Dedicata agli ultimi

Intolleranti e presuntuosi
si oppongono a tutti e a tutto;
vedono il male anche se c’è del bene
ed è così che scrivono pagine di odio.

Si mostrano buoni e comprensivi
e poi, invece, agiscono con perfidia.
Provano invidia,
sono gelosi, presuntuosi,
e per eliminare qualcuno  lanciano false accuse.

Giudicano e condannano
e cosi difendono se stessi.

Gesù osserva tutto,
scruta ogni loro mossa,
lascia fare i malvagi
e protegge le vittime.
Si fa presenza reale, umana
e dona pace e gioa
a chi grida lamenti di disperazione,
a chi è sconfitto dal male,
a chi soffre per un figlio perso,
a chi piange una relazione perduta,
a chi è malato,
a chi cerca una risposta,
a chi è solo e abbandonato,
a chi è messo da parte,
a chi è ultimo tra gli ultimi.

Questi, invece, sono i prescelti del Signore.
A loro e, non ad altri,
Gesù si fa vicino
e a loro consegna le chiavi del Regno.
perché ogni malcontento sia sconfitto
e ogni opposizione battuta.

  • Franca e Vincenzo oblati osb-cam bI

Mt 11,16-19
Non ascoltano né Giovanni né il Figlio dell’uomo.

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse alle folle:
«A chi posso paragonare questa generazione? È simile a bambini che stanno seduti in piazza e, rivolti ai compagni, gridano:
“Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato,
abbiamo cantato un lamento e non vi siete battuti il petto!”.
È venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e dicono: “È indemoniato”. È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e dicono: “Ecco, è un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori” .
Ma la sapienza è stata riconosciuta giusta per le opere che essa compie».

Parola del Signore

Sulla strada

Un profeta,
un grande profeta
nessun uomo più grande di lui.

Giovanni il Battista
prepara i cuori ad accogliere Gesù,
apre una via,
e indica che sta per venire.

Apriamo il cuore,
disponiamo corpo e mente
e lasciamoci portare.

Spingeremo i nostri passi
dove Lui vorrà,
lo faremo con gioia
e questo farà di noi
strumenti buoni,
docili, umili e veri…
… presenza dell’Altissimo
sulle strade del mondo.

Franca e Vincenzo oblati osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo.

In quel tempo Gesù disse alla folla: “In verità vi dico: tra i nati di donna non è sorto uno più grande di Giovanni il Battista; tuttavia il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui.
Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli soffre violenza e i violenti se ne impadroniscono.
La Legge e tutti i Profeti infatti hanno profetato fino a Giovanni. E se lo volete accettare, egli è quell’Elia che deve venire. Chi ha orecchi intenda”.

Siamo pietre chiamate a farci piuma

Stanchi e oppressi
ma non vinti.

Il Signore invita a cercarlo
e a seguirlo.

È Lui che offre pace e gioia.
che dona speranza,
che invita ad avere coraggio.

È Lui che si mostra mite,
che indica la via dell’umiltà,
che spinge alla dolcezza.

Animati da una antica forza,
purificati dalla saggezza del suo gioco,
facciamoci semplici come i bambini e
impariamo a seguirlo
con il cuore libero,
consapevoli
che tutto è a tempo,
che abbiamo radici da ricordare,
che ogni talento ha un limite,
pronti ad ammettere gli errori
e a riconoscere i meriti degli altri,
aiutandoli ad avere successo,

Siamo pietre chiamati a farci piuma.

Franca e Vincenzo oblati osb-cam

Mt 11,28-30
Venite a me, voi tutti che siete stanchi.

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse:
«Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

Parola del Signore

Calmare il cuore

Smarriti e impauriti,
perplessi
e spesso senza meta.

Il cuore batte forte,
le mani sudate,
gli occhi agitati.

Persi nel vuoto
si resta paralizzati
e si aspetta un segno.

A volte c’è solo notte,
si è soli, abbandonati,
rifiutati ed evitati.

Ma eccolo,
il Pastore buono,
ci cerca,
ci trova,
ci carica sulle spalle.

Il cuore si calma,
le mani non sudano piu,
gli occhi trovano pace.

