Lasciate che i bambini vengano a me

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 19,13-15

In quel tempo, furono portati a Gesù dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli li rimproverarono.
Gesù però disse: «Lasciateli, non impedite che i bambini vengano a me; a chi è come loro, infatti, appartiene il regno dei cieli».
E, dopo avere imposto loro le mani, andò via di là.

Parola del Signore.

Accogliere è una caratteristica di Gesù. Gesù accoglie tutti: ricchi, poveri, anziani, giovani, bambini, famiglie, stranieri, malati, disperati… Tutti.

Anche oggi, Gesù ferma i discepoli che con durezza cercano di allontanare i bambini “non impedite che i bambini vengano a me”. E così i bambini, con innocenza, fiducia, abbandono e ricerca di sicurezza si avvicinano a Gesù e Gesù impone loro le mani. Gesù li accoglie e li benedice.

Con questo modo di fare Gesù ci trasmette un esempio e ci chiede di fare altrettanto.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Per la durezza del vostro cuore

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 19,3-12
 
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni farisei per metterlo alla prova e gli chiesero: «È lecito a un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo?».
Egli rispose: «Non avete letto che il Creatore da principio li fece maschio e femmina e disse: “Per questo l’uomo lascerà il padre e la madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una sola carne”? Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto».
Gli domandarono: «Perché allora Mosè ha ordinato di darle l’atto di ripudio e di ripudiarla?».
Rispose loro: «Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli; all’inizio però non fu così. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di unione illegittima, e ne sposa un’altra, commette adulterio».
Gli dissero i suoi discepoli: «Se questa è la situazione dell’uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi». Egli rispose loro: «Non tutti capiscono questa parola, ma solo coloro ai quali è stato concesso. Infatti vi sono eunuchi che sono nati così dal grembo della madre, e ve ne sono altri che sono stati resi tali dagli uomini, e ve ne sono altri ancora che si sono resi tali per il regno dei cieli. Chi può capire, capisca».

Parola del Signore.

Qui è il gioco la nostra capacità di Amare; è in gioco il cuore della vita umana. Quando l’amore finisce ecco arrivare la Legge. La Legge è, infatti, la negazione della vita. Ed è quello che fanno i farisei che addirittura pongono domande a Gesù “per metterlo alla prova“. Gesù come abbiamo visto sposta l’attenzione e non risponde alla domanda dei farisei. Egli richiama il progetto originale di Dio che è un progetto d’Amore, un progetto di felicità e di reciproco scambio. Gesù, infatti, dice: “per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli; all’inizio però non fu così“. Gesù richiama l’attenzione sul progetto di Dio dal quale sembra che ci siamo allontanati tantissimo tant’è che si ha l’impressione di un mondo che sta spingendo la storia lontano da Dio. Le conseguenze sono evidenti. E allora? Allora dobbiamo avere il coraggio e la forza di saper riconoscere che solo l’Amore può vincere il male e che il desiderio di amare e di sentirsi amati è la vera forza di Dio. Vi lasciamo una domanda finale: come può una Legge umana imprigionare l’Amore?

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

L’anima mia magnifica il Signore

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 1,39-56
 
In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.
Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo.
Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».
Allora Maria disse:
«L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.

Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome;
di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempre».
Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.

Parola del Signore.

Lodare il Signore per tutto ciò che abbiamo ricevuto è il minimo che possiamo fare. Come Maria lo dobbiamo fare anche prendendo, con coraggio, posizione. Come Maria siamo chiamati a scegliere i poveri, gli umiliati e chiunque ha subito l’arroganza dei potenti prepotenti. Dobbiamo stare dalla parte degli ultimi, da chi è stato oggetto dell’attenzione della cattiveria, di chi è stato escluso, di chi non conta nulla davanti a questo mondo pieno di falsità e di ingiustizia. Maria ha scelto da che parte stare e ha deciso di stare con i perdenti.

Crediamo che oggi, giorno dell’Assunta, possiamo tutti prenderci un pochino di tempo per riflettere su questo stile di vita di Maria e vedere noi come stiamo vivendo. Di solito la vita quotidiana ci porta a fare scelte veloci, poco pensate e per nulla meditate. Dobbiamo, invece, cercare un briciolo di tempo per meditare un po’ la Parola e per cercare di non farci strumentalizzare da chi vuole approfittare delle nostre fragilità e delle nostre debolezze. Dobbiamo rifiutare il male e fare il bene anche se ci costa perché ogni volta che, per esempio, non difendiamo i diritti di un debole noi scegliamo di stare dalla parte dei potenti. Stare dalla parte dei potenti ci compromette e ci fa diventare anche a noi strumenti del male. Far finta di non sapere o di non vedere o di non ascoltare significa scegliere il male. Gli indifferenti, infatti, sono alleati dei potenti e dei prepotenti.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, li sono io

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 18,15-20

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano.
In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo.
In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro».

