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Il Padre ama il Figlio

Il segreto per vivere felici sta nel pensare e agire come Dio. Accordare la mente e il cuore con i pensieri e le opere di Dio. Fare come ha fatto Gesù con il Padre. Si tratta di mettersi a servizio senza sperare nulla in cambio, senza aspettare la risposta dell’altro. Questa scelta di vita crea un contesto di vita fortemente umano e, quindi, rispettoso della libera scelta dell’altro. Solitamente questo stile di essere e di vivere cambia il cuore e la mente dell’altro che si sente spinto a vivere ed agire allo stesso modo e anche se non dovesse accadere lascerà attorno a noi sempre un profumo di freschezza e una ventata di primavera che rinnova ogni cosa. Dio, il Padre, si comporta in questo modo e ogni donna e ogni uomo è un figlio amato. Noi siamo tutti figli amati chiamati a fare come fa il Padre con noi e, quindi, ad imitare Gesù che si è offerto amando totalmente e fino alla fine.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 3,31-36

Chi viene dall’alto, è al di sopra di tutti; ma chi viene dalla terra, appartiene alla terra e parla secondo la terra. Chi viene dal cielo è al di sopra di tutti. Egli attesta ciò che ha visto e udito, eppure nessuno accetta la sua testimonianza. Chi ne accetta la testimonianza, conferma che Dio è veritiero. Colui infatti che Dio ha mandato dice le parole di Dio: senza misura egli dà lo Spirito.
Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa. Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui.

Parola del Signore.

Chi fa il male, odia la luce

L’esperienza del male appartiene al quotidiano e segna, purtroppo, le relazioni. A volte capita di subire le conseguenze di comportamenti e azioni che sono il frutto di un agire che fa male ed è male. Questa realtà ci segna e ci lascia segni e cicatrici profonde quando le subiamo da parte di persone delle quali ci fidiamo. Scoprire i loro tradimenti e i loro inganni è un’esperienza davvero difficile da sopportare anche perché agiscono con furbizia e cercano addirittura di mostrarsi buoni. Chi agisce in questo modo subdolo e meschino si maschera e si nasconde. Preferisce, come indica Gesù nel vangelo di oggi, agire di nascosto per non farsi scoprire. Ma ogni menzogna, ogni inganno, ogni falsità sarà scoperta e mostrerà il vero volto di chi agisce da stolto e diffondendo il male.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 3,16-21

In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio. E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».

Parola del Signore.

Il vento soffia dove vuole

“dove c’è lo Spirito del Signore, c’è libertà” (2Cor 3,17). Ed è proprio così. Lo Spirito crea continuamente e offre strade sempre nuove, totalmente inedite, impreviste ed imprevedibili. Lo Spirito non segue la logica, la supera, va oltre e se lo ascolti ti trasporta in un mondo capace di offrire quella gioia profonda che nessuna ragione è capace di esprimere. Nel colloquio notturno con Nicodemo, Gesù invita a superare le cose vecchie lasciandosi trasportare dal vento dello Spirito che trasforma e fa rinascere. Le parole di Gesù suscitano meraviglia e invitano a respirare le cose del cielo che elevano l’uomo al cospetto di Dio. È l’amore la parola antica e nuova che apre ogni strada e nessun cuore potrà rifiutarlo perché l’Amore supera ogni freddezza, ogni indifferenza e perfino ogni ostilità. L’amore è la via che ci fa prendere la nostra croce senza sentirne più il peso.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 3,7-15

In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall’alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito».

Gli replicò Nicodèmo: «Come può accadere questo?». Gli rispose Gesù: «Tu sei maestro di Israele e non conosci queste cose? In verità, in verità io ti dico: noi parliamo di ciò che sappiamo e testimoniamo ciò che abbiamo veduto; ma voi non accogliete la nostra testimonianza. Se vi ho parlato di cose della terra e non credete, come crederete se vi parlerò di cose del cielo? Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna».

Parola del Signore.

Andate in tutto il mondo

Si apre per tutti il tempo della missione, il tempo di portare la buona notizia a tutto il mondo. Si tratta di liberare l’umanità da ogni paura, da qualsiasi forma di paura; si tratta di parlare con chiarezza e gentilezza, di parlare con ogni forma di linguaggio; di curare l’ambiente avvelenato da azioni scellerate, di difendere e custodire il creato; di avere cura ed interesse per poveri, malati, deboli, fragili e anziani. Questo significa portare la buona notizia e portandola costruire fraternità, comunità e dare speranza a chi l’ha perduta lasciando che ciascuno segua la sua strada come desidera. Non siamo i padroni di niente ma custodi di un creato da accarezzare con semplicità.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 16,15-20

In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano i serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno».
Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio.
Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.

Parola del Signore.

