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La folla lo ascoltava

Per Dante Davide è la pupilla dell’Aquila imperiale, lo spirito più luminoso del cielo di Giove. A Davide, infatti, è legata la traslazione a Gerusalemme dell’Arca dell’Alleanza, che custodiva i rotoli della legge, e la sua attività di salmista. In ebraico Davide significa “il diletto”, “l’amato”, ed egli fu, in effetti, l’oggetto dal favore divino:

“Egli edificherà una casa al mio nome ed io renderò stabile per sempre il trono del suo regno. Io gli sarò padre ed egli mi sarà figlio. Se farà il male, lo castigherò con verga d’uomo … ma non ritirerò da lui il mio favore”(2 Samuele 7, 13-15).

Basta questa citazione a comprendere la straordinaria importanza che ha avuto Davide nella storia d’Israele. Ed ecco che il Figlio di Davide, l’atteso, è colui che cambierà ancora e, per sempre, la storia del popolo eletto. Gesù è discendente della casa di Davide ma è il Figlio di Dio. Si, il Dio fatto Uomo che ha cambiato per sempre la storia e aperto la strada verso la Salvezza.

“E la folla numerosa lo ascoltava volentieri”.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 12,35-37

In quel tempo, insegnando nel tempio, Gesù diceva: «Come mai gli scribi dicono che il Cristo è figlio di Davide? Disse infatti Davide stesso, mosso dallo Spirito Santo:
“Disse il Signore al mio Signore:
Siedi alla mia destra,
finché io ponga i tuoi nemici
sotto i tuoi piedi”.
Davide stesso lo chiama Signore: da dove risulta che è suo figlio?».
E la folla numerosa lo ascoltava volentieri.

Parola del Signore.

La via di Dio

Di fronte alle ipocrisie di farisei ed erodiani (due fazioni del popolo ebraico, una rispettosa della Legge e l’altra collaborazionista con i romani e ora alleate per screditare Gesù davanti al popolo) il Signore risponde alla loro domanda trabocchetto evitando ogni possibile accusa. Egli smaschera il tentativo di screditarlo di fronte al popolo confermando implicitamente la necessità del cristiano di essere lievito del mondo e cioè presente nelle vicende della storia portando il suo contributo per il buon andamento della vita civile ordinata.

La moneta che porta l’effige del potere romano sui popoli conquistