La vostra tristezza si cambierà in gioia

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 16,16-20

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Un poco e non mi vedrete più; un poco ancora e mi vedrete».
Allora alcuni dei suoi discepoli dissero tra loro: «Che cos’è questo che ci dice: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”, e: “Io me ne vado al Padre”?». Dicevano perciò: «Che cos’è questo “un poco”, di cui parla? Non comprendiamo quello che vuol dire».
Gesù capì che volevano interrogarlo e disse loro: «State indagando tra voi perché ho detto: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”? In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia».

Parola del Signore.

Quando non vediamo più un Amico il cuore è triste. Questa è un’esperienza comune ma ci sono anche altre forme di tristezza. Questa tristezza, però, è gioia per il demonio. Lui vuole un mondo triste meglio se disperato. Gesù, invece, ci invita a superare la tristezza amando e vivendo pienamente il Vangelo. San Tommaso d’Aquino scrisse:”La gioia è causata dall’amore“. Gioia e amore camminano insieme. Chi non ama non può essere gioioso. Non c’è gioia dove ci sono egoismo e odio. La disperazione nasce dall’assenza dell’amore.

Oggi ci chiediamo: perché sono triste? Da dove viene questa tristezza? Sono davvero capace di Amare?

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Molte cose ho ancora da dirvi

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 16,12-15

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.
Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future.
Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».

Parola del Signore.

Ci sono storie, eventi circostanze che sono e restano nascoste nei nostri cuori. Sono piccoli “segreti” che non è necessario né utile fare conoscere perché, magari, in qualche modo potrebbero danneggiare le persone o perché raccontandole i più non ne riuscirebbero a coglierne il valore, il senso e la portata oppure perché qualcuno pur comprendendo ha convenienza a fare finta di non capire per convenienza personale o perché è un pavido. Per Gesù, però, non è così. Lui non le ha dette per proteggere i suoi discepoli avendo compreso che “per il momento non siete capaci di portarne il peso”.

È necessario che lo Spirito entri nel cuore delle persone e che le incoraggi dando loro la forza di sopportare la conoscenza della verità. A rendere possibile questo sarà, appunto, “lo Spirito della verità”. Egli, “vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future”.

Noi viviamo già questo tempo, viviamo già nel tempo dello Spirito che ci permette di capire la verità sulle persone. Siamo ormai capaci di capire quando c’è, per esempio, chi lavora per il bene e chi, invece, si approfitta degli altri per fare i suoi interessi che spesso sfociano in ruberie, furbizie, sfruttamento degli altri, ecc. Siamo, quindi, chiamati a rifiutare il male, a respingere le sirene traditrici e ad evitare gli ignavi (cioè quelli che per paura o viltà di fronte alle responsabilità della vita sfuggono lasciando soli gli amici e cercano di salvare se stessi: povere persone!).

Gesù, invece, ci invita ad essere coraggiosi e a non aver paura di arroganti, prepotenti, presuntuosi, ricchi, potenti e furbi-maligni. Il loro destino è segnato e presto anche la storia farà la sua Giustizia.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Lo Spirito della verità

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 15,26-16,4a

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio.
Vi ho detto queste cose perché non abbiate a scandalizzarvi. Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, viene l’ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio. E faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me. Ma vi ho detto queste cose affinché, quando verrà la loro ora, ve ne ricordiate, perché io ve l’ho detto».

Parola del Signore.

Gesù promette che manderà lo Spirito della verità o meglio il Paraclito che, in buona sostanza significa, lo Spirito che difende, che protegge, che dona consolazione. Dobbiamo aprire il cuore allo Spirito, farci guidare da Lui sugli impervi sentieri di questo mondo dove ingannatori seriali, egoisti, invidiosi e arrampicatori sociali sono pronti a calpestare chiunque pur di dimostrare il loro “falso” e “illusorio” potere. Il male che il demonio diffonde attraverso le persone che si sono prestare al suo gioco non prevarrà. Il bene vincerà la sua guerra.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Nessuno ha un amore più grande

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 15,9-17

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.
Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi.
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».

Parola del Signore.

