Archivi categoria: Commento ai Vangelo

Fare la volontà del Padre

C’è un legame profondo che ci lega al Padre, un filo invisibile ma molto resistente, una relazione che il Padre non romperà mai. È questo il legame invisibile agli occhi ma conosciuto dal cuore che noi, con la nostra volontà, siamo chiamati a coltivare. Ed è questo legame che ci guiderà per le strade intricate e difficili di questo mondo per aiutarci ad attraversare pianure, valli e scalare anche le vette più alte. Mantenere e rafforzare questo legame forte e profondo è la chiave capace di aprire tutte le porte per superare ogni ostacolo. Sarà il Padre a suggerirci parole, gesti e atteggiamenti per il bene. Sarà il Padre a offrirci indicazioni buone per Amare davvero e in profondità gli altri. Sarà il Padre a non lasciarci mai soli. A noi spetta ascoltarlo perché la sua volontà possa diventare vita quotidiana.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 12,46-50
 
In quel tempo, mentre Gesù parlava ancora alla folla, ecco, sua madre e i suoi fratelli stavano fuori e cercavano di parlargli.
Qualcuno gli disse: «Ecco, tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e cercano di parlarti».
Ed egli, rispondendo a chi gli parlava, disse: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?».
Poi, tendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre».

Parola del Signore.

Un segno

Cerchiamo certezze e pretendiamo segni. Pieni di dubbi chiediamo segni. Insicuri vogliamo sicurezza e domandiamo segni.

Siamo esseri fragili e incapaci di vera libertà. Non abbiamo fede e non abbiamo fiducia. Non ci affidiamo e restiamo prigionieri dentro un corpo destinato a perire.

Signore aiutaci a fidarci di te, dacci la forza di affidarci a te e non lasciare che il male aggredisca i nostri giorni.

Tu solo sei Dio e con te possiamo attraversare l’eternità.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 12,38-42

In quel tempo, alcuni scribi e farisei dissero a Gesù: «Maestro, da te vogliamo vedere un segno».
Ed egli rispose loro: «Una generazione malvagia e adultera pretende un segno! Ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona il profeta. Come infatti Giona rimase tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, così il Figlio dell’uomo resterà tre giorni e tre notti nel cuore della terra.
Nel giorno del giudizio, quelli di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona! Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro questa generazione e la condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone!».

Parola del Signore

Marta e Maria

Maria è una rivoluzionaria, una donna che rompe le brutte tradizioni che obbligavano le donne a servire mentre gli uomini avevano il privilegio di essere serviti. Maria si siede ai piedi di Gesù, come un discepolo che ascolta il Maestro e facendo questo provoca l’ira e la reazione della sorella Marta che esercita il ruolo di padrona di casa ma anche, sostanzialmente, di serva. L’invidia spinge Marta finanche a rimproverare Gesù che le risponde con chiarezza: “Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta”.

Ecco Maria ha scelto la parte migliore: l’ascolto del Maestro. E così Gesù invita anche Marta a liberarsi delle brutte tradizioni che vogliono le donne serve.

Questa lettura, quindi, nasconde anche un risvolto semplicemente rivoluzionario e Maria è l’eroina capace di sfidare il potere/dominio degli uomini sulle donne.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 10,38-42

In quel tempo, mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò.
Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi.
Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».

Parola del Signore.

Il mio Spirito sopra di Lui

Lo Spirito di Dio suggerisce di fare sempre il bene, di farlo nel silenzio, di farlo anche di nascosto, di farlo anche verso chi trama contro e, con furbizia (sciocca perché conosciuta) crede di non essere scoperto.

Lo Spirito di Dio punta alla giustizia vera che non reagisce al male, che non segue l’istinto che, invece, vorrebbe punire il colpevole, che non punta alla vendetta.

Lo Spirito di Dio suggerisce di accettare la morte, di non difendersi, di fare silenzio, di non fare valere i propri diritti … lo Spirito di Dio suggerisce di donare la vita, di soffrire in silenzio, di non rispondere e di fare del proprio meglio per l’altro anche se questo altro sta tramando contro. Lo Spirito di Dio sceglie di avere fiducia che il bene vincerà.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 12,14-21
 
In quel tempo, i farisei uscirono e tennero consiglio contro Gesù per farlo morire. Gesù però, avendolo saputo, si allontanò di là. Molti lo seguirono ed egli li guarì tutti e impose loro di non divulgarlo, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa:
«Ecco il mio servo, che io ho scelto;
il mio amato, nel quale ho posto il mio compiacimento.
Porrò il mio spirito sopra di lui
e annuncerà alle nazioni la giustizia.
Non contesterà né griderà
né si udrà nelle piazze la sua voce.
Non spezzerà una canna già incrinata,
non spegnerà una fiamma smorta,
finché non abbia fatto trionfare la giustizia;
nel suo nome spereranno le nazioni».

Parola del Signore.

Fra i campi di grano

Ci sono tre cose che mancano nei Vangeli. Potresti essere sorpreso/a ma è proprio così. Nei vangeli penitenza, sacrificio, mortificazioni, sono tre vocaboli assenti. Nessuno dei tre è presente nell’insegnamento e nella figura di Gesù. Egli, piuttosto, ci invita alla gioia, ci spinge verso la felicità e ci incoraggia a sorridere alla vita. Oggi, infatti, dice a chiare note: “Misericordia io voglio e non sacrifici“.