Parola del Signore. 

Questa mattina fermiamo la nostra attenzione sull’ultimo versetto. Gesù ci dice che Lui è presente lì dove ci sono due o tre riuniti nel suo nome. Questo è molto bello. Sapere che Gesù non trascura nessuno neanche quelle piccole e umili comunità che si riuniscono per pregare e meditate la sua Parola. Spesso noi pensiamo che sia importante la presenza di tante persone che s’incontrano per pregare ed invece Gesù ci ricorda che Lui è lì anche se siamo in due o tre. Dobbiamo, tutti, soprattutto in questo tempo così controverso, ridare valore alle piccole cose, a quello stare insieme con semplicità, al dialogo tra piccoli, agli sguardi intensi in piccoli gruppi (anche di due o tre persone). Il tempo dei grandi numeri anche per la Chiesa è e sarà sempre più solo un ricordo. Il piccolo resto deve essere il lievito che fermenta e aiuta a fare scelte responsabili. Vivere controcorrente sarà assolutamente necessario ed indispensabile per esprimere la nostra Fede. Pregare e meditate la parola in piccoli o addirittura piccolissimi gruppi è già e sarà sempre più la normalità.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Farsi piccoli

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 18,1-5.10.12-14

In  quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è più grande nel regno dei cieli?».
Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse:
«In verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me.
Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli.
Che cosa vi pare? Se un uomo ha cento pecore e una di loro si smarrisce, non lascerà le novantanove sui monti e andrà a cercare quella che si è smarrita? In verità io vi dico: se riesce a trovarla, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite. Così è volontà del Padre vostro che è nei cieli, che neanche uno di questi piccoli si perda».

Parola del Signore.

“Farsi piccoli” è la via indicata da Gesù per poi ritrovarsi tra i “grandi”, nel Regno dei cieli. Egli ci mostra che questa è l’unica vera possibilità che ci è concessa per salvarci. Gesù, in buona sostanza, ci fa capire che la vita va vissuta nella semplicità e per farsi comprendere chiamò a sé un bambino e lo pose al centro indicandolo come “modello” da imitare per entrare nel Regno dei cieli. Noi, invece, viviamo esattamente al contrario. I bambini sono piccoli di statura, non hanno esperienza e nella maggior parte dei casi non sanno offrire risposte ad alcune loro azioni e non sanno neanche badare a se stessi. Gesù, quindi, capovolge le nostre convinzioni e ci fa capire che essere umili non ci fa essere meno di quello che siamo. Anzi, la verità è esattamente l’opposto. Per Dio noi siamo tutti bambini e tanti nostri problemi perdono d’importanza se, come i bambini, ci mettiamo nelle sue mani. Abbandonarci con fiducia, come fanno i bambini e metterci nelle mani di Dio ci farà solo del bene. Essere piccoli e umili ci permetterà di vivere fin da subito nel Regno di Dio.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

I figli sono liberi

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 17,22-27

In quel tempo, mentre si trovavano insieme in Galilea, Gesù disse ai suoi discepoli: «Il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno, ma il terzo giorno risorgerà». Ed essi furono molto rattristati.
Quando furono giunti a Cafàrnao, quelli che riscuotevano la tassa per il tempio si avvicinarono a Pietro e gli dissero: «Il vostro maestro non paga la tassa?». Rispose: «Sì».
Mentre entrava in casa, Gesù lo prevenne dicendo: «Che cosa ti pare, Simone? I re della terra da chi riscuotono le tasse e i tributi? Dai propri figli o dagli estranei?». Rispose: «Dagli estranei».
E Gesù replicò: «Quindi i figli sono liberi. Ma, per evitare di scandalizzarli, va’ al mare, getta l’amo e prendi il primo pesce che viene su, aprigli la bocca e vi troverai una moneta d’argento. Prendila e consegnala loro per me e per te».

Parola del Signore.

Gesù che è il Figlio Dio inviato nel mondo perché il mondo creda si propone sempre come uno di noi. Egli si presenta come una persona uguale a tutti gli altri anche se è Figlio del Dio e compie prodigi. Ma nel Vangelo di oggi Gesù svela due verità decisive per la nostra vita. Da un lato ci dice che noi, come Lui, siamo Figli di Dio e quindi “liberi” …. e se ci sentiamo Figli di Dio siamo anche invitati a svincolarci dai condizionamenti del mondo che tentano di renderci schiavi delle cose. Non permettiamo al mondo di imbrigliarci nei suoi meccanismi assurdi. Dall’altro ci insegna a restare fedeli alle Leggi che chiedono, tra l’altro, di pagare le Tasse. Non è che Gesù si arrende ma esprime vicinanza e partecipazione ed entra nella storia senza allontanarsene. Stessa cosa siamo chiamati a fare anche noi che restando pienamente liberi come veri Figli di Dio (non schiavi delle cose e dei falsi miti di questo mondo) dobbiamo rispettate le Leggi ma nella libertà siamo chiamati ad amare per esprimere un segno della divinità che è in noi. Perché, ricordiamolo, Amare è il sigillo di Dio e chi Ama si fa imitatore di Gesù in questo mondo spesso ingiusto.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Pane vivo disceso dal cielo

