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Chiunque fa la volontà del Padre mio

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 12,46-50
 
In quel tempo, mentre Gesù parlava ancora alla folla, ecco, sua madre e i suoi fratelli stavano fuori e cercavano di parlargli.
Qualcuno gli disse: «Ecco, tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e cercano di parlarti».
Ed egli, rispondendo a chi gli parlava, disse: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Poi, tendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre».

Parola del Signore.

Fare famiglia è “Amare” … È l’Amore che costruisce lo spirito della famiglia e Gesù riconosce come suoi familiari chi vive lo spirito della famiglia. … Nella famiglia non si è mai soli e nessuno è indifferente verso l’altro. C’è un dettaglio molto bello del vangelo di oggi: Gesù tende la mano verso i suoi discepoli e dice: “Ecco mia madre e i miei fratelli!”.

Insomma sia fratelli, sorelle, madre e padre se ci Amiamo. Il legame carnale merita quello spirituale, c’è bisogno di relazione, di affetto, di condividere parole e vita quotidiana. Non è mai tardi per vivere lo spirito della famiglia. C’è sempre tempo per vivere relazioni vere e profonde.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

In quel giorno …

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 17,26-37
 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Come avvenne nei giorni di Noè, così sarà nei giorni del Figlio dell’uomo: mangiavano, bevevano, prendevano moglie, prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca e venne il diluvio e li fece morire tutti.
Come avvenne anche nei giorni di Lot: mangiavano, bevevano, compravano, vendevano, piantavano, costruivano; ma, nel giorno in cui Lot uscì da Sòdoma, piovve fuoco e zolfo dal cielo e li fece morire tutti. Così accadrà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo si manifesterà.
In quel giorno, chi si troverà sulla terrazza e avrà lasciato le sue cose in casa, non scenda a prenderle; così, chi si troverà nel campo, non torni indietro. Ricordatevi della moglie di Lot.
Chi cercherà di salvare la propria vita, la perderà; ma chi la perderà, la manterrà viva. Io vi dico: in quella notte, due si troveranno nello stesso letto: l’uno verrà portato via e l’altro lasciato; due donne staranno a macinare nello stesso luogo: l’una verrà portata via e l’altra lasciata».
Allora gli chiesero: «Dove, Signore?». Ed egli disse loro: «Dove sarà il cadavere, lì si raduneranno insieme anche gli avvoltoi».

Parola del Signore.

Il Signore vuole il meglio per ciascuno di noi. Egli è pieno di misericordia e quando ci affidiamo completamente a Lui sa come, quando e dove intervenire.

La misericordia divina, infatti, si fa presente, dando una nuova opportunità a coloro che si adoperano per corrispondere ai suoi doni.

Oggi il vangelo ci riporta l’esempio di Noè e Lot che scelsero di abbandonare molte cose e si salvarono dalla tragedia. Sia Noè che Lot si fidarono e affidarono al Signore e trovarono la salvezza.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Il Regno di Dio è in mezzo a voi!

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 17,20-25

In quel tempo, i farisei domandarono a Gesù: «Quando verrà il regno di Dio?». Egli rispose loro: «Il regno di Dio non viene in modo da attirare l’attenzione, e nessuno dirà: “Eccolo qui”, oppure: “Eccolo là”. Perché, ecco, il regno di Dio è in mezzo a voi!».
Disse poi ai discepoli: «Verranno giorni in cui desidererete vedere anche uno solo dei giorni del Figlio dell’uomo, ma non lo vedrete. Vi diranno: “Eccolo là”, oppure: “Eccolo qui”; non andateci, non seguiteli. Perché come la folgore, guizzando, brilla da un capo all’altro del cielo, così sarà il Figlio dell’uomo nel suo giorno. Ma prima è necessario che egli soffra molto e venga rifiutato da questa generazione».

Parola del Signore.

