Il bastone e l’acqua

_Ancora proteste, ancora mormorazione, ancora incredulità. Il deserto è il luogo che educa e corregge, che prova la fede e la mette di fronte ad un bivio. Ma Dio è li. È presente e agisce. Ancora una volta chiede a Mosè e gli chiede di servirsi di un bastone, oggetto che fa male e che in questo caso, invece, aiuta a far sgorgare acqua. E sarà proprio con un bastone che verrà percosso Gesù sulla croce dal cui costato sgorghera acqua. 🤗💫_

Franca e Vincenzo oblati osb-cam

Esodo 17, 1-7

1Tutta la comunità degli Israeliti levò le tende dal deserto di Sin, camminando di tappa in tappa, secondo l’ordine del Signore, e si accampò a Refidìm. Ma non c’era acqua da bere per il popolo. 2Il popolo protestò contro Mosè: «Dateci acqua da bere!». Mosè disse loro: «Perché protestate con me? Perché mettete alla prova il Signore?». 3In quel luogo il popolo soffriva la sete per mancanza di acqua; il popolo mormorò contro Mosè e disse: «Perché ci hai fatto salire dall’Egitto per far morire di sete noi, i nostri figli e il nostro bestiame?». 4Allora Mosè gridò al Signore, dicendo: «Che cosa farò io per questo popolo? Ancora un poco e mi lapideranno!». 5Il Signore disse a Mosè: «Passa davanti al popolo e prendi con te alcuni anziani d’Israele. Prendi in mano il bastone con cui hai percosso il Nilo, e va’!6Ecco, io starò davanti a te là sulla roccia, sull’Oreb; tu batterai sulla roccia: ne uscirà acqua e il popolo berrà». Mosè fece così, sotto gli occhi degli anziani d’Israele. 7E chiamò quel luogo Massa e Merìba, a causa della protesta degli Israeliti e perché misero alla prova il Signore, dicendo: «Il Signore è in mezzo a noi sì o no?».

I sogni dell’uomo con il cappello a cilindro

L’uomo con il cappello a cilindro e il papillon da un po’ di tempo ha ripreso a sognare. Fa strani sogni, sogni davvero curiosi.

Sognare a volte porta in brutte situazioni. Appaiono, per esempio, uomini dal volto buono ma dal cuore di pietra, ingannatori seriali che hanno fatto di questa arte una professione. Spesso raccontano favole e rubano segreti a ingenui e semplici creduloni che poi  vengono venduti per quattro soldi ai loro propositi di esercizio del potere. Questi loschi figuri dal volto buono e dal cuore di pietra si aggirano per strade e piazze, frequentano i salotti buoni ed esercitano il potere credendo di restare impuniti. L’uomo con il cappello a cilindro e il papillon, ormai, gli ha scoperti e restando al gioco ha imparato a difendersi. Non gli piace questa situazione meschina ma cosa altro può fare? Tu cosa gli consiglieresti di fare?

L’uomo con il cappello a cilindro ha però scoperto che questi ingannatori seriali sono più di quanti aveva mai immaginato e allora ha rafforzato la sua corazza. Tra i rimedi più sicuri c’è sicuramente la cernita delle amicizie. Occorre selezionare al massimo, e restringere il campo all’essenziale e non perdere mai la spinta al bene … l’uomo con il cappello a cilindro e il papillon resterà sempre un buono rischiando ogni giorno di essere frainteso ma mai perderà il desiderio di compiere il bene. Ora ha imparato che per vivere cosi dovrà perdere un po’ della sua innata innocenza e corazzarsi di discrezione costruendo relazioni capaci di raccontare con gesti e poche parole che si vive una volta sola e che non possiamo farci sfuggire l’occasione di fare il bene. Ha anche imparato che di fronte agli ingannatori seriali occorre mantenere un comportamento di difesa fatto di poche parole senza alcuna condivisione. Meglio ancora sarà fuggire ogni occasione di incontro per evitare sbagli che possano insospettire. Ma sopra ogni cosa non parlerà di questo argomento e dedicherà la sua attenzione alle cose semplici della vita quotidiana: un pezzo di pane, una ciotola di riso, un filo d’erba che cresce tra le pietre, un frutto appena colto dall’albero, un sorriso e tante altre cose che in questo mondo sono solo amenità. A presto.

