Siate pronti

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 12,35-38
  
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito.
Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli.
E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro!».

Parola del Signore.

Ancora una volta Gesù ci esorta a svegliarci dal sonno e a liberarci da tentacoli del male e dell’indifferenza. C’è un solo modo per essere vigili e non cadere in tentazione: “Amare”. Ma stiamo attenti che Amare non significa buonismo. Amare è fare come ha fatto Gesù che ha affrontato il suo tempo pieno di ipocriti (solo formalmente rispettosi delle Leggi) e ingannatori, di malvagi capaci di tramare contro gli altri e di fare addirittura del male.

Saremo giudicati sull’amore e si sa che Amare comporta dei rischi … sono i rischi di chi per la giustizia offre la vita; di chi per la libertà è capace di azioni forti e non ha paura del prepotente di turno; di chi è capace, osa replicare a chi crede di poter dominare gli altri per un tornaconto personale.

Se saremo capaci di essere forti, liberi e audaci per favorire il bene significa che stiamo impegnando la vita per Amare davvero. La verità ci rende liberi!!! E la verità ha un prezzo che vale la pena pagare perché non si può vivere da codarti.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Tenetevi lontani da ogni cupidigia

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 12,13-21
 
In quel tempo, uno della folla disse a Gesù: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità». Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?».
E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede».
Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. Egli ragionava tra sé: “Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? Farò così – disse –: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!”. Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?”. Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio».

Parola del Signore.

Con la breve parabola di oggi, Gesù non vuole certo proporci un impossibile distacco dai beni necessari ma sottolineare, invece, che la nostra vita non è certamente legata a quante ricchezze possediamo. Se ci leghiamo a queste anche il nostro cuore ne sarà posseduto. A farci comprendere che tutto ciò è vero sta il fatto che i ricchi per il fatto di essere ricchi non posseggono di certo la felicità.

Dalle parole di Gesù si nota solo che dai pensieri nascosti del ricco emerge un certo sollievo per la sicurezza egoistica nella quale vive. Ma le sue ricchezze sembrano solo nascondere la fame d’amore che abita ogni cuore. Egli si preoccupa solo dei suoi beni e tralascia l’essenziale della vita. Le sue relazioni sono costruite con il solo fine di accumulare denaro ed è diffidente. Per difendere i suoi beni e arricchirsi ancora di più distrugge rapporti e relazioni autentiche dando spazio a finzioni e inganni. Capita però che egli si accorge della presenza del male nella sua vita e cerca di esorcizzarla con pratiche simboliche e magiche. Non accetta che il segreto della vita non sta nei beni che ha accumulato e negli altri che desidera possedere e non sta’ nel finto rispetto di una società che in realtà ha solo paura della sua malvagità. Egli si crede grande ma è solo un illuso e presto dovrà purtroppo rendersene conto.

La vita ci ha insegnato che ci sono beni più preziosi delle ricchezze … c’è, infatti, il bisogno di cercare le cose di Dio senza le quali siamo poveri e vuoti, c’è bisogno di accogliere lo Spirito di Dio e non lasciarsi schiavizzare da qualche potente. Abbiamo bisogno della sapienza del cuore che un ricco difficilmente può avere perché la sua mente e il suo cuore sono posseduti.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore.

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 10,35-45
 
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedèo, dicendogli: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra».
Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?». Gli risposero: «Lo possiamo». E Gesù disse loro: «Il calice che io bevo, anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato».

Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».

Parola del Signore.

Buongiorno e buona domenica !

Abbiamo appena finito di leggere che i fratelli Giacomo e Giovanni (figli del tuono) chiedono a Gesù di avere POTERE, di sedere nella sua “gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra”. Una richiesta che in qualche modo è la stessa che continua ad essere fatta, anche oggi, da tanti di noi. Gesù, risponde, che non spetta a lui concedere quanto richiesto. Gesù resta il campione dell’Umiltà, del Servizio, dell’Amore… La sua è una logica capovolta rispetto a quella del mondo. E gli altri discepoli come reagiscono? Si indignano con Giacomo e Giovanni. Sono arrabbiati e lo esternano. Gesù con pazienza e molta calma gli chiama tutti a se e spiega: “chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti“.

E noi? Noi cosa chiediamo? Cosa cerchiamo nel mondo del lavoro, negli ambienti della vita quotidiana e nelle nostre Comunità? Cosa chiediamo? Denaro? Potere? Successo? Perché tante volte facciamo e pretendiamo di fare cose che ci mettono in mostra e facendole umiliamo gli altri? Anche nelle nostre Comunità può capitare di spingersi a vicenda per Leggere, per Servire, per Cantare (meglio il coro della domenica rispetto a quello del sabato)… Insomma Gesù ci insegna che la logica del Vangelo è capovolta rispetto a quella del mondo. Capovolta!!!