Dobbiamo scrollarci di dosso la tristezza, i musi lunghi, l’aria di afflizione; dobbiamo abbandonare un cristianesimo alla ricerca del potere e del dominio sull’altro, una religiosità del sacro per vivere, invece, la santità dei semplici che vivono la bellezza della vita con gioia e responsabilità. Dobbiamo lasciare andare gli altri, chiunque siano, per la loro strada, non possiamo salvare il mondo, l’unico Salvatore è Gesù Cristo. Allora viviamo con gioia i giorni che ci sono donati perché questa si che è nostra responsabilità.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 12,1-8
 
In quel tempo, Gesù passò, in giorno di sabato, fra campi di grano e i suoi discepoli ebbero fame e cominciarono a cogliere delle spighe e a mangiarle.
Vedendo ciò, i farisei gli dissero: «Ecco, i tuoi discepoli stanno facendo quello che non è lecito fare di sabato».
Ma egli rispose loro: «Non avete letto quello che fece Davide, quando lui e i suoi compagni ebbero fame? Egli entrò nella casa di Dio e mangiarono i pani dell’offerta, che né a lui né ai suoi compagni era lecito mangiare, ma ai soli sacerdoti. O non avete letto nella Legge che nei giorni di sabato i sacerdoti nel tempio vìolano il sabato e tuttavia sono senza colpa? Ora io vi dico che qui vi è uno più grande del tempio. Se aveste compreso che cosa significhi: “Misericordia io voglio e non sacrifici”, non avreste condannato persone senza colpa. Perché il Figlio dell’uomo è signore del sabato».

Parola del Signore.

Miti e umili di cuore

Davvero siamo stanchi e oppressi. Davvero correre è diventato complicato: abbiamo il fiatone e siamo circondati da troppe brutte notizie mentre i potenti, nel loro mondo, ignorano il resto e con il loro comportamento aumentano il senso dell’oppressione. Che fare? C’è una via d’uscita? Si. Consegnarci nelle mani del Signore Gesù. Riconquistare la gioia dei miti e dei semplici, restare umili guardando alle cose belle che ci sono state donate che sono proprio tante. Ridare forza ai valori antichi, alla reciproca solidarietà, a quella fratellanza umana e cristiana che abbiamo smarrito. Cominciamo presto, cominciamo oggi, cominciamo adesso.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 11,28-30
 
In quel tempo, Gesù disse:
«Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro.
Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

Parola del Signore.

I piccoli

Siamo piccoli e tali dobbiamo sentirci. Questa è la strada migliore e più bella per vivere la nostra vita. Restiamo con i piedi per terra e alziamo lo sguardo verso il cielo. Non c’è niente di più bello e più vero per essere davvero felici: restare piccoli, guardare in alto e affidarsi pienamente al Padre. Tutto il resto è un’illusione.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 11,25-27
 
In quel tempo, Gesù disse:
«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza.
Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».

Parola del Signore.

Non indurite il vostro cuore

Oggi Gesù usa parole insolitamente dure. Leggiamole con disponibilità ad aprire il l nostro cuore alla sua volontà.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 11,20-24
 
In quel tempo, Gesù si mise a rimproverare le città nelle quali era avvenuta la maggior parte dei suoi prodigi, perché non si erano convertite: «Guai a te, Corazìn! Guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidòne fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a voi, già da tempo esse, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, Tiro e Sidòne saranno trattate meno duramente di voi.
E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai! Perché, se a Sòdoma fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a te, oggi essa esisterebbe ancora! Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, la terra di Sodòma sarà trattata meno duramente di te!».

Parola del Signore.

Voi che mi avete seguito

Seguire Gesù libera dalle catene di questo mondo, libera da obblighi e condizionamenti, libera … dal male.

Non è facile seguire Gesù ma se si riesce ci si accorge di come la vita cambia. Le cose, tutte le cose, si vedono in maniera diversa e diventiamo capaci di aiutare davvero l’altro offrendo vicinanza senza sostituirsi e dando sostegno vero che incoraggia la sua responsabilità. Anche la nostra sofferenza e le nostre preoccupazioni svaniscono o si attutiscono. Ci rendiamo conto che nulla dipende da noi e che ogni persona, nella propria libertà e indipendenza, è capace di fare scelte di vita personali. È questa la vita eterna che Gesù ci lascia intravedere fin da subito e ci fa vivere grazie alla sua Amicizia

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 19,27-29
 
In quel tempo, Pietro disse a Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?».
E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d’Israele. Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna».

Parola del Signore.

Chi è il mio prossimo?

La nostra fede produce opere buone? Oppure è piuttosto sterile, e quindi più morta che viva? Mi faccio prossimo o semplicemente passo accanto? Sono di quelli che selezionano la gente secondo il proprio piacere?  Queste domande è bene farcele e farcele spesso, perché alla fine saremo giudicati sulle opere di misericordia; il Signore potrà dirci: “Ma tu, tu, tu, ti ricordi quella volta sulla strada da Gerusalemme a Gerico? Quell’uomo mezzo morto ero io. Ti ricordi? Quel bambino affamato ero io. Ti ricordi? Quel migrante che tanti vogliono cacciare via ero io. Quei nonni soli, abbandonati nelle case di riposo, ero io. Quell’ammalato solo in ospedale che non va a trovare nessuno ero io!

Papà Francesco

Dal Vangelo secondo
Lc 10,25-37

In quel tempo, un dottore della Legge si alzò per mettere alla prova Gesù e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». Gli disse: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai».
Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?». Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gèrico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levìta, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Anche un levìta, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno”. Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ così».

Parola del Signore.