L’uomo con il cappello a cilindro

L’uomo con il cappello a cilindro indossa spesso un papillon sulla camicia bianca. Giacca scura, scarpe nere e pantalone all’inglese. È un uomo d’altri tempi, un gentile uomo di provincia con l’animo sensibile, lo sguardo penetrante e una certa intelligenza che gli permette di “vedere” oltre certe apparenze.

Vestito cosi, nessuno lo ha mai visto, eppure lui non se ne cura e, nel silenzio, attraversa strade, piazze e antichi vicoli alla continua ricerca di qualcosa di “misterioso” che solo lui sa.

I suoi passi a volte lenti e in altre occasioni più veloci non sono quasi mai distratti e scruta ogni cosa … anche il lento movimento di una tendina spostata dalla incuriosita padrona di casa che si affaccia cercando di non farsi notare. No, nemmeno lei sfugge alla “distratta” (si fa per dire) attenzione dell’uomo con il cappello a cilindro e il papillon.

Se tu, vorresti sapere perché veste in questo modo cosi curioso in questo tempo che ha varcato il secondo millennio nemmeno lui lo sa dire, eppure, senza cilindro e senza papillon non esce mai. Le uniche eccezioni se le permette in alcuni giorni in estate, quando anche il cuore sembra andare in vacanza. Ma sono giorni davvero rari.

Per lui indossare il cappello a cilindro è come la sua stessa pelle. Non è un di più. No, è l’essenza stessa del suo carattere dolce, gentile, premuroso, facile alla commozione e generoso. La maggior parte degli altri non lo sa che lui è così e ognuno se lo dipinge secondo impressioni e sensazioni sue proprie. L’uomo con il cappello a cilindro e il papillon lo sa, sembra che non se ne importi ma lui, invece, ne soffre e vorrebbe tanto dire che la loro opinione è sbagliata ma non riesce a farlo e se qualche volta ha tentato ha solo registrato un misero fallimento. Ora ha quasi del tutto rinunciato all’impresa e si è rifugiato in un silenzio certe volte davvero impenetrabile. Ogni tanto scrive qualche verso che non proclama mai a nessuno.

 

La liberta’ e’ una conquista che costa

_La nostalgia del passato fa mormorare. Si preferisce essere schiavi. La libertà ha un prezzo. Ogni persona che si libera deve accettare di attraversare la crisi economica … (o sociale) deve attraversare il deserto ma riceverà i segni di bene del Signore che donerà il pane e la carne, che non farà mancare il necessario. L’uomo davvero libero è invitato, però, a non accumulare ma a condividere. Dio vuole che il suo popolo unisca produzione e consumo e che ognuno possa avere secondo il suo necessario. E questo farà la prima comunità cristiana di Gerusalemme … La manna, quindi, è il segno della presenza di Dio che non da la salvezza in automatico ma la concede se c’è condivisione e cosi Cristo è il vero pane che nutre la nostra vita spirituale e che ci aiuta a vincere le tentazioni. 🤗💫_