Ancora buona domenica

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Lo Spirito Santo vi insegnerà ogni cosa

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 12,8-12

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Io vi dico: chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anche il Figlio dell’uomo lo riconoscerà davanti agli angeli di Dio; ma chi mi rinnegherà davanti agli uomini, sarà rinnegato davanti agli angeli di Dio.
Chiunque parlerà contro il Figlio dell’uomo, gli sarà perdonato; ma a chi bestemmierà lo Spirito Santo, non sarà perdonato.
Quando vi porteranno davanti alle sinagoghe, ai magistrati e alle autorità, non preoccupatevi di come o di che cosa discolparvi, o di che cosa dire, perché lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire».

Parola del Signore.

Raissa Maritain, filosofa, poetessa e mistica russa, affermava: “camminare sulle acque, ecco la vocazione del cristiano. Senza nessun appoggio umano, nella fede pura, nella speranza e nella pura carità. Senza nessun sentimento, a volte, tenendo unicamente lo sguardo levato verso Dio…”.

Spesso siamo preoccupati perché diciamo che tante cose non funzionano, le chiese si svuotano e i giovani percorrono strade che non condividiamo. Eppure la migliore risposta cristiana è sempre nell’ottimismo, sempre piena di Speranza, sempre positiva perché è fondata sulla Parola.

Ricordiamoci di Abramo “ebbe fede sperando contro ogni speranza, e così divenne padre di molti popoli, come gli era stato detto”. È lo stesso per noi. Non abbiamo certezze ma solo una promessa … che troverà attuazione solo secondo i tempi che solo Dio conosce. 

Perciò anche oggi Gesù ci dice: “non preoccupatevi di come o di che cosa discolparvi, o di che cosa dire, perché lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire”.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

È vicino a voi il Regno di Dio

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 10,1-9

In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa.  Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”».

Parola del Signore.

Gesù invia i settantadue in missione per annunciare che «il regno di Dio è vicino». Ma cosa vorrà significare? Che siamo alla fine del mondo? No!

Gesù vuole fare sapere che viviamo in un mondo nel quale tutto è prezioso e che in ogni momento abbiamo la possibilità di operare per la salvezza e per “costruire” il Regno di Dio. Abbiamo cioè continuamente la possibilità di Amare, di fare il bene, di fare scelte di vita capaci di donare gioia agli altri. Possiamo “costruire” una vita bella, appagante, coinvolgente se anche i nostri desideri restano ancorati alla realtà che viviamo e se guardando un fiore riusciamo ancora a restare incantati. Le trappole del male sono ovunque ma il bello e il buono sono più forti, più appaganti e gli unici capaci di dare gioia e pace.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Manderò loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e perseguiteranno

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 11,47-54

In quel tempo, il Signore disse: «Guai a voi, che costruite i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li hanno uccisi. Così voi testimoniate e approvate le opere dei vostri padri: essi li uccisero e voi costruite.
Per questo la sapienza di Dio ha detto: “Manderò loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e perseguiteranno”, perché a questa generazione sia chiesto conto del sangue di tutti i profeti, versato fin dall’inizio del mondo: dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccarìa, che fu ucciso tra l’altare e il santuario. Sì, io vi dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione. Guai a voi, dottori della Legge, che avete portato via la chiave della conoscenza; voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare voi l’avete impedito».
Quando fu uscito di là, gli scribi e i farisei cominciarono a trattarlo in modo ostile e a farlo parlare su molti argomenti, tendendogli insidie, per sorprenderlo in qualche parola uscita dalla sua stessa bocca.

Parola del Signore.

Anche stamattina Gesù usa parole forti, parole potenti, parole che scuotono chi Ascolta. Gua a voi … e si riferisce proprio a noi che abbiamo imparato “a fare memoria” di donne e uomini che in vita sono stati emarginati, esclusi, accantonati e perfino uccisi. Sembrerebbe che dopo la loro morte siano presi a modello mentre nella realtà si continua a vivere con lo stesso stile di coloro che, prima di noi, hanno emarginato, escluso, accantonato e perfino ucciso quelle donne e quelli uomini che celebriamo. Siamo mistificatori e inganniamo noi stessi. Che dire poi di coloro che “utilizzano” la Legge per ingabbiare ed impedire che anche altri possano avere accesso alla costruzione del presente. Il gioco dei potenti è sempre lo stesso e ha il solo fine di mantenere stretto il bastone del comando … ma è un gioco scoperto. Oggi si è tutti più vulnerabili, tutti fragili, tutti impauriti e lo sono anche i potenti che hanno ancora più paura di perdere lo scettro e sono, quindi, ancora più pericolosi perché tendono ad essere in maniera subdola ancora più cattivi. Occorre reagire evitandoli. Come alternativa possibile occorre cercare di costruire percorsi nuovi. Ma come si fa? Occorre interpretare la vita con uno stile rinnovato allacciando “alleanze” con chi ci sta’ abbracciandolo e stringendo mani con la forza del cuore. Si rischia? Si, si rischia ma è impossibile non farlo se si vuole vivere.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Guai a voi farisei, guai a voi dottori della Legge