Il Regno di Dio, ci dice Gesù oggi, è in mezzo a voi! È già qui. E dove? Il Regno di Dio è nelle piccole cose, un granello di senape, un pizzico di lievito capace di far lievitare la farina, una perla nascosta tra mille altre cose di poco valore oppure un tesoro nascosto in un terreno e scoperto, per caso, dal contadino. Vorremmo aggiungere che il Regno di Dio è nel cuore di chi riesce a scoprirlo in un filo d’erba, in una semplice margherita, in un sorgente di acqua zampillante, nel sorriso e nell’affetto di un amico sincero. Il Regno di Dio, insomma, vuole il nostro aiuto e la nostra creatività per essere scoperto nel quotidiano e poi fatto crescere perché il nostro cuore possa aiutarci a generare il bene.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Siamo servi inutili

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 17,7-10

In quel tempo, Gesù disse:
«Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? Non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare, strìngiti le vesti ai fianchi e sérvimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti?
Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”».

Parola del Signore.

“Siamo servi inutili” è un’espressione spiazzante, potremmo dire incomprensibile nella nostra realtà. Qualcosa che è fuori da questo mondo dove si fa per un interesse. In realtà per comprende bene cosa Gesù dice dobbiamo scoprire il significato della parola “inutile” nella lingua di Gesù. Per noi “inutile” significa: “superfluo, infruttuoso”. Nella lingua di Gesù la parola “inutile”, invece, significa senza pretese, senza rivendicazioni, senza tornaconto. Ecco, ora l’espressione di Gesù è chiara: “Essere a Servizio, significa essere servi senza secondi fini“. Insomma Gesù ci chiama a offrire la vita “servendo gli altri senza chiedere nulla in cambio“. Questa sì che è una rivoluzione. Questa sì che è una pratica che cambia il mondo. Questa sì che è la vita nell’Amore. Chiediamoci se davvero noi “siamo servi senza pretese, senza interesse, senza secondi fini?”. Tali dovrebbero essere, per esempio, le persone che fanno politica. Sappiamo che Papa Paolo VI disse che la politica è la più alta forma di Carità=Amore. Ma li immaginiamo questi politici come “servi senza interessi”? Ridicolo vero? Chi è il politico “senza interessi?”. Il panorama è davvero triste. C’è bisogno, quindi, di qualcosa di altro e noi stessi siamo chiamati a rivedere la nostra vita profondamente, a riflettere su tante nostre scelte, su tante nostre azioni e su tante nostre parole. Dobbiamo almeno provarci. È davvero urgente farlo con grande sincerità e umiltà! Se non lo facciamo e evidente che nella nella vita siamo solo “tromboni stonati”, “giocolieri illusi”, “buonisti di facciata” o, peggio, ” demoni travestiti da finti benefattori”. È ora di cambiare vita per essere coerenti e autentici.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Beati i poveri in spirito

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 5,1-12a
 
In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto,
perché saranno consolati.
Beati i miti,
perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.

Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».

Parola del Signore.