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 6,41-51
 
In quel tempo, i Giudei si misero a mormorare contro Gesù perché aveva detto: «Io sono il pane disceso dal cielo». E dicevano: «Costui non è forse Gesù, il figlio di Giuseppe? Di lui non conosciamo il padre e la madre? Come dunque può dire: “Sono disceso dal cielo”?».
Gesù rispose loro: «Non mormorate tra voi. Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Sta scritto nei profeti: “E tutti saranno istruiti da Dio”. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna.
Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia.
Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».

Parola del Signore

Abbiamo smarrito il senso e il valore della meraviglia. Siamo abituati, invece, a lamentarci di tutto e di tutti. Gesù, oggi, ci invita, invece, a non mormorare e a non farlo soprattutto davanti alle cose che non comprendiamo. Gesù in sostanza ci invita ad avere Fede e a riconquistare l’innocenza dei bambini che sanno meravigliarsi … Come non meravigliarsi del dono dell’Eucarestia, corpo di Cristo? Cosa abbiamo capito di questo mistero?

Vogliamo capire tutto; cerchiamo di trovare la spiegazione umana ad ogni cosa e non ci rendiamo conto che esiste un altro mondo, un’altra dimensione di realtà che ci è sconosciuta. Non accettiamo il limite e crediamo di sapere e potere tutto. Non è così. C’è una realtà che ci oltrepassa, un infinito che possiamo scoprire solo se guardiamo con gli occhi di Dio, se e solo se riconquistiamo il senso e il valore della meraviglia.

Oggi andando a messa possiamo soffermarci e contemplare il grande mistero racchiuso nell’ostia e le parole di Gesù: “Io sono il pane della vita … Io sono il pane vivo”.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Se uno mi vuole servire, mi segua

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 12,24-26

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto.
Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna.
Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà».

Parola del Signore.

Seguire Gesù è morire al mondo e alle sue infinite trappole malefiche. Seguire Gesù è servirlo nella verità. Quando ci accorgiamo di riuscire a capirlo dobbiamo cambiare strada, abbandonare relazioni sbagliate e puntare al bene. Probabilmente ci sarà un prezzo da pagare ma questa sarà la prova del nostro cambiamento.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Vegliate…

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 25,1-13
 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola:
«Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l’olio; le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l’olio in piccoli vasi. Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono.
A mezzanotte si alzò un grido: “Ecco lo sposo! Andategli incontro!”. Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. Le stolte dissero alle sagge: “Dateci un po’ del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono”. Le sagge risposero: “No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene”. Ora, mentre quelle andavano a comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: “Signore, signore, aprici!”. Ma egli rispose: “In verità io vi dico: non vi conosco”.
Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora».

Parola del Signore.

Delle tante possibili sottolineature del vangelo ne abbiamo scelta una:

“Vegliare significa saper attendere, e attendere senza appuntamento, con l’unica certezza che lo Sposo giungerà. Vegliare significa portare con sé un po’ d’olio per alimentare i giorni più bui e sostenere il nostro cammino. solo così incontreremo lo Sposo e la sua gioia”.

Buon cammino

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Tu sei Pietro

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 16,13-23

In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti».
Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».
E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli». Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo. Da allora Gesù cominciò a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risorgere il terzo giorno.
Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo dicendo: «Dio non voglia, Signore; questo non ti accadrà mai». Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: «Va’ dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!».

Parola del Signore

Oggi Gesù, svelando a Pietro la sua identità gli affida anche una missione: “… tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli…”.

Pietro non è il top dal punto di vista umano e lo vedremo (rinnega Gesù per tre volte) eppure è scelto per guidare la Chiesa. Pietro è anche l’unico a rivelare chi è Gesù: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». Egli pronuncia queste parole, come Gesù stesso sottolinea, perché gli è stato rivelato dal Padre. Lui ha avuto il merito Ascoltare e comunicarci nella Fede questa verità.

Ebbene, dopo Dio e la Vergine Maria noi dobbiamo ascoltare e fare riferimento al Papa perché è Lui il capo della Chiesa ed è Lui che guida e conduce il gregge. Da cattolici abbiamo questo dovere. Chi lo trasgredisce si mette di per sé fuori … Fidarci e affidarci all’Amore del Padre che guida la storia resta per noi un’ancora di salvezza e una certezza nei momenti di smarrimento.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Aquila e Priscilla