Non siamo più soli.
Lui, il Signore,
ci ha salvati.

Franca e Vincenzo oblati osb-cam

Mt 18,12-14
Dio non vuole che i piccoli si perdano.

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Che cosa vi pare? Se un uomo ha cento pecore e una di loro si smarrisce, non lascerà le novantanove sui monti e andrà a cercare quella che si è smarrita?
In verità io vi dico: se riesce a trovarla, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite.
Così è volontà del Padre vostro che è nei cieli, che neanche uno di questi piccoli si perda».

Parola del Signore

Il prodigio di un incontro

Farisei e maestri della Legge
non ci stanno …
non riescono a capire.

Accecati dall’invidia,
contestano Gesù
che continua a guarire,
che perdona i peccati,
che ridona la vista ai ciechi,
che risana le ferite del corpo
e dello spirito.

Stupore,
meraviglia,
prodigi mai visti.

La fede cambia la vita
e la cambia in profondità,
nessuna offesa ci tocca,
nessuna calunnia ci abbatte,
nessuna accusa lo è più…

Il Signore,
il Signore è più grande …
più grande delle miserie umane.

Franca e Vincenzo oblati osb-cam

 

 

Lc 5,17-26
Oggi abbiamo visto cose prodigiose.

Dal Vangelo secondo Luca

Un giorno Gesù stava insegnando. Sedevano là anche dei farisei e maestri della Legge, venuti da ogni villaggio della Galilea e della Giudea, e da Gerusalemme. E la potenza del Signore gli faceva operare guarigioni.
Ed ecco, alcuni uomini, portando su un letto un uomo che era paralizzato, cercavano di farlo entrare e di metterlo davanti a lui. Non trovando da quale parte farlo entrare a causa della folla, salirono sul tetto e, attraverso le tegole, lo calarono con il lettuccio davanti a Gesù nel mezzo della stanza.
Vedendo la loro fede, disse: «Uomo, ti sono perdonati i tuoi peccati». Gli scribi e i farisei cominciarono a discutere, dicendo: «Chi è costui che dice bestemmie? Chi può perdonare i peccati, se non Dio soltanto?».
Ma Gesù, conosciuti i loro ragionamenti, rispose: «Perché pensate così nel vostro cuore? Che cosa è più facile: dire “Ti sono perdonati i tuoi peccati”, oppure dire “Àlzati e cammina”? Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati, dico a te – disse al paralitico –: àlzati, prendi il tuo lettuccio e torna a casa tua». Subito egli si alzò davanti a loro, prese il lettuccio su cui era disteso e andò a casa sua, glorificando Dio.
Tutti furono colti da stupore e davano gloria a Dio; pieni di timore dicevano: «Oggi abbiamo visto cose prodigiose».

Parola del Signore

Un fiore nel deserto

Una voce, un invito …
mi nascondo.
Sono in una grotta,
chiuso dentro di me.

La voce di Giovanni
continua ad alzarsi,
tocca i deserti dell’anima
solleva antiche barriere,
apre al Mistero atteso
e i nervi scoperti scuotono,
scuotono una vita disperata.

Uno sguardo curioso scruta l’oltre,
accenno un piccolo passo,
provo ad avvicinarmi,
la strada è piena di ostacoli,
pericoli, inganni e paure.

Devo, devo andare,
non posso più stare nascosto.

Spero nella Luce
e apro il cuore
in attesa dell’insperato
ed ecco
tra le pietre
spunta un fiore
e un raggio di sole
lo fa brillare.

Il cuore si desta
e anche il deserto
sembra un giardino.

Raccolgo l’invito e volo, Volo alto.

Coraggio, si può fare !!!

Franca e Vincenzo oblati osb-cam

Mc 1,1-8
Raddrizzate le vie del Signore.

Dal Vangelo secondo Marco

Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio.
Come sta scritto nel profeta Isaìa:
«Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero:
egli preparerà la tua via.
Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri»,
vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati.
Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati.
Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico. E proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».

Parola del Signore

Purezza e bellezza

Pura e bella,
ascolta e accoglie,
permette l’avverarsi
e apre il mondo
al dono della salvezza.

Immacolata,
dolce, tenera e attenta,
nel silenzio guarda e “vede”.