Il cammino verso la santità ci appare essere una cosa complicata, difficile, forse, addirittura impossibile. In realtà è il cammino dell’uomo, della persona che vive una vita pienamente umana. Eppure abbiamo smarrito il senso e il significato della vita e c’è stato un momento nel quale una frattura ha separato il cammino dell’uomo dal cammino della santità. Dobbiamo ricongiungere e riunite i pezzi di questo mosaico nel quale il vero uomo e il santo coincidono. Non si tratta di compiere quelli che chiamiamo “miracoli” bensì occorre riconsegnare senso e significato a qualcosa che, nel tempo, è stato separato. Purtroppo la realtà del nostro tempo non aiuta e le iniziative per approfondire la frattura si moltiplicano e si chiamano: superbia, avarizia, ira, invidia, lussuria, gola accidia. Sono i terremoti che separano e dividono l’uomo dalla sua essenza e dalla sua verità originaria. Se riuscissimo a compiere l’operazione di allontanare queste tentazione il gioco sarebbe fatto e l’uomo tornerebbe ad abitare la Terra in maniera bella. La bellezza, l’armonia e la felicità sarebbero la nostra realtà quotidiana. La stessa sofferenza non avrebbe spazio e libertà di azione ed invece purtroppo non è così. Il dolore, la sofferenza e la morte sono venute ad abitare con noi rendendo la nostra vita complicata. Però possiamo cambiare questo mondo, possiamo vivere da uomini veri e battere il male, questo orrendo male che deturpa il nostro volto, la nostra esistenza e ci abbrutisce. Occorre come dice Gesù scoprire di essere “poveri in spirito”. E che significa? I poveri in spirito «sono coloro che sono e si sentono poveri, mendicanti, nell’intimo del loro essere», ha spiegato Jorge Mario Bergoglio. «Gesù li proclama beati, perché ad essi appartiene il Regno dei cieli. … Quante volte ci è stato detto il contrario! Bisogna essere qualcosa nella vita, essere qualcuno… Bisogna farsi un nome… È da questo che nasce la solitudine e l’infelicità: se io devo essere “qualcuno”, sono in competizione con gli altri e vivo nella preoccupazione ossessiva per il mio ego. Se non accetto di essere povero, prendo in odio tutto ciò che mi ricorda la mia fragilità. Perché questa fragilità impedisce che io divenga una persona importante, un ricco non solo di denaro, ma di fama, di tutto”. Papa Francesco

Scopriamo la nostra povertà e saremo beati e santi.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Amerai

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 22,34-40

In quel tempo, i farisei, avendo udito che Gesù aveva chiuso la bocca ai sadducèi, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: «Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?». Gli rispose: «”Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”. Questo è il grande e primo comandamento. Il secondo poi è simile a quello: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».

Parola del Signore.

Eh sì, … e sono già trascorsi 62 anni dal giorno nel quale ho ricevuto il battesimo. Oggi, dentro di me faccio festa perché il 29 ottobre 1961, in una chiesa di Montreal un prete di colore ha celebrato il mio battesimo rendendomi cristiano. Da allora la mia vita è coinvolta con quella di Gesù: tra me e Lui è nata una relazione. Si, mi sembra di leggerlo nei vostri volti e di entrare nei vostri pensieri: qualcuno sta pensando che questo mio scritto è una cosa bizzarra, una cosa strana. Si, forse avete proprio ragione: è strano non solo che qualcuno ricordi o festeggi il suo battesimo ma che poi lo scriva perfino sui social appare davvero una stramberia. Eppure per me non è così. In questo nostro tempo nel quale tante cose sono cambiate ed altre stanno cambiando e siamo immersi in un vorticoso ingranaggio dal quale nessuno esce o tenta di uscire vedere che c’è qualcuno che non solo ricordi il suo battesimo ma che poi lo renda pubblico è veramente curioso. Forse anche tu, se leggendo sei arrivato a questo punto, stai per abbandonare la lettura e forse lo hai già fatto… ma io vado avanti e ho fiducia che almeno 10 persone stanno continuando a leggere e che lo stanno facendo o per curiosità o perché mi conoscono e stanno dicendosi “voglio proprio vedere dove vuole arrivare”. 

E dove voglio arrivare? Da nessuno parte in particolare o meglio si un obiettivo ce l’ho. Vorrei arrivare al cuore del lettore di questa “strana” lettera e dirgli per prima cosa: ma tu ricordi la data e il luogo del tuo battesimo? Sai chi ti ha battezzato? E in questo tempo che hai vissuto hai mantenuto una relazione vera e profonda con i tuoi padrini? Wei, sveglia. Erano loro che dovevano aiutarti nel cammino della fede. È andata così? 

