Amerai il Signore tuo Dio

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 22,34-40

In quel tempo, i farisei, avendo udito che Gesù aveva chiuso la bocca ai sadducèi, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: «Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?».
Gli rispose: «”Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”. Questo è il grande e primo comandamento. Il secondo poi è simile a quello: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».

Parola del Signore.

Amore è sempre più una parola ambigua, una parola di cui abusiamo, una parola spesso assente nella vita concreta. Gesù, interrogato da un dottore della Legge, la riporta al centro.

Amare Dio e Amare il prossimo sono il vero cardine della Legge; sono le due coordinate che uniscono antico e nuovo testamento; sono il centro della vita umana, religiosa ed anche della nostra Fede. l’Amore è la parola chiave della felicità.

Solo i sapienti ne comprendono l’importanza e solo chi è davvero in cammino verso la pienezza della vita riuscirà a farsi orientare dal senso profondo di questa parola che è l’unica capace di ridare forza al cuore … l’unica capace di non farci perdere l’orientamento.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Nulla è impossibile a Dio

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 1,26-38
 
In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».
 A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casak di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra.  Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

Parola del Signore.

La vita ci sorprende sempre e se abbattiamo i muri dei preconcetti si aprono davanti a noi praterie da esplorare e scenari che mai avremmo immaginato di vedere. Accade un po’ così anche per Maria che riceve all’improvviso la notizia che proprio Lei avrebbe dato alla luce il Figlio di Dio, inviato nel mondo per salvare l’umanità. Lei non capiva ciò che le stava accadendo ma si fido delle parole dell’angelo: “Nulla è impossibile a Dio”.

Fu l’inizio di un cammino nuovo, un cammino di fiducia che la spinse a dire: “Avvenga di me ciò che hai detto”. Maria fu in grado di dire sì a ciò che Dio le chiedeva e grazie al suo ascolto, il sì prese forma nella sua vita.

Anche noi siamo chiamati ad Ascoltare, siamo invitati a credere all’im-possibile che diventa vita. La cosa ci sorprende e ci spiazza. Mai pensare che tutto possa andare secondo i nostri progetti e secondo i nostri desideri: c’è un Dio che vede e provvede; c’è un Dio che non ci lascia soli; c’è un Dio che non permette al male di farci del male. A noi spetta solo di aprire la mente e il cuore e seguire, con fiducia, la via che il Signore ci indica.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Andate anche voi nella vigna

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 20,1-16

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola:
«Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all’alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. Si accordò con loro per un denaro al giorno e li mandò nella sua vigna. Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano in piazza, disoccupati, e disse loro: “Andate anche voi nella vigna; quello che è giusto ve lo darò”. Ed essi andarono. Uscì di nuovo verso mezzogiorno, e verso le tre, e fece altrettanto. Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano lì e disse loro: “Perché ve ne state qui tutto il giorno senza far niente?”. Gli risposero: “Perché nessuno ci ha presi a giornata”. Ed egli disse loro: “Andate anche voi nella vigna”.
Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: “Chiama i lavoratori e da’ loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi”.  Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro. Quando arrivarono i primi, pensarono che avrebbero ricevuto di più. Ma anch’essi ricevettero ciascuno un denaro. Nel ritirarlo, però, mormoravano contro il padrone dicendo: “Questi ultimi hanno lavorato un’ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo”.
Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: “Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse concordato con me per un denaro? Prendi il tuo e vattene. Ma io voglio dare anche a quest’ultimo quanto a te: non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?”.
Così gli ultimi saranno primi e i primi, ultimi».

Parola del Signore.

L’invito di Gesù a “lavorare” con Lui è per tutti noi, nessuno ne è escluso. Essere impegnati a collaborare con il Signore significa essere partecipi e, quindi, condividere il suo progetto d’amore. Per questo “lavoro” tutti coloro che hanno accettato di esserci e di impegnarsi (alla fine) riceveranno la stessa identica “paga”: la vita eterna. Gesù concede questo “privilegio” a tutte le donne e a tutti gli uomini che si sono impegnati con Lui a portare la buona notizia del vangelo in ogni contesto di vita frequentato. Ma già mentre si è impegnati a “lavorare nella vigna del Signore” si vive una vera anticipazione del Regno di Dio. La stessa vita quotidiana di ognuno di noi acquista un senso che ci dona una pace e una serenità che è difficile spiegare con le parole ma che si può “gustare” solo vivendola. Provare per credere.

Buona giornata

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

I primi saranno ultimi

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 19,23-30

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «In verità io vi dico: difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli. Ve lo ripeto: è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio».
A queste parole i discepoli rimasero molto stupiti e dicevano: «Allora, chi può essere salvato?». Gesù li guardò e disse: «Questo è impossibile agli uomini, ma a Dio tutto è possibile».
Allora Pietro gli rispose: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d’Israele. Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna. Molti dei primi saranno ultimi e molti degli ultimi saranno primi».