Franca e Vincenzo oblati osb-cam

16 La manna, il cibo del deserto

1 Levarono le tende da Elìm e tutta la comunità degli Israeliti arrivò al deserto di Sin, che si trova tra Elìm e il Sinai, il quindici del secondo mese dopo la loro uscita dalla terra d’Egitto.
2Nel deserto tutta la comunità degli Israeliti mormorò contro Mosè e contro Aronne. 3Gli Israeliti dissero loro: «Fossimo morti per mano del Signore nella terra d’Egitto, quando eravamo seduti presso la pentola della carne, mangiando pane a sazietà! Invece ci avete fatto uscire in questo deserto per far morire di fame tutta questa moltitudine».
4Allora il Signore disse a Mosè: «Ecco, io sto per far piovere pane dal cielo per voi: il popolo uscirà a raccoglierne ogni giorno la razione di un giorno, perché io lo metta alla prova, per vedere se cammina o no secondo la mia legge. 5Ma il sesto giorno, quando prepareranno quello che dovranno portare a casa, sarà il doppio di ciò che avranno raccolto ogni altro giorno».
6Mosè e Aronne dissero a tutti gli Israeliti: «Questa sera saprete che il Signore vi ha fatto uscire dalla terra d’Egitto 7e domani mattina vedrete la gloria del Signore, poiché egli ha inteso le vostre mormorazioni contro di lui. Noi infatti che cosa siamo, perché mormoriate contro di noi?». 8Mosè disse: «Quando il Signore vi darà alla sera la carne da mangiare e alla mattina il pane a sazietà, sarà perché il Signore ha inteso le mormorazioni con le quali mormorate contro di lui. Noi infatti che cosa siamo? Non contro di noi vanno le vostre mormorazioni, ma contro il Signore».
9Mosè disse ad Aronne: «Da’ questo comando a tutta la comunità degli Israeliti: «Avvicinatevi alla presenza del Signore, perché egli ha inteso le vostre mormorazioni!»». 10Ora, mentre Aronne parlava a tutta la comunità degli Israeliti, essi si voltarono verso il deserto: ed ecco, la gloria del Signore si manifestò attraverso la nube. 11Il Signore disse a Mosè: 12«Ho inteso la mormorazione degli Israeliti. Parla loro così: «Al tramonto mangerete carne e alla mattina vi sazierete di pane; saprete che io sono il Signore, vostro Dio»».
13La sera le quaglie salirono e coprirono l’accampamento; al mattino c’era uno strato di rugiada intorno all’accampamento. 14Quando lo strato di rugiada svanì, ecco, sulla superficie del deserto c’era una cosa fine e granulosa, minuta come è la brina sulla terra. 15Gli Israeliti la videro e si dissero l’un l’altro: «Che cos’è?», perché non sapevano che cosa fosse. Mosè disse loro: «È il pane che il Signore vi ha dato in cibo. 16Ecco che cosa comanda il Signore: «Raccoglietene quanto ciascuno può mangiarne, un omer a testa, secondo il numero delle persone che sono con voi. Ne prenderete ciascuno per quelli della propria tenda»».
17Così fecero gli Israeliti. Ne raccolsero chi molto, chi poco. 18Si misurò con l’omer: colui che ne aveva preso di più, non ne aveva di troppo; colui che ne aveva preso di meno, non ne mancava. Avevano raccolto secondo quanto ciascuno poteva mangiarne. 19Mosè disse loro: «Nessuno ne faccia avanzare fino al mattino». 20Essi non obbedirono a Mosè e alcuni ne conservarono fino al mattino; ma vi si generarono vermi e imputridì. Mosè si irritò contro di loro. 21Essi dunque ne raccoglievano ogni mattina secondo quanto ciascuno mangiava; quando il sole cominciava a scaldare, si scioglieva.
22Quando venne il sesto giorno essi raccolsero il doppio di quel pane, due omer a testa. Allora tutti i capi della comunità vennero a informare Mosè. 23Egli disse loro: «È appunto ciò che ha detto il Signore: «Domani è sabato, riposo assoluto consacrato al Signore. Ciò che avete da cuocere, cuocetelo; ciò che avete da bollire, bollitelo; quanto avanza, tenetelo in serbo fino a domani mattina»».24Essi lo misero in serbo fino al mattino, come aveva ordinato Mosè, e non imputridì, né vi si trovarono vermi. 25Disse Mosè: «Mangiatelo oggi, perché è sabato in onore del Signore: oggi non ne troverete nella campagna. 26Sei giorni lo raccoglierete, ma il settimo giorno è sabato: non ve ne sarà».
27Nel settimo giorno alcuni del popolo uscirono per raccoglierne, ma non ne trovarono. 28Disse allora il Signore a Mosè: «Fino a quando rifiuterete di osservare i miei ordini e le mie leggi? 29Vedete che il Signore vi ha dato il sabato! Per questo egli vi dà al sesto giorno il pane per due giorni. Restate ciascuno al proprio posto! Nel settimo giorno nessuno esca dal luogo dove si trova». 30Il popolo dunque riposò nel settimo giorno.
31La casa d’Israele lo chiamò manna. Era simile al seme del coriandolo e bianco; aveva il sapore di una focaccia con miele.
32Mosè disse: «Questo ha ordinato il Signore: «Riempitene un omer e conservatelo per i vostri discendenti, perché vedano il pane che vi ho dato da mangiare nel deserto, quando vi ho fatto uscire dalla terra d’Egitto»». 33Mosè disse quindi ad Aronne: «Prendi un’urna e mettici un omer completo di manna; deponila davanti al Signore e conservala per i vostri discendenti». 34Secondo quanto il Signore aveva ordinato a Mosè, Aronne la depose per conservarla davanti alla Testimonianza.
35Gli Israeliti mangiarono la manna per quarant’anni, fino al loro arrivo in una terra abitata: mangiarono la manna finché non furono arrivati ai confini della terra di Canaan. 36L’omer è la decima parte dell’efa.