Beh, nel mio caso direi proprio di si. Dei miei padrini e viva solo la Carmela che vive a Montreal e con lei continuo a sentirmi spesso per telefono. Lei è venuta più volte in Italia e lei e il marito sono venuti anche al mio matrimonio con Franca. Sono contento perché non solo siamo riusciti a non perderci di vista ma lo abbiamo fatto tenendo in vita una relazione. Li ringrazio entrambi. Il marito Giovanni è morto molti anni fa ma mi voleva bene. Sono entrambi di origine molisana. Bravissime persone e sia io che Franca abbiamo una buona relazione anche con i figli e qualche nipote. Ok, ma stavo parlando del battesimo. Non so se sei ancora qui a leggere. Comunque oggi è domenica e magari hai più tempo e stai continuando a leggere. Mi fa piacere. Mi fa piacere perché oggi ho sentito il bisogno di condividere questa esperienza di vita cristiana, questa piccola storia che però per la mia vita è stata molto importante. 

Si questa storia semplice è stata molto importante perché Carmela e Giovanni a distanza e possiamo dire nonostante la distanza hanno saputo e voluto mostrarmi la loro vicinanza, cioè sono stati perché la carezza di Dio, una presenza discreta, a volte silenziosa, forse tanto silenziosa ma in ogni caso fortissima. La mia madrina è una donna di profonda fede. Una fede semplice ma autentica. Ebbene in una delle sue visite mi ha regalato un anello che porto sempre con me. È un anello con i grani del rosario perché lei è una donna che prega. 

Comunque sempre a proposito del battesimo sappiamo tutti bene che è proprio nel battesimo che Dio ci dice: «Ti amo di amore eterno, perché fin da subito riveli il mio vero volto, la mia misericordia per i peccatori … per te!». Si, Dio il giorno del battesimo mi ha accolto all’uscita dall’acqua e mi ha purificato e ogni volta che parlo a lui con sincerità continua a perdonarmi. Lo fa con tutti, naturalmente, lo fa anche con te che non hai abbandonato questa lettura. Sono contento che hai deciso di leggere ancora e sei arrivato fino qui e che dimostri di non essere un superficiale.

Comunque mi avvio alla conclusione.  

Dalla giornata di oggi in cui io faccio memoria del battesimo ricavo l’esigenza di rispondere ad una domanda: “Io che sono stato fatto cristiano e che così mi identifico sono disposto a raccontare a tutti l’amore misericordioso di Dio per me? E poi, … sono capace di testimoniare che Dio mi accoglie con il mio peccato e ad accettare che Lui mi usi misericordia? In fondo se ci pensiamo un attimo Gesù ha sempre vissuto tra i peccatori e a loro, proprio a loro, ha offerto la remissione di peccati. Quindi lo ha fatto anche con me. Infine, non soddisfatto, ha lasciato questo compito ai suoi discepoli:

 «Annunciate a tutte le genti la remissione dei peccati nel mio Nome».

Grazie di essere arrivato fino a qui. Ora ti chiedo solo una gentilezza. Se questa lettura ti è parsa interessante ti vorrei chiedere di copiarla e inoltrarla ai tuoi contatti. Credo che in questo modo fai una condivisione e aiuti a costruire una fraternità e forse fai crescere una relazione: la tua relazione con questa persona nel nome del Signore Gesù Cristo.

Vincenzo oblato camaldolese ❤️

Chiedete e vi sarà dato

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 11,5-13
 
In quel tempo, Gesù disse ai discepoli:
«Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: “Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli”; e se quello dall’interno gli risponde: “Non m’importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani”, vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono.
Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto.
Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!».

Parola del Signore.

Oggi il Signore ci invita a chiedere per ricevere. Chiedere a chi? Chiedere a Lui, perché Lui è un Dio di misericordia, un Dio che ci vuole bene. Forse a volte di fronte a tante situazioni della vita che ci toccano nel profondo non comprendendone il motivo ci disperiamo ma in certi casi la strada migliore non è quella di cercare risposte e spiegazioni umane ma la via migliore è accogliere e perdonare: i pensieri di Dio non sono i nostri pensieri.