Amare, Amare sempre! Anche quando l’odio, la cattiveria e il male si accaniscono contro le nostre vite l’unica vera risposta di vita, la nostra MISSIONE, resta Amare. Non possiamo cedere al male. Il male, infatti, vorrebbe avvolgerci nel suo vortice ma se cediamo alle sue tentazioni le nostre esistenze finiranno per diventare “disperate”. Non possiamo farlo, non dobbiamo farlo e non vogliamo farlo. La vita, qualsiasi vita, è troppo importante per cedere al male … Vivere davvero è Amare e accettare il male respingendo gli istituti e le reazioni che potrebbero uniformarci a chi vive pensando e praticando il male. Chi vive esercitando il male vive già adesso tormentato e avvolto da esseri feroci che rendono la sua vita un inferno. Possono apparire nel mondo felici ma in realtà sono parvenze di uomini, possono avere accumulato ricchezze, potere e successi ma nell’intimo sono poverissimi e vuoti. Si rivestono di falsità e di menzogne e vivono illusi … Credono di ingannare gli altri e in realtà ingannano e condannano se stessi. Sono figure sbiadite e il male provocato dalle loro azioni si ritorce già nelle loro vuote esistenze creando situazioni di panico esistenziale generalizzato. Ogni azione di male verso gli altri, infatti, per prima cosa colpisce chi lo compie.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Il tema è fondamentale per la vita e ti proponiamo anche la lectio dal Monastero di Sant’Antonio Abate in Roma delle Monache camaldolesi

clicca qui

Vi ho scelti io dal mondo

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 15,18-21

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo, per questo il mondo vi odia.
Ricordatevi della parola che io vi ho detto: “Un servo non è più grande del suo padrone”. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. Ma faranno a voi tutto questo a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato».

Parola del Signore.

Il mondo, questo mondo con le sue tirannie, le sue abitudini, le sue follie e tanto altro ancora unisce tutte le contraddizioni possibili e in questo “teatro” ognuno recita la sua parte … le persone non si “sciolgono” nemmeno quando il sole picchia forte e preferiscono, invece, continuare a recitare il freddo e gelido copione che questo mondo li ha assegnato.

Gesù no!!!

Gesù è Altro e parla d’Altro! Egli chiede di essere seguito. Chi lo fa non sarà compreso da questo mondo e troverà sul suo cammino sempre odiatori seriali, persecutori accaniti e chi mentendo dirà e spargerà veleni.

Non importa. I seguaci della Via, con ostinazione, sono scelti per continuare su questo sentiero impervio e, probabilmente, solitario. Cercheranno di mantenere alto lo sguardo perché vedono ciò che altri non vedono, sentono cose che altri non sentono, toccano con gli occhi, con il cuore e con le mani, le ferite e, pur non potendo fare granché, avvertono nel profondo un dolore lacerante sprigionando preghiere che sono urla d’amore.

Accogliere la realtà di questo mondo e i tanti figuri che lo abitano è un dovere che i seguaci della Via non possono, non devono e non vogliono rifiutare o sfuggire. Accetteranno il male anche quello fatto per ignavia dai tanti Pilato di questo mondo con ostinazione e perseveranza perché questo è ciò che è stato profetizzato e questo accade.

Buon cammino

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Mostraci il Padre e ci basta

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 14,6-14

In quel tempo, disse Gesù a Tommaso: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».
Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta».
Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.
In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò».

Parola del Signore.

Signore, mostraci il Padre e ci basta” è una richiesta che ciascuno di noi vorrebbe o potrebbe fare. A questa domanda Gesù risponde: “Chi ha visto me, ha visto il Padre“.

Gesù si presenta come il volto del Padre. Lui e il Padre sono l’uno nell’altro. Poi aggiunge: “chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste“. Ecco il punto. Il punto è, “credere in Gesù“, credere alle sue Parole. Egli anche questa mattina esprime tutta la sua premura e la sua vicinanza all’uomo e comunica tutto il suo affetto e tutta la sua protezione e alla fine rassicura: “qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò“.

Davvero una grande promessa, un colpo di scena geniale, una frase rassicurante e pacificante. E allora? Allora mettiamo, con sincerità, le nostre richieste più vere e necessarie nelle sue mani, facciamolo con senso di abbandono e di piena fiducia. Affidiamo i nodi più intricati a Lui e Lui certamente adempirà la sua promessa facendo il meglio per noi.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Rimanete nel mio Amore

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 15,9-11

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore.
Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore.
Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena».

Parola del Signore.

C’è una sola cosa che ci salva: l’Amore. Amare è il massimo bene che possiamo donare agli altri e lo è anche per noi stessi. Solo amando, infatti, si genera gioia e felicità negli altri e in noi stessi. L’Amore, in sintesi, è una passione e un sentimento ed appartiene a quella parte dello spirito dell’uomo che non è la ragione. “Da questo abbiamo conosciuto l’amore: egli (= Gesù) ha dato la sua vita per noi! Noi pure dobbiamo dare la vita per i nostri fratelli”.