Amarezze

_Il deserto è il luogo della sete e trovare acqua salata è un ulteriore disagio. Alla mormorazione Dio ha l’occasione di fare il primo segno ed è in quel luogo che Dio dona una legge. Dio ha così occasione per provare il suo popolo. Quante volte Dio interviene nelle nostre vite; quante volte l’amaro viene trasformato in dolce; quante volte, nonostante ciò noi non riconosciamo il suo Amore e viviamo come se non ci fosse?_ 💫

Franca e Vincenzo oblati osb-cam

Esodo 15, 22-27
22Mosè fece partire Israele dal Mar Rosso ed essi avanzarono verso il deserto di Sur. Camminarono tre giorni nel deserto senza trovare acqua. 23Arrivarono a Mara, ma non potevano bere le acque di Mara, perché erano amare. Per questo furono chiamate Mara. 24Allora il popolo mormorò contro Mosè: «Che cosa berremo?». 25Egli invocò il Signore, il quale gli indicò un legno. Lo gettò nell’acqua e l’acqua divenne dolce. In quel luogo il Signore impose al popolo una legge e un diritto; in quel luogo lo mise alla prova.26Disse: «Se tu darai ascolto alla voce del Signore, tuo Dio, e farai ciò che è retto ai suoi occhi, se tu presterai orecchio ai suoi ordini e osserverai tutte le sue leggi, io non t’infliggerò nessuna delle infermità che ho inflitto agli Egiziani, perché io sono il Signore, colui che ti guarisce!».
27Poi arrivarono a Elìm, dove sono dodici sorgenti di acqua e settanta palme. Qui si accamparono presso l’acqua.

Solo il bene puo’ vincere il male

_Il Signore fa tremare i nemici del suo popolo, fa tremare il male che ogni giorno insidia il bene, annienta corrotti e ingannatori. Israele, dopo i dubbi, le perplessità, le proteste e lo scetticismo è indotto dai fatti a riconoscere il bene che il Signore gli dona e come è sconfitto il male. Per questo innalza un canto di lode e di ringraziamento, per questo è costretto dai fatti a riconoscere che se si segue il Signore il bene vince il male. Purtroppo, spesso, non riusciamo a seguire il Signore (siamo refrattari alla sua Parola). Non ci fidiamo della sua Voce (che parla nel nostro cuore) ma confidiamo in noi e nei “nostri pensieri”, nelle “nostre idee”, … ci fidiamo di “incantatore”, di “profeti del nulla”, di “allettanti proposte” capaci solo di illuderci e rifiutiamo di seguire il Signore e i suoi messaggeri. … Tutto questo, spesso, ci impedisce di attraversare il nostro mar Rosso. Se, invece, riuscissimo a fidarci di Lui, potremmo anche noi contare con Israele … “Voglio cantare al Signore,
perché ha mirabilmente trionfato:
cavallo e cavaliere
ha gettato nel mare.

2Mia forza e mio canto è il Signore,
egli è stato la mia salvezza.
È il mio Dio: lo voglio lodare,
il Dio di mio padre: lo voglio esaltare!”_ 🌈💫

Franca e Vincenzo oblati osb-cam

Esodo 15, 1-21 15

1 Allora Mosè e gli Israeliti cantarono questo canto al Signore e dissero:

«Voglio cantare al Signore,
perché ha mirabilmente trionfato:
cavallo e cavaliere
ha gettato nel mare.

2Mia forza e mio canto è il Signore,
egli è stato la mia salvezza.
È il mio Dio: lo voglio lodare,
il Dio di mio padre: lo voglio esaltare!

3Il Signore è un guerriero,
Signore è il suo nome.

4I carri del faraone e il suo esercito
li ha scagliati nel mare;
i suoi combattenti scelti
furono sommersi nel Mar Rosso.
5Gli abissi li ricoprirono,
sprofondarono come pietra.

6La tua destra, Signore,
è gloriosa per la potenza,
la tua destra, Signore,
annienta il nemico;

7con sublime maestà
abbatti i tuoi avversari,
scateni il tuo furore,
che li divora come paglia.

8Al soffio della tua ira
si accumularono le acque,
si alzarono le onde come un argine,
si rappresero gli abissi nel fondo del mare.

9Il nemico aveva detto:
«Inseguirò, raggiungerò,
spartirò il bottino,
se ne sazierà la mia brama;
sfodererò la spada,
li conquisterà la mia mano!».