Ciò che invece il Signore ci invita a fare è pregare e non temere di insistere perché questa è la strada migliore capace di richiamare l’attenzione del Signore e ricevere lo Spirito Santo che ci aiuta, incoraggia e sostiene in ogni evento della vita.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Nulla è impossibile a Dio

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 1,26-38
 
In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».

Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

Parola del Signore.

“Nulla è impossibile a Dio”.

Siamo piccoli, fragili, esposti a mille imprevisti. A volte l’ansia e la paura ci tormentano e ci sembra di non riuscire a vedere uno spiraglio di luce. Eppure non è così. C’è sempre una soluzione, c’è sempre. Per prima cosa siamo convinti che senza l’aiuto di Dio difficilmente riusciremmo a sbrogliare certe matasse; senza l’intervento di Dio sarebbe impossibile affrontare alcuni ostacoli. Forse una delle “strategie” più “utili” sarà quella di affidare i casi più difficili al Signore. Quando le abbiamo provate tutte, quando ci sembra di non poter fare più nulla allora è il caso di deporre il fardello sulle spalle del Signore e chiedere a Lui di portarlo Lui. Noi ci “arrendiamo” e consegnando tutto nelle mani di Dio pur avvertendo la necessità di una soluzione non ne sentiamo più il peso. Quel peso, infatti, è impossibile da portare. Lo farà il Signore al nostro posto e Lui certamente troverà una via d’uscita perché come dice l’angelo “Nulla è impossibile a Dio”. Nulla!

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Seguimi!

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 9.9-13
 
In quel tempo, mentre andava via, Gesù vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.
Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?».
Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: “Misericordia io voglio e non sacrifici”. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori».

Parola del Signore.

Ogni donna e ogni uomo sono scelti fin dall’eternità per realizzare un compito e quando l’ora stabilità giunge ecco che lo “sguardo” di Gesù ci raggiunge. Egli ci vede lì dove siamo e ci chiama con una sola parola: “Seguimi”. Siamo liberi di farlo, liberi di decidere cosa fare. Matteo non esita un secondo si alza e va dietro al Maestro. La vita di Matteo è cambiata in un attimo. Egli ha accettato l’invito di Gesù e ha trasformato la sua vita. Certamente anche noi abbiamo ricevuto l’invito a seguire Gesù nella nostra vita e ognuno di noi sa come e cosa abbiamo risposto o stiamo per rispondere o risponderemo. Per ognuno di noi, infatti, c’è un progetto. Gesù ci ha chiesto, ci sta chiedendo o ci chiederà qualcosa. La chiamata infatti è per tutti, Gesù non fa distinzione e puntualizza: “Misericordia io voglio e non sacrifici”.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Amerai Dio e il prossimo come te stesso

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 22,34-40

In quel tempo, i farisei, avendo udito che Gesù aveva chiuso la bocca ai sadducèi, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: «Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?».
Gli rispose: «”Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”. Questo è il grande e primo comandamento. Il secondo poi è simile a quello: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».

Parola del Signore.

Solo Dio ci “vede” nel profondo della nostra anima e conosce i nostri veri bisogni e solo lui, quindi, si abbassa fino a toccare le nostre piaghe e a curare le nostre ferite. Solo Dio ci resta vicino anche quando siamo fragili, quando sbagliamo, quando emergono i nostri difetti. Solo Dio ci guarda con Amore e ci accoglie nonostante i nostri peccati. Si, solo Lui, perché Lui è Dio e non un uomo. Dio sa sempre donare Amore senza nulla chiedere e Amare senza essere amato. Per noi umani tutto questo è molto difficile eppure se chiediamo aiuto a Dio e lo seguiamo possiamo farci Samaritani e Amare davvero il nostro prossimo. Coraggio, possiamo farlo!

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️