Parola del Signore.

Oggi desideriamo mettere in evidenza l’ultimo versetto dove si sottolinea che ”Molti dei primi saranno ultimi e molti degli ultimi saranno primi” e ci siamo chiesti ma chi sono questi ultimi che saranno primi. La risposta ce la fornisce proprio Gesù: «Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti».

Servire gli altri questa è la via che Gesù indica. Mettersi a servizio della famiglia, della comunità, degli amici e, meglio ancora, fare della vita una “missione” a servizio degli altri. Essere “servi” come “servo” è stato Gesù. Egli stesso disse: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti». 

Ecco allora il messaggio di oggi: “Farsi servi come Gesù”.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Va vendi quello che hai e dallo ai poveri

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 19,16-22

In quel tempo, un tale si avvicinò e gli disse: «Maestro, che cosa devo fare di buono per avere la vita eterna?». Gli rispose: «Perché mi interroghi su ciò che è buono? Buono è uno solo. Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti». Gli chiese: «Quali?».
Gesù rispose: «Non ucciderai, non commetterai adulterio, non ruberai, non testimonierai il falso, onora il padre e la madre e amerai il prossimo tuo come te stesso». Il giovane gli disse: «Tutte queste cose le ho osservate; che altro mi manca?».
 Gli disse Gesù: «Se vuoi essere perfetto, va’, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; e vieni! Seguimi!».
Udita questa parola, il giovane se ne andò, triste; possedeva infatti molte ricchezze.

Parola del Signore.

La vita è una continua necessità di crescere e di andare oltre per conquistare nuove mete. Passo dopo passo il cercatore di Dio punta a raggiungere la perfezione … l’infinito e questa meta è tutta racchiusa dentro uno stile di vita che ci suggerisce di vivere ogni momento e ogni cosa come un dono. Siamo chiamati ad accogliere situazioni, persone, cose ma siamo anche chiamati a donare con libertà e con lo Spirito innocente di un bambino … È nel dono, infatti, che realizziamo la pienezza. È nel dono che seguiamo Cristo.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

La mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 6,51-58

In quel tempo, Gesù disse alla folla: «Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?».
Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.
Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me.
Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».

Parola del Signore

Gesù ripete tante volte le stesse parole. Ma cosa vuole dirci davvero? Egli ci sta chiedendo di vivere le relazioni come le ha vissuta Lui; di essere noi lievito per il mondo. Gesù, in sostanza ci dice che la sua essenza più profonda sta nella sua vita concreta. Egli ci sta indicando che è necessario far abitare in noi il suo Spirito e il suo coraggio nell’affrontare la vita. In sostanza ci vuole donne e uomini di azione. Lui sarà con noi e camminerà con noi per le strade polverose di questo mondo; salirà su colline e montagne lungo sentieri faticosi e oltrepasserà, insieme a noi, oceani spesso agitati senza permettere che la nostra barca si rovesci.

“Prendete e mangiate”: Egli ci anticipa nei desideri e ci sostiene ad ogni passo … Si è fatto pane di vita per noi!!!

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Lasciate che i bambini vengano a me

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 19,13-15

In quel tempo, furono portati a Gesù dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli li rimproverarono.
Gesù però disse: «Lasciateli, non impedite che i bambini vengano a me; a chi è come loro, infatti, appartiene il regno dei cieli».
E, dopo avere imposto loro le mani, andò via di là.

Parola del Signore.

Accogliere è una caratteristica di Gesù. Gesù accoglie tutti: ricchi, poveri, anziani, giovani, bambini, famiglie, stranieri, malati, disperati… Tutti.

Anche oggi, Gesù ferma i discepoli che con durezza cercano di allontanare i bambini “non impedite che i bambini vengano a me”. E così i bambini, con innocenza, fiducia, abbandono e ricerca di sicurezza si avvicinano a Gesù e Gesù impone loro le mani. Gesù li accoglie e li benedice.

Con questo modo di fare Gesù ci trasmette un esempio e ci chiede di fare altrettanto.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Per la durezza del vostro cuore

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 19,3-12
 
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni farisei per metterlo alla prova e gli chiesero: «È lecito a un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo?».
Egli rispose: «Non avete letto che il Creatore da principio li fece maschio e femmina e disse: “Per questo l’uomo lascerà il padre e la madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una sola carne”? Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto».
Gli domandarono: «Perché allora Mosè ha ordinato di darle l’atto di ripudio e di ripudiarla?».
Rispose loro: «Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli; all’inizio però non fu così. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di unione illegittima, e ne sposa un’altra, commette adulterio».
Gli dissero i suoi discepoli: «Se questa è la situazione dell’uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi». Egli rispose loro: «Non tutti capiscono questa parola, ma solo coloro ai quali è stato concesso. Infatti vi sono eunuchi che sono nati così dal grembo della madre, e ve ne sono altri che sono stati resi tali dagli uomini, e ve ne sono altri ancora che si sono resi tali per il regno dei cieli. Chi può capire, capisca».