10Soffiasti con il tuo alito:
li ricoprì il mare,
sprofondarono come piombo
in acque profonde.

11Chi è come te fra gli dèi, Signore?
Chi è come te, maestoso in santità,
terribile nelle imprese,
autore di prodigi?

12Stendesti la destra:
li inghiottì la terra.

13Guidasti con il tuo amore
questo popolo che hai riscattato,
lo conducesti con la tua potenza
alla tua santa dimora.

14Udirono i popoli: sono atterriti.
L’angoscia afferrò gli abitanti della Filistea.
15Allora si sono spaventati i capi di Edom,
il pànico prende i potenti di Moab;
hanno tremato tutti gli abitanti di Canaan.

16Piómbino su di loro
paura e terrore;
per la potenza del tuo braccio
restino muti come pietra,
finché sia passato il tuo popolo, Signore,
finché sia passato questo tuo popolo,
che ti sei acquistato.

17Tu lo fai entrare e lo pianti
sul monte della tua eredità,
luogo che per tua dimora,
Signore, hai preparato,
santuario che le tue mani,
Signore, hanno fondato.

18Il Signore regni
in eterno e per sempre!».

19Quando i cavalli del faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri furono entrati nel mare, il Signore fece tornare sopra di essi le acque del mare, mentre gli Israeliti avevano camminato sull’asciutto in mezzo al mare.20Allora Maria, la profetessa, sorella di Aronne, prese in mano un tamburello: dietro a lei uscirono le donne con i tamburelli e con danze. 21Maria intonò per loro il ritornello:

«Cantate al Signore,
perché ha mirabilmente trionfato:
cavallo e cavaliere
ha gettato nel mare!».

Dio guida con la colonna di fuoco

_È sempre il Signore che guida. È Lui che ci indica la via. È Lui che ci precede e apre la strada. Di giorno si mostra con “la colonna di nubi” e di notte con “la colonna di fuoco”. Egli è il punto di riferimento per una guida sicura tra le insidie del mondo. …_ 💫

Franca e Vincenzo oblati osb-cam

Esodo 13, 17-22

_17Quando il faraone lasciò partire il popolo, Dio non lo condusse per la strada del territorio dei Filistei, benché fosse più corta, perché Dio pensava: «Che il popolo non si penta alla vista della guerra e voglia tornare in Egitto!». 18Dio fece deviare il popolo per la strada del deserto verso il Mar Rosso. Gli Israeliti, armati, uscirono dalla terra d’Egitto.19Mosè prese con sé le ossa di Giuseppe, perché questi aveva fatto prestare un solenne giuramento agli Israeliti, dicendo: «Dio, certo, verrà a visitarvi; voi allora vi porterete via le mie ossa». 20Partirono da Succot e si accamparono a Etam, sul limite del deserto. 21Il Signore marciava alla loro testa di giorno con una colonna di nube, per guidarli sulla via da percorrere, e di notte con una colonna di fuoco, per far loro luce, così che potessero viaggiare giorno e notte. 22Di giorno la colonna di nube non si ritirava mai dalla vista del popolo, né la colonna di fuoco durante la notte.

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Pane azzimo ed erbe amare

_Ai riti della pasqua sono aggiunte queste due sezioni sugli azzimi per spiegare perché alla celebrazione del giorno pasquale segua la settimana degli azzimi. Cioè dei pani senza lievito. “Tutto ciò che disgrega, che fa fermentare, è visto come impuro e cattivo e dunque non va né offerto in sacrificio né può essere mangiato in giorni sacri”. Così pure è possibile che non con la prescrizione dei pani azzimi si volesse indicare che nulla doveva restare del raccolto precedente e che il nuovo raccolto non doveva essere compromesso dal lievito del vecchio._ 🌈💫