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 11,42-46

In quel tempo, il Signore disse: «Guai a voi, farisei, che pagate la decima sulla menta, sulla ruta e su tutte le erbe, e lasciate da parte la giustizia e l’amore di Dio. Queste invece erano le cose da fare, senza trascurare quelle. Guai a voi, farisei, che amate i primi posti nelle sinagoghe e i saluti sulle piazze. Guai a voi, perché siete come quei sepolcri che non si vedono e la gente vi passa sopra senza saperlo».
Intervenne uno dei dottori della Legge e gli disse: «Maestro, dicendo questo, tu offendi anche noi». Egli rispose: «Guai anche a voi, dottori della Legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito!».

Parola del Signore.

L’ipocrisia continua ad essere il bersaglio di Gesù. Egli mette a nudo il male che si nasconde nel cuore e che distrugge le relazioni e corride le amicizie. Ai farisei, ai dottori della Legge Gesù indirizza il suo rimprovero con l’incipit “Guai a voi …!”.

Gesù mette in rilievo la distanza che c’è tra quanto abita il cuore e quanto appare all’esterno e sottolinea quanto si è inaffidabili, falsi, bugiardi e incoerenti.

Le parole che utilizziamo sono maschere perbeniste le nostre reali intenzioni. Si parla bene ma si agisce in maniera subdola credendo di non essere scoperti. È un’illuso chi crede di nascondersi dietro belle parole poi, però, negate dai fatti.

Gesù ci sta chiedendo di essere coerenti; di parlare con verità e senza sotterfugi; di essere donne e uomini autentici. Nella concretezza della vita ci giochiamo tutti.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Non indurite il vostro cuore

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 11,37-41

In quel tempo, mentre Gesù stava parlando, un fariseo lo invitò a pranzo. Egli andò e si mise a tavola. Il fariseo vide e si meravigliò che non avesse fatto le abluzioni prima del pranzo.
Allora il Signore gli disse: «Voi farisei pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma il vostro interno è pieno di avidità e di cattiveria. Stolti! Colui che ha fatto l’esterno non ha forse fatto anche l’interno? Date piuttosto in elemosina quello che c’è dentro, ed ecco, per voi tutto sarà puro».

Parola del Signore.

Al centro delle parole di Gesù c’è, ancora una volta, l’ipocrisia… “Voi farisei pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma il vostro interno è pieno di avidità e di cattiveria”. E noi? Come siamo noi? Ci presentiamo con il volto della bontà e nel cuore abbiamo falsità, menzogna, invidia, malvagità, … cattiverie? Oppure riusciamo ad essere veri, autentici, caritatevoli e coerenti.

Oggi è, ancora volta, l’occasione per farci un esame di coscienza personale senza giudicare gli altri. Saremo, tutti, ma proprio tutti, giudicati dal Padre.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Il segno di Giona

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 11,29-32

In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire:
«Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione.
Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone.  Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona».

Parola del Signore.

L’evangelista Luca, come ben sappiamo scrive il suo vangelo per cristiani di origine pagana. In questo passo egli vi legge la necessità di essere e vivere la fede da missionari. Il messaggio di Gesù che è rifiutato dai suoi compaesani è, invece, accolto dai pagani (i niniviti).

L’esempio dei niniviti peccatori e pagani ci invita a riflettere anche sul nostro presente. Noi, cristiani e cattolici per “tradizione” sembra che siamo diventati come i farisei cioè formalmente rispettosi delle regole ma sostanzialmente lontani dal cuore del messaggio autentico di Gesù mentre chi non conosce Gesù (e ci riferiamo a tanti popoli che vivono in Africa, in Asia o in America latina ecc. accolgono la fede cristiana con gioia e cambiano la loro vita e la loro storia … Luca pone in evidenza la misericordia gratuita di Dio e sottolinea che la salvezza è per tutti i popoli e per tutte le genti.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Seguimi

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 10,17-30
 
In quel tempo, mentre Gesù andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: “Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre”».
Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni.
Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!». I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesù riprese e disse loro: «Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro: «E chi può essere salvato?». Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio». Pietro allora prese a dirgli: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito». Gesù gli rispose: «In verità io vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà».

Parola del Signore.

Seguire Gesù è il cuore della nostra vita. Non si tratta di rinunciare a qualcosa. Seguire Gesù, invece, è ricevere tutto ciò che dà senso e valore alla vita. Seguire Gesù è il grande segreto della felicità!!!

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Aquila e Priscilla