gridando: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli li minacciava e non li lasciava parlare, perché sapevano che era lui il Cristo.
Sul far del giorno uscì e si recò in un luogo deserto. Ma le folle lo cercavano, lo raggiunsero e tentarono di trattenerlo perché non se ne andasse via. Egli però disse loro: «È necessario che io annunci la buona notizia del regno di Dio anche alle altre città; per questo sono stato mandato».
E andava predicando nelle sinagoghe della Giudea.

   Parola del Signore

La testa di Giovanni

Fa un effetto non solo la testa di Giovanni portata in visione come un trofeo (immagine orribile) ma fa un’impressione, se vuole anche peggiore, immaginare che ci sia stato chi, per nascondere i propri misfatti, sia stato pronto a chiedere la morte di chi lo affidava come un pubblico peccatore.

La vicenda di Erodiade è nota e, magari, tutti la immaginiamo come una persona cattiva, vendicativa, arrivista e/o capace di operare non solo il peccato ma invocare il male inducendo anche altri a compierlo. Ci lascia perplessi e senza parola questa scena avvenuta più di duemila anni fa e, forse, più volte replicata nella storia per volontà di tanti nostri fratelli.

Ci chiediamo come sia stato possibile giungere a tanto è come, forse, sotto altri gesti qualcosa di simile possa accadere anche oggi.

Il male è davvero una bruttissima realtà nella quale siamo purtroppo immersi.

VANGELO DEL 29 AGOSTO 2019

Mc 6,17-29
  Voglio che tu mi dia adesso, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista.

                           Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Erode aveva mandato ad arrestare Giovanni e lo aveva messo in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo, perché l’aveva sposata. Giovanni infatti diceva a Erode: «Non ti è lecito tenere con te la moglie di tuo fratello». Per questo Erodìade lo odiava e voleva farlo uccidere, ma non poteva, perché Erode temeva Giovanni, sapendolo uomo giusto e santo, e vigilava su di lui; nell’ascoltarlo restava molto perplesso, tuttavia lo ascoltava volentieri.
Venne però il giorno propizio, quando Erode, per il suo compleanno, fece un banchetto per i più alti funzionari della sua corte, gli ufficiali dell’esercito e i notabili della Galilea. Entrata la figlia della stessa Erodìade, danzò e piacque a Erode e ai commensali. Allora il re disse alla fanciulla: «Chiedimi quello che vuoi e io te lo darò». E le giurò più volte: «Qualsiasi cosa mi chiederai, te la darò, fosse anche la metà del mio regno». Ella uscì e disse alla madre: «Che cosa devo chiedere?». Quella rispose: «La testa di Giovanni il Battista». E subito, entrata di corsa dal re, fece la richiesta, dicendo: «Voglio che tu mi dia adesso, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista». Il re, fattosi molto triste, a motivo del giuramento e dei commensali non volle opporle un rifiuto.
E subito il re mandò una guardia e ordinò che gli fosse portata la testa di Giovanni. La guardia andò, lo decapitò in prigione e ne portò la testa su un vassoio, la diede alla fanciulla e la fanciulla la diede a sua madre. I discepoli di Giovanni, saputo il fatto, vennero, ne presero il cadavere e lo posero in un sepolcro.

   Parola del Signore

Guai a voi

Gesù è molto duro con scrivo e farisei. Le sue parole sono insolitamente forti e scavano un solco profondo tra chi segue solo le forme (scribi e farisei) e la necessità, invece, di dare verità alle nostre azioni e ai nostri gesti.

Le osservazioni di Gesù ci invitano a fare discernimento personale cercando di scrutare se e quando anche noi siamo legati alle cose esteriori e se, invece, cerchiamo di dare verità alla nostra vita di fedeltà al Vangelo.

Franca e Vincenzo, osb-cam

VANGELO DEL 27 AGOSTO 2019

Mt 23,23-26
  Queste erano le cose da fare, senza tralasciare quelle.

                           Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù parlò dicendo:
«Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pagate la decima sulla menta, sull’anéto e sul cumìno, e trasgredite le prescrizioni più gravi della Legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà. Queste invece erano le cose da fare, senza tralasciare quelle. Guide cieche, che filtrate il moscerino e ingoiate il cammello!
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma all’interno sono pieni di avidità e d’intemperanza. Fariseo cieco, pulisci prima l’interno del bicchiere, perché anche l’esterno diventi pulito!».

   Parola del Signore

Guide cieche

Gesù accusa scribi e farisei di guidare male le persone e di indurle a sbagliare. Usa parole pesanti nei loro confronti e da loro una lezione molto esplicita. Chiediamoci se anche oggi esistono “guide cieche”, se ci sono e chi sono gli “scribi e farisei” di questo tempo. Tutto ciò per cercare di evitarli e cercare la via giusta per la salvezza. Gesù ci offre anche una serie di indicazioni in merito e ci invita a meditare le sue parole per evitare di essere trascinati nel vortice di interessi estranei alla bellezza e bontà del vangelo. Ringraziando Dio oggi siamo più capaci di comprendere e valutare come vivere la buona notizia evitando i lupi vestiti da agnelli, i dispensatori di parole prive di gesti concreti, i falsi profeti che con raggiri vari sono capaci di carpire la buona fede del prossimo.

Franca e Vincenzo

VANGELO DEL 26 AGOSTO 2019

Mt 23,13-22
  Guai a voi, guide cieche.

                           Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù parlò dicendo:
«Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il regno dei cieli davanti alla gente; di fatto non entrate voi, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrare.
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che percorrete il mare e la terra per fare un solo prosèlito e, quando lo è divenuto, lo rendete degno della Geènna due volte più di voi.
Guai a voi, guide cieche, che dite: “Se uno giura per il tempio, non conta nulla; se invece uno giura per l’oro del tempio, resta obbligato”. Stolti e ciechi! Che cosa è più grande: l’oro o il tempio che rende sacro l’oro? E dite ancora: “Se uno giura per l’altare, non conta nulla; se invece uno giura per l’offerta che vi sta sopra, resta obbligato”. Ciechi! Che cosa è più grande: l’offerta o l’altare che rende sacra l’offerta? Ebbene, chi giura per l’altare, giura per l’altare e per quanto vi sta sopra; e chi giura per il tempio, giura per il tempio e per Colui che lo abita. E chi giura per il cielo, giura per il trono di Dio e per Colui che vi è assiso».

   Parola del Signore

La porta stretta

Oggi Gesù ci invita a entrare nel suo Regno. L’ingresso prevede un atteggiamento che si nutre di umiltà, rispetto, pazienza e disponibilità a seguirlo sulla sua strada. Si tratta di assumere uno stile di vita che prevede gesti concreti, azioni capaci di esprimere una vera fedeltà al Vangelo e, quindi, la condivisione reale dei doni che abbiamo ricevuto con chi è nel bisogno e nella necessità. Si tratta di vivere desiderando ciò che Dio desidera per noi, di sognare ciò che Dio sogna per noi, di vivere la gioia del quotidiano con semplicità. Si tratta, perciò, di convertirci alla vita buona che Gesù ci suggerisce.

Franca e Vincenzo, osb-cam

VANGELO DEL 25 AGOSTO 2019

Lc 13,22-30
  Verranno da oriente a occidente e siederanno a mensa nel regno di Dio.

                           Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù passava insegnando per città e villaggi, mentre era in cammino verso Gerusalemme.
Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?».
Disse loro: «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno.
Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, voi, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: “Signore, aprici!”. Ma egli vi risponderà: “Non so di dove siete”. Allora comincerete a dire: “Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze”. Ma egli vi dichiarerà: “Voi, non so di dove siete. Allontanatevi da me, voi tutti operatori di ingiustizia!”.
Là ci sarà pianto e stridore di denti, quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio, voi invece cacciati fuori.
Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio. Ed ecco, vi sono ultimi che saranno primi, e vi sono primi che saranno ultimi».

   Parola del Signore

Sotto l’albero di fichi

Cari amici, uno dei significati più comuni dello stare sotto un albero di fichi riguarda lo stare sotto le ali protettive della Legge. Un albero, quello dei fichi, che è simbolo la pace. In entrambi i casi è un segno importante che esprime l’esigenza della protezione da parte di Dio.

Possiamo dire, quindi, che stare sotto la Legge è come scegliere di stare sotto qualcuno che ci ama e ci protegge. E, Dio solo sa di quanta protezione e di quanta pace abbiamo bisogno.

Franca e Vincenzo, osb-cam

VANGELO DEL 24 AGOSTO 2019

Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità.

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 1,45-51

In quel tempo, Filippo trovò Natanaèle e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè, nella L.

egge, e i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nàzaret». Natanaèle gli disse: «Da Nàzaret può venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi».
Gesù intanto, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi». Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!».
Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo».

Parola del Signore

Amare

Amare è una parola capace di esprimere tutto quanto occorre per una vita buona e bella. Amare diventa l’azione che sostiene le relazioni capaci di attraversare ogni tribolazione. Amare è l’essenza delle esperienze che segnano un’esistenza facendone un capolavoro.

Gesù fonda la “legge” sull’amore. Questo ci basta a comprendere come Amare sia l’essenziale da cercare e vivere.

Franca e Vincenzo, osb-cam

VANGELO DEL 23 AGOSTO 2019

Mt 22,34-40
  Amerai il Signore tuo Dio, e il tuo prossimo come te stesso.

                           Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, i farisei, avendo udito che Gesù aveva chiuso la bocca ai sadducèi, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: «Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?».
Gli rispose: «“Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”. Questo è il grande e primo comandamento. Il secondo poi è simile a quello: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».

   Parola del Signore

Invitati

Il Signore invita tutti alla sua festa. Nessuno è escluso ma occorre prepararsi per questa festa. È necessario, infatti, che ognuno indossi l’abito della festa, cioè si rivesta di una vita fatta di opere buone. Frasi di commento generiche, dirà qualche bravo benpensante. Eppure dietro questo parlare semplice ciascuno di noi è chiamato a valutare nella concretezza della sua esistenza quali sono o possono essere le scelte da fare che non riguardano solo un “dare” cose materiali (che pure sono necessarie per far seguire le parole ai fatti) ma anche a “donare” parole buone, parole che sanno edificare, che non siano una reazione immotivata e gratuita. Il bene, crediamo, passa attraverso gesti concreti e parole buone. Solo insieme queste possono aiutarci, per davvero, a costruire il nostro percorso di vita. Sappiamo che tutti possiamo sbagliare e tanti, certamente, sono gli errori commessi, ma, proprio per questo, dobbiamo essere misericordiosi e pazienti, capaci di comprendere e guardare oltre. Possiamo farcela se sapremo essere capaci di essere docili e appassionati cercatori del bene.

Che Dio ci aiuti.

Franca e Vincenzo, osb-cam

VANGELO DEL 22 AGOSTO 2029

Mt 22,1-14
  Tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze.

                           Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù, riprese a parlare con parabole [ai capi dei sacerdoti e ai farisei] e disse:
«Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire.
Mandò di nuovo altri servi con quest’ordine: “Dite agli invitati: Ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono già uccisi e tutto è pronto; venite alle nozze!”. Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. Allora il re si indignò: mandò le sue truppe, fece uccidere quegli assassini e diede alle fiamme la loro città.
Poi disse ai suoi servi: “La festa di nozze è pronta, ma gli invitati non erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze”. Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali.
Il re entrò per vedere i commensali e lì scorse un uomo che non indossava l’abito nuziale. Gli disse: “Amico, come mai sei entrato qui senza l’abito nuziale?”. Quello ammutolì. Allora il re ordinò ai servi: “Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”.
Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti».

   Parola del Signore

Nulla è impossibie a Dio

Davvero non c’è nulla che sia impossibile a Dio. Credi tu questo? Ebbene, questa promessa ce l’ha trasmessa direttamente Gesù.

Noi siamo certi che Gesù resterà fedele a questa sua promessa e sosterrà il cammino di tutti gli uomini che a Lui si rivolgeranno. Gesù accoglierà con disponibilità coloro i quali con pazienza e perseveranza lo seguiranno e a Lui si rivolgeranno con ogni possibile umiltà.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Vangelo di martedì 20 agosto 2019

Mt 19,23-30
  È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio.

                           Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «In verità io vi dico: difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli. Ve lo ripeto: è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio».
A queste parole i discepoli rimasero molto stupiti e dicevano: «Allora, chi può essere salvato?». Gesù li guardò e disse: «Questo è impossibile agli uomini, ma a Dio tutto è possibile».
Allora Pietro gli rispose: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d’Israele. Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna. Molti dei primi saranno ultimi e molti degli ultimi saranno primi».

   Parola del Signore

Fuoco divorante

La Fede è davvero un fuoco che ti brucia dentro. Un fuoco per vincere ogni pavida concessione a questo mondo e a questo tempo.

Un fuoco che cambia la prospettiva dal quale guardiamo ciò che ci circonda. Un fuoco che infiamma la vita e la rende capace di fare cose che non avresti mai pensato.

Un fuoco che divide il nostro tempo tra un tempo morto e uno nel quale ogni cosa ha valore; nel quale tutto è importante; nel quale anche un filo d’erba merita attenzione e riguardo.

Un fuoco che ci mostra sempre controcorrente e sempre pronti a combattere la buona battaglia.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Vangelo di domenica 18 agosto 2019

Lc 12,49-53
  Non sono venuto a portare pace sulla terra, ma divisione.

                           Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto!
Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera».

   Parola del Signore