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Esodo12, 15-20

12, 1 Il Signore disse a Mosè e ad Aronne in terra d’Egitto: 2«Questo mese sarà per voi l’inizio dei mesi, sarà per voi il primo mese dell’anno. 3Parlate a tutta la comunità d’Israele e dite: «Il dieci di questo mese ciascuno si procuri un agnello per famiglia, un agnello per casa. 4Se la famiglia fosse troppo piccola per un agnello, si unirà al vicino, il più prossimo alla sua casa, secondo il numero delle persone; calcolerete come dovrà essere l’agnello secondo quanto ciascuno può mangiarne. 5Il vostro agnello sia senza difetto, maschio, nato nell’anno; potrete sceglierlo tra le pecore o tra le capre6e lo conserverete fino al quattordici di questo mese: allora tutta l’assemblea della comunità d’Israele lo immolerà al tramonto.7Preso un po’ del suo sangue, lo porranno sui due stipiti e sull’architrave delle case nelle quali lo mangeranno. 8In quella notte ne mangeranno la carne arrostita al fuoco; la mangeranno con azzimi e con erbe amare.9Non lo mangerete crudo, né bollito nell’acqua, ma solo arrostito al fuoco, con la testa, le zampe e le viscere. 10Non ne dovete far avanzare fino al mattino: quello che al mattino sarà avanzato, lo brucerete nel fuoco. 11Ecco in qual modo lo mangerete: con i fianchi cinti, i sandali ai piedi, il bastone in mano; lo mangerete in fretta. È la Pasqua del Signore! 12In quella notte io passerò per la terra d’Egitto e colpirò ogni primogenito nella terra d’Egitto, uomo o animale; così farò giustizia di tutti gli dèi dell’Egitto. Io sono il Signore! 13Il sangue sulle case dove vi troverete servirà da segno in vostro favore: io vedrò il sangue e passerò oltre; non vi sarà tra voi flagello di sterminio quando io colpirò la terra d’Egitto. 14Questo giorno sarà per voi un memoriale; lo celebrerete come festa del Signore: di generazione in generazione lo celebrerete come un rito perenne.
15Per sette giorni voi mangerete azzimi.
Fin dal primo giorno farete sparire il lievito dalle vostre case, perché chiunque mangerà del lievitato dal giorno primo al giorno settimo, quella persona sarà eliminata da Israele.
16Nel primo giorno avrete una riunione sacra e nel settimo giorno una riunione sacra: durante questi giorni non si farà alcun lavoro; si potrà preparare da mangiare per ogni persona: questo solo si farà presso di voi.
17Osservate la festa degli Azzimi, perché proprio in questo giorno io ho fatto uscire le vostre schiere dalla terra d’Egitto; osserverete tale giorno di generazione in generazione come rito perenne. 18Nel primo mese, dal giorno quattordici del mese, alla sera, voi mangerete azzimi fino al giorno ventuno del mese, alla sera.
19Per sette giorni non si trovi lievito nelle vostre case, perché chiunque mangerà del lievitato, quella persona, sia forestiera sia nativa della terra, sarà eliminata dalla comunità d’Israele. 20Non mangerete nulla di lievitato; in tutte le vostre abitazioni mangerete azzimi»».

Esodo 13, 3-10

3Mosè disse al popolo: «Ricòrdati di questo giorno, nel quale siete usciti dall’Egitto, dalla dimora di schiavitù, perché con la potenza del suo braccio il Signore vi ha fatto uscire di là: non si mangi nulla di lievitato. 4In questo giorno del mese di Abìb voi uscite. 5Quando il Signore ti avrà fatto entrare nella terra del Cananeo, dell’Ittita, dell’Amorreo, dell’Eveo e del Gebuseo, che ha giurato ai tuoi padri di dare a te, terra dove scorrono latte e miele, allora tu celebrerai questo rito in questo mese.
6Per sette giorni mangerai azzimi.
Nel settimo giorno vi sarà una festa in onore del Signore.
7Nei sette giorni si mangeranno azzimi e non compaia presso di te niente di lievitato; non ci sia presso di te lievito entro tutti i tuoi confini.
8In quel giorno tu spiegherai a tuo figlio: «È a causa di quanto ha fatto il Signore per me, quando sono uscito dall’Egitto».
9Sarà per te segno sulla tua mano e memoriale fra i tuoi occhi, affinché la legge del Signore sia sulla tua bocca. Infatti il Signore ti ha fatto uscire dall’Egitto con mano potente. 10Osserverai questo rito nella sua ricorrenza di anno in anno.