Perché crediate

Eccoci alla Domenica in albis e cioè alla Domenica in vesti bianche. Questa usanza antichissima ci riporta agli albori del cristianesimo, a quell’inizio avvolto nel mistero di più di 2000 anni fa nel quale pochissime persone rozze, poco colte, senza mezzi ma piene della forza della fede hanno iniziato a testimoniare Gesù Cristo risorto. In questa domenica, la prima dopo la Pasqua, i battezzati che avevano indossato la veste bianca la deponevano continuando a vivere da donne e uomini nuovi. “Nuovi”, rinnovati, anche perché perdonati dalla infinita misericordia di Dio che ci aspetta per donarci la vita eterna. Confessarsi e comunicarsi in questo giorno significa entrare in una verità che ci spinge con forza sempre maggiore ad essere suoi testimoni credibili.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 20,19-31
 
La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».
Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.

Parola del Signore.

Non credettero

Credere è questione di cuore. Occorre un cuore sensibile e capace di vedere l’invisibile, ascoltare il silenzio e cogliere le sfumature di una presenza discreta, quella di un Dio che si è fatto uomo. Nemmeno i discepoli avevano creduto al racconto di Maria di Magdala (una donna poi) o ai due di Emmaus che lo avevano incontrato risorto. Sappiamo anche noi che credere è complicato e sappiamo bene che la durezza dei nostri cuori ci invita, invece, a diffidare e all’incredulità.

Abbiamo bisogno di vedere e, come Tommaso, di toccare. Gesù ci chiede, invece di riconoscerlo nel quotidiano e dove Lui si mostra nel volto di chi soffre, di chi ha bisogno, di chi sta vivendo una vita difficile. Dopo la risurrezione, infatti, Gesù abita gli ultimi, i miseri, gli emarginati, gli esclusi (quelli che noi escludiamo) … Stiamo attenti a non fallire la nostra missione di seguaci di Cristo, di battezzati chiamati ad essere testimoni … Abbiamo solo questa vita e perderla escludendo Gesù ci sembra davvero una cosa da non fare. Abbiamo tante possibilità per sperimentare la sua presenza nel nostro quotidiano e, quindi, non lasciamoci sfuggire le occasioni per aiutare chi ha bisogno. Facendolo, troveremo una ragione vera per la nostra vita e “gusteremo” quella gioia che nasce dalla condivisione. Ci costerà qualcosa ma ci donerà l’immenso … Buon cammino.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 16,9-15

Risorto al mattino, il primo giorno dopo il sabato, Gesù apparve prima a Maria di Màgdala, dalla quale aveva scacciato sette demòni. Questa andò ad annunciarlo a quanti erano stati con lui ed erano in lutto e in pianto. Ma essi, udito che era vivo e che era stato visto da lei, non credettero.
Dopo questo, apparve sotto altro aspetto a due di loro, mentre erano in cammino verso la campagna. Anch’essi ritornarono ad annunciarlo agli altri; ma non credettero neppure a loro.
Alla fine apparve anche agli Undici, mentre erano a tavola, e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risorto. E disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura».

Parola del Signore.

Gettate le reti dalla parte destra

Alcuni dei discepoli erano a pesca ma non avevano preso nulla. Gesù, che non era stato riconosciuto li invita a gettare di nuovo la rete ma, questa volta, “dalla parte destra”. Si, la stessa parte del fianco squarciato dal quale era sgorgato sangue e acqua. Tutto ciò indica che l’azione più proficua è quella che sgorga dalla parte nella quale le ferite sono maggiori, dalla parte nella quale si è subito più dolore, dalla parte nella quale si è ricevuto più male, … è questa, infatti, la parte dalla quale è stato donato più amore. È a partire da qui che la pesca diventa miracolosa. Il miracolo è continuare ad Amare nonostante il male ricevuto. È gettando la rete a destra che nella rete restano 153 pesci, cioè tutte le specie conosciute nell’antichità e che nonostante le diversità restano unite nell’unica rete. Quando, invece, la rete non viene gettata a destra ovvero quando non ci amiamo come egli ha amato, non ci mettiamo a servizio l’uno dell’altro come invece Gesù ha fatto, quando non obbediamo ma vogliamo comandare e fare di testa nostra, quando non perdoniamo e condanniamo, quando non ci convertiamo e giudichiamo l’altro allora arriva la separazione e la divisione con conseguenze negative per tutti. Ed è quello che accade spesso nelle nostre esistenze. Solo noi possiamo evitare tutto questo male che segnerà per sempre l’esistenza ma dobbiamo avere il coraggio di aprire gli occhi e il cuore. Il tempo stringe e il tempo sta per finire.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 21,1-14

In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla.
Quando già era l’alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri.
Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: «Portate un po’ del pesce che avete preso ora». Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatrè grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si spezzò. Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore. Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti.

Parola del Signore.

APRI’ loro la mente

“Shalom ‘aleikhem! Pace a voi!” con queste parole Gesù appare ai discepoli e si mette al centro perché tutti possano essere vicini a Lui con la stessa distanza e senza alcuna gerarchia, cioè non chi prima e chi dopo. Tutti hanno la stessa possibilità di relazionarsi e incontrarsi con Lui e Gesù, per dimostrare il suo Amore per loro, “aprì loro la mente per comprendere le Scritture”. Gesù spiega e non accusa nessuno, non accusa chi lo ha tradito e nemmeno chi è scappato. No, Gesù continua la sua missione: va incontro, perdona chi chiede perdono, accoglie tutti coloro che si presentano e spiega le Scritture perché possano essere comprese.