Nell’amore non c’è necessariamente “reciprocità”. È un donare senza nulla chiedere in cambio.

Viviamo la nostra vita Amando e saremo felici. Difficile capire l’uomo che si esalta o che per essere ammirato accumula ricchezze e vive credendo che la sua vita non finirà. Difficile capire chi crede che la sua vita sia un esempio per gli altri. È davvero un povero uomo, un pallone gonfiato, un esaltato, uno che si crede un grande. Difficile capire chi vive facendo del male agli altri e, peggio ancora, lo fa di nascosto. Egli è un furbo sciocco ed è anche presuntuoso e arrogante. Presto anche Lui terminerà la sua vita terrena. Egli dovrà rendere conto delle sue bassezze e delle sue furbizie tese a fare del male. L’uomo che Ama, invece, fa tutto quello che può per accompagnare l’altro e sollevarlo e lo farà senza raccontarlo agli altri, lo farà con discrezione, con delicatezza senza umiliare e senza credersi migliore. L’uomo che ama non sarà invadente e non calpesterà i diritti degli altri e sempre farà un passo indietro per lasciare aperta la via all’altro. Occorre capire questa realtà, perché non avremo una seconda vita. Dopo questa vita, infatti, entreremo nella vita eterna e in questa nuova dimensione dell’esistenza la memoria del passato avrà il suo peso.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Profeti … Vittime dei potenti

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 13,54-58

In quel tempo, Gesù venuto nella sua patria, insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: «Da dove gli vengono questa sapienza e i prodigi? Non è costui il figlio del falegname? E sua madre, non si chiama Maria? E i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle, non stanno tutte da noi? Da dove gli vengono allora tutte queste cose?». Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua». E lì, a causa della loro incredulità, non fece molti prodigi.

Parola del Signore.

Il Profeta con le sue parole può stupire e, a volte, anche senza parole ma con gesti semplici lancia messaggi profondi capaci di cambiare il mondo. Ad alcuni basta allungare una mano per indicare una strada, per accarezzare una persona, per guidare un cammino. I profeti sono anime semplici e vere; sono persone ordinarie magari piccole e che la massa rifiuta o considera ingenue. Il Profeta non si ritiene un esempio lui stesso è un esempio e a dirlo sono gli altri. Il Profeta a volte è disprezzato, denigrato o, peggio, oggetto di attacchi gratuiti e vigliacchi. Il Profeta è vittima dei potenti e non accetta di fare il servo ma è libero, franco e capace di dire cose non contro qualcuno ma perché il mondo, questo mondo, possa cambiare e scoprire, finalmente, che la sua chiamata sta dentro il solco dell’Amore che rifiuta ogni violenza fisica o verbale, che respinge false lusinghe e perdona attendendo il pentimento.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Vi do la mia Pace

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 14,27-31a

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi.
Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate.
Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il prìncipe del mondo; contro di me non può nulla, ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre, e come il Padre mi ha comandato, così io agisco».

Parola del Signore.

C’è una Pace che viene dall’alto, una Pace che placa non il dolore, non il flutto del mare agitato e nemmeno il senso di inquietudine … È una Pace che ci invita ad essere partecipi delle sofferenze, del dolore, delle agitazioni che scuotono la vita e che allo stesso tempo dona la consapevolezza di aver fatto quanto potevamo e dovevamo. È una Pace inquieta di quelle che trasportano il cuore ai confini del tempo e dello spazio, è una Pace che lascia intravedere oltre ogni cosa finita perché è al di là di ogni confine. È una Pace che rifiuta lo sterco di questo mondo e cioè non perde il proprio tempo inseguendo le tentazioni del maligno: denaro, successo e potere. La Pace che viene dall’alto è una Pace che viene trasmessa da una persona che è anche Altro e che rassicura e fa sperare perché vuole che noi siamo Speranza per il mondo. È un dono che Gesù fa a tutti perché Lui ama tutti e ama tutti profondamente perché tutti ma proprio tutti hanno un valore per Lui.

È la certezza di questo Amore che ci dona la Pace che nessun uomo potrà mai offrire. Viviamo in questa Pace e saremo salvi.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

I piccoli

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 11,25-30

In quel tempo Gesù disse:
«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

Parola del Signore.

Sono i piccoli, i poveri, i semplici (come i suoi discepoli) a capire chi è Gesù e a seguirlo.

Molti sapienti ed eruditi nella storia hanno tentato di incontrare Dio o di conoscere Gesù, ma invano, perché non l’hanno cercato sulla strada che porta a Lui: la strada dell’umiltà e della piccolezza.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Aquila e Priscilla