Oltre il nostro deserto

_Ogni gesto rituale è un segno evocativo, un segno parlante, un segno che esprime un senso e la vita ha bisogno di senso. Il popolo di Israele, (il popolo di Dio, … noi) ha bisogno di senso per essere popolo e sentirsi tale. Un senso che offre la possibilità di sapere perché fare qualcosa, per chi farla e come farla. Perché ogni cosa abbia un senso che “carica” l’esistenza. Fidarsi di Dio, affidarsi a Lui e alla sua Parola da un senso e la Pasqua con i suoi gesti/riti memoria è il momento fondante della nostra fede. È dalla Pasqua che tutto parte e ha origine: inizio della libertà per il popolo d’Israele ma anche liberazione da ogni schiavitù (compresa la morte) con la risurrezione di Gesù. 🌈💫_

Franca e Vincenzo oblati osb-cam

Esodo 12, 21-28

21Mosè convocò tutti gli anziani d’Israele e disse loro: «Andate a procurarvi un capo di bestiame minuto per ogni vostra famiglia e immolate la Pasqua. 22Prenderete un fascio di issòpo, lo intingerete nel sangue che sarà nel catino e spalmerete l’architrave ed entrambi gli stipiti con il sangue del catino. Nessuno di voi esca dalla porta della sua casa fino al mattino. 23Il Signore passerà per colpire l’Egitto, vedrà il sangue sull’architrave e sugli stipiti; allora il Signore passerà oltre la porta e non permetterà allo sterminatore di entrare nella vostra casa per colpire. 24Voi osserverete questo comando come un rito fissato per te e per i tuoi figli per sempre.25Quando poi sarete entrati nella terra che il Signore vi darà, come ha promesso, osserverete questo rito. 26Quando i vostri figli vi chiederanno: «Che significato ha per voi questo rito?», 27voi direte loro: «È il sacrificio della Pasqua per il Signore, il quale è passato oltre le case degli Israeliti in Egitto, quando colpì l’Egitto e salvò le nostre case»». Il popolo si inginocchiò e si prostrò.
28Poi gli Israeliti se ne andarono ed eseguirono ciò che il Signore aveva ordinato a Mosè e ad Aronne; così fecero.

 

E’ Dio che offre la liberazione

_La Pasqua è perciò un rito che ricorda il passare oltre di Jhwh ma, forse è anche un rito di passaggio dai pascoli invernali a quelli primaverili e anche un rito di passaggio dal vecchio al nuovo anno. Essa è un modo per fare memoria … per fare memoria della liberazione di Israele. Ma anche della nostra possibilità di essere liberati. La libertà, quella vera, autentica … quella che ci fa sognare la realtà più intensa … quella che solo un Padre può donarci. 🌈💫_

Franca e Vincenzo oblati osb-cam

Esodo 12, 1-14

1 Il Signore disse a Mosè e ad Aronne in terra d’Egitto: 2«Questo mese sarà per voi l’inizio dei mesi, sarà per voi il primo mese dell’anno. 3Parlate a tutta la comunità d’Israele e dite: «Il dieci di questo mese ciascuno si procuri un agnello per famiglia, un agnello per casa. 4Se la famiglia fosse troppo piccola per un agnello, si unirà al vicino, il più prossimo alla sua casa, secondo il numero delle persone; calcolerete come dovrà essere l’agnello secondo quanto ciascuno può mangiarne. 5Il vostro agnello sia senza difetto, maschio, nato nell’anno; potrete sceglierlo tra le pecore o tra le capre6e lo conserverete fino al quattordici di questo mese: allora tutta l’assemblea della comunità d’Israele lo immolerà al tramonto.7Preso un po’ del suo sangue, lo porranno sui due stipiti e sull’architrave delle case nelle quali lo mangeranno. 8In quella notte ne mangeranno la carne arrostita al fuoco; la mangeranno con azzimi e con erbe amare.9Non lo mangerete crudo, né bollito nell’acqua, ma solo arrostito al fuoco, con la testa, le zampe e le viscere. 10Non ne dovete far avanzare fino al mattino: quello che al mattino sarà avanzato, lo brucerete nel fuoco. 11Ecco in qual modo lo mangerete: con i fianchi cinti, i sandali ai piedi, il bastone in mano; lo mangerete in fretta. È la Pasqua del Signore! 12In quella notte io passerò per la terra d’Egitto e colpirò ogni primogenito nella terra d’Egitto, uomo o animale; così farò giustizia di tutti gli dèi dell’Egitto. Io sono il Signore! 13Il sangue sulle case dove vi troverete servirà da segno in vostro favore: io vedrò il sangue e passerò oltre; non vi sarà tra voi flagello di sterminio quando io colpirò la terra d’Egitto. 14Questo giorno sarà per voi un memoriale; lo celebrerete come festa del Signore: di generazione in generazione lo celebrerete come un rito perenne.

Aquila e Priscilla