Ciascuno di noi è chiamato a fare come ha fatto Gesù; accogliere e perdonare chi si pente e spiegare la Vita che chiede verità. Solo dalla verità, infatti, possono nascere fiori di convivenza capaci di “spezzare il pane” da condividere e mostrarci l’invisibile. È questa la fede.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 24,35-48

In quel tempo, [i due discepoli che erano ritornati da Èmmaus] narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.
Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi.
Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro. Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella Legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni».

Parola del Signore.

Direzione sbagliata

Dopo la delusione e il fallimento di Gesù sulla croce i discepoli si disperdono. Ognuno prende la sua strada. Strade sbagliate, come i due che vanno verso Emmaus il luogo nel quale sperano di vivere i loro sogni. Non hanno creduto alle donne che al sepolcro avevano incontrato Gesù vivo. La tomba, infatti, era vuota. Nonostante ciò i due, tristi e spenti, sono ormai decisi a fuggire da Gerusalemme. Vogliono allontanarsi da quella città e anche dai loro amici e compagni con i quali avevano condiviso tutto. Ma mentre camminano incontrano Gesù eppure non sono capaci riconoscerlo. Mentre Gesù, infatti, aveva insegnato il Regno di Dio loro cercavano il regno del mondo. La morte di Gesù in croce è la fine dei loro sogni sbagliati; di fronte al dolore, alla sofferenza e alla difficoltà loro scappano. Poveretti! Eppure nonostante ciò Gesù li cerca, gli avvicina, gli parla. Loro non comprendono anche se dentro sentivano che il loro cuore ardeva. Solo a cena, mentre Gesù spezza il pane, loro hanno un sussulto. Solo allora lo riconoscono. A questo punto Gesù diventa invisibile. Non c’è più niente da vedere, c’è solo un pezzo di pane da condividere.

Sappiamo bene tutti che nella vita vera è solo nella condivisione delle gioie e dei dolori che troviamo il Regno di Dio. La separazione e la divisione vengono dal diavolo (colui che divide). La divisione, infatti, non ha mai portato nulla di buono. Preghiamo perché la luce possa illuminare il nostro cammino sbagliato e ridare Vera vita alla Vita.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 24,13-35

Ed ecco, in quello stesso giorno, [il primo della settimana,] due [dei discepoli] erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto.
Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto».
Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.
Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?». Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!». Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.

Parola del Signore.

Vuoi guarire?

Per poter guarire occorre prima di tutto riconoscersi malato e desiderosi di guarire. Questa presa di coscienza, infatti, è la condizione di base perché Gesù possa davvero intervenire. E questo è proprio il cuore del vangelo di oggi nel quale ci viene presentato un malato che da trentotto anni attende di guarire. Ebbene di fronte alla presa di consapevolezza di questo uomo che confessa la sua malattia Gesù interviene e lo invita ad alzarsi e a prendere con se la sua barella per riprendere il cammino della vita. L’invito è chiaramente a non lasciare la memoria del suo passato e a guardare avanti con coraggio.

Gesù rivolge a noi la stessa domanda … e noi vogliamo davvero guarire dalle nostre malattie, dalle nostre debolezze, dalle nostre timidezze, difficoltà e paure? Se la nostra risposta è “Si” allora anche noi siamo invitati a riprendere in mano la nostra vita e senza dimenticare il nostro passato siamo spinti a riprendere il cammino liberati dal male pronti a camminare sulle strade della vita da risorti

Franca e Vincenzo osb-cam ❤️

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 5,1-16
 
Ricorreva una festa dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. A Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, vi è una piscina, chiamata in ebraico Betzatà, con cinque portici, sotto i quali giaceva un grande numero di infermi, ciechi, zoppi e paralitici.
Si trovava lì un uomo che da trentotto anni era malato. Gesù, vedendolo giacere e sapendo che da molto tempo era così, gli disse: «Vuoi guarire?». Gli rispose il malato: «Signore, non ho nessuno che mi immerga nella piscina quando l’acqua si agita. Mentre infatti sto per andarvi, un altro scende prima di me». Gesù gli disse: «Àlzati, prendi la tua barella e cammina». E all’istante quell’uomo guarì: prese la sua barella e cominciò a camminare. Quel giorno però era un sabato. Dissero dunque i Giudei all’uomo che era stato guarito: «È sabato e non ti è lecito portare la tua barella». Ma egli rispose loro: «Colui che mi ha guarito mi ha detto: “Prendi la tua barella e cammina”». Gli domandarono allora: «Chi è l’uomo che ti ha detto: “Prendi e cammina?”». Ma colui che era stato guarito non sapeva chi fosse; Gesù infatti si era allontanato perché vi era folla in quel luogo.
Poco dopo Gesù lo trovò nel tempio e gli disse: «Ecco: sei guarito! Non peccare più, perché non ti accada qualcosa di peggio». Quell’uomo se ne andò e riferì ai Giudei che era stato Gesù a guarirlo. Per questo i Giudei perseguitavano Gesù, perché faceva tali cose di sabato.

Parola del Signore.