Lo Spirito agisce e Maria
si apre al Mistero
il Signore entra nel mondo
e la speranza della salvezza si fa storia.

Franca e Vincenzo oblati osb-cam


Ecco, concepirai un figlio e lo darai alla luce.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 1,26-38

In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te».

A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù.
Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».

Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».

Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.Parola del Signore

Fidarsi e affidarsi

 

Ascoltare, meditare e
fare la volontà del Padre,
è segno di saggezza.

È così che si costruisce,
è così che ci si rafforza,
è così che si vive davvero.

Arriverà la povertà,
la critica, la calunnia,
l’isolamento e la sofferenza.

Anche questo sarà un tempo da vivere,
un tempo per meditare,
un tempo per trovare forza,
un tempo per ringraziare.

Franca e Vincenzo oblati osb-cam

Mt 7,21.24-27
Chi fa la volontà del Padre mio, entrerà nel regno dei cieli.
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.
Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia.
Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande».

Parola del Signore

Abitare il silenzio

Questo tempo di attesa è anche tempo di silenzio. Un tempo da abitare con discrezione, con gratitudine e con passione. Passione per la vita e per ogni tempo della vita.

Oggi, anche perché qualcuno degli amici dell’eremo ci ha sollecitati, condividiamo con voi il nostro momento di lectio quotidiano. Vi invitiamo a mettere tra le mani il vangelo di oggi e ad immaginare Gesù che con occhi attenti si accorge della sofferenza dell’umanità e si attiva per curare e guarire i malati che lo circondano.

Qualcosa possiamo fare anche noi. Non dobbiamo aver paura di metterci in gioco. Il Signore sa compiere grandi opere proprio attraverso la disponibilità di chi, con cuore libero, gli fa posto e si fa strumento nelle sue mani. Ciascuno di noi può fare e può fare davvero molto.

Vi invitiamo ad “ascoltare” il vangelo di oggi e a fare una piccola azione che possa portare un po’  di consolazione dove ce n’è bisogno.

Franca e Vincenzo oblati can-osb-cam

Vangelo
Mt 15,29-37
Gesù guarisce molti malati e moltiplica i pani

In quel tempo, Gesù giunse presso il mare di Galilea e, salito sul monte, lì si fermò. Attorno a lui si radunò molta folla, recando con sé zoppi, storpi, ciechi, sordi e molti altri malati; li deposero ai suoi piedi, ed egli li guarì, tanto che la folla era piena di stupore nel vedere i muti che parlavano, gli storpi guariti, gli zoppi che camminavano e i ciechi che vedevano. E lodava il Dio d’Israele.
Allora Gesù chiamò a sé i suoi discepoli e disse: «Sento compassione per la folla. Ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare. Non voglio rimandarli digiuni, perché non vengano meno lungo il cammino». E i discepoli gli dissero: «Come possiamo trovare in un deserto tanti pani da sfamare una folla così grande?».
Gesù domandò loro: «Quanti pani avete?». Dissero: «Sette, e pochi pesciolini». Dopo aver ordinato alla folla di sedersi per terra, prese i sette pani e i pesci, rese grazie, li spezzò e li dava ai discepoli, e i discepoli alla folla.
Tutti mangiarono a sazietà. Portarono via i pezzi avanzati: sette sporte piene.

Vegliate

Chi veglia aspetta. Aspetta il suo “padrone”. Aspetta il suo Signore, quello che gli ha affidato la sua casa. Un compito di fiducia, di grande fiducia. Siamo, quindi, investiti di una bella responsabilità che ci chiede un agire attivo. Un “fare” per “essere”; un vivere semplice, vero, autentico. Restiamo svegli (quindi “operativi”) aperti ad accogliere l’altro che incrociamo faccia a faccia per comunicare con parole e gesti che noi siamo fratelli e figli dello stesso Padre che ci ama e ci ha affidato la sua casa.

Franca e Vincenzo, oblati osb-cam

Mc 13,33-37
Vegliate: non sapete quando il padrone di casa ritornerà.

Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento. È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare.
Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; fate in modo che, giungendo all’improvviso, non vi trovi addormentati.
Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!».

Parola del Signore

Aquila e Priscilla