Parola del Signore.

Qui è il gioco la nostra capacità di Amare; è in gioco il cuore della vita umana. Quando l’amore finisce ecco arrivare la Legge. La Legge è, infatti, la negazione della vita. Ed è quello che fanno i farisei che addirittura pongono domande a Gesù “per metterlo alla prova“. Gesù come abbiamo visto sposta l’attenzione e non risponde alla domanda dei farisei. Egli richiama il progetto originale di Dio che è un progetto d’Amore, un progetto di felicità e di reciproco scambio. Gesù, infatti, dice: “per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli; all’inizio però non fu così“. Gesù richiama l’attenzione sul progetto di Dio dal quale sembra che ci siamo allontanati tantissimo tant’è che si ha l’impressione di un mondo che sta spingendo la storia lontano da Dio. Le conseguenze sono evidenti. E allora? Allora dobbiamo avere il coraggio e la forza di saper riconoscere che solo l’Amore può vincere il male e che il desiderio di amare e di sentirsi amati è la vera forza di Dio. Vi lasciamo una domanda finale: come può una Legge umana imprigionare l’Amore?

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

L’anima mia magnifica il Signore

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 1,39-56
 
In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.
Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo.
Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».
Allora Maria disse:
«L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.

Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome;
di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempre».
Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.

Parola del Signore.

Lodare il Signore per tutto ciò che abbiamo ricevuto è il minimo che possiamo fare. Come Maria lo dobbiamo fare anche prendendo, con coraggio, posizione. Come Maria siamo chiamati a scegliere i poveri, gli umiliati e chiunque ha subito l’arroganza dei potenti prepotenti. Dobbiamo stare dalla parte degli ultimi, da chi è stato oggetto dell’attenzione della cattiveria, di chi è stato escluso, di chi non conta nulla davanti a questo mondo pieno di falsità e di ingiustizia. Maria ha scelto da che parte stare e ha deciso di stare con i perdenti.

Crediamo che oggi, giorno dell’Assunta, possiamo tutti prenderci un pochino di tempo per riflettere su questo stile di vita di Maria e vedere noi come stiamo vivendo. Di solito la vita quotidiana ci porta a fare scelte veloci, poco pensate e per nulla meditate. Dobbiamo, invece, cercare un briciolo di tempo per meditare un po’ la Parola e per cercare di non farci strumentalizzare da chi vuole approfittare delle nostre fragilità e delle nostre debolezze. Dobbiamo rifiutare il male e fare il bene anche se ci costa perché ogni volta che, per esempio, non difendiamo i diritti di un debole noi scegliamo di stare dalla parte dei potenti. Stare dalla parte dei potenti ci compromette e ci fa diventare anche a noi strumenti del male. Far finta di non sapere o di non vedere o di non ascoltare significa scegliere il male. Gli indifferenti, infatti, sono alleati dei potenti e dei prepotenti.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, li sono io

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 18,15-20

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano.
In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo.
In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro».

Parola del Signore. 

Questa mattina fermiamo la nostra attenzione sull’ultimo versetto. Gesù ci dice che Lui è presente lì dove ci sono due o tre riuniti nel suo nome. Questo è molto bello. Sapere che Gesù non trascura nessuno neanche quelle piccole e umili comunità che si riuniscono per pregare e meditate la sua Parola. Spesso noi pensiamo che sia importante la presenza di tante persone che s’incontrano per pregare ed invece Gesù ci ricorda che Lui è lì anche se siamo in due o tre. Dobbiamo, tutti, soprattutto in questo tempo così controverso, ridare valore alle piccole cose, a quello stare insieme con semplicità, al dialogo tra piccoli, agli sguardi intensi in piccoli gruppi (anche di due o tre persone). Il tempo dei grandi numeri anche per la Chiesa è e sarà sempre più solo un ricordo. Il piccolo resto deve essere il lievito che fermenta e aiuta a fare scelte responsabili. Vivere controcorrente sarà assolutamente necessario ed indispensabile per esprimere la nostra Fede. Pregare e meditate la parola in piccoli o addirittura piccolissimi gruppi è già e sarà sempre più la normalità.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Aquila e Priscilla