Archivi categoria: Commento ai Vangelo

Sempre pronti

Mt 24, 42-51  – Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Vegliate, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo.

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Chi mangia la mia carne

Il vangelo del 15 aprile
Gv 6, 52-59’
“Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui”.

Briciole di spiritualità

Commento

“Cristo mette nel mondo questo amore fortissimo, che libera. “Mangiare la mia carne” vuol dire: questo amore é nulla se non diventa la vostra carne, cioé tutti gli aspetti e momenti della vostra vita. L’eucaristia é carnale: amate fino a dare la vita. E’ il dono di sé, della nostra carne, perché diventi come la sua, dono intelligente per realizzare vita giusta e piena. In questo accettiamo la vita di Dio, diventiamo figli di Dio. Nel tempo, lungo la distensione del tempo – ci dicono gli ebrei – dobbiamo cercare di diventare figli di Dio, non automaticamente col sacramento, in un solo momento. Amare con giustizia é la finalità dell’eucaristia.

Il messia – dicono gli ebrei – é nel mondo, sta a noi riconoscerlo e accoglierlo. C’é una storia ebraica. Un uomo va dal rabbino: “Quando arriverà il messia?”. “E’ arrivato. E’ là, fuori dalle mura, con i lebbrosi”. L’uomo corre, e lo vede: si sta fasciando le gambe con calma e dolcezza musicale. “Sei tu il messia?”. “Sì”. L’uomo corre felice ad annunciarlo a tutti: “Il messia é venuto!”. Però, ci sono ancora guerre, mali, violenze. Allora ritorna triste dal messia, il quale gli dice: “Io sono il messia se voi ascoltate la mia voce”. Si tratta di accoglierlo in silenzio, nelle nostre azioni”.
Arturo Paoli

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Pane disceso dal cielo

Dal vangelo del 14 aprile
Gv 6,44-51
“Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo”.

Pane e vino mosaico

Commento

 

In questa comunione, mediante lo Spirito Santo, persino i timori e le notti delle nostre vite possono scoprire un’aurora delle riconciliazioni e il destarsi di una gioia semplicissima. E nei nostri cuori, a volte fragili, si accende una fiamma d’amore e possiamo avanzare dal dubbio verso il chiarore di una comunione. (Frere Roger di Taize).

Si, se restiamo insieme davvero, se siamo uniti e solidali l’uno con l’altro, se siamo capaci di fare ed essere comunione comprendendo gli altri intorno a noi e farci loro compagni di viaggio possiamo veramente scoprire una luce nuova che rischiara le nostre tenebre. Un sostegno decisivo ci viene dall’Eucaristia che è Gesù stesso, “pane vivo disceso dal cielo”.
E grazie allo Spirito Santo una fiducia ci riempirà il cuore donandoci pace e gioia la stessa che anche oggi vi auguriamo di sentire in voi.
Buona giornata.
franca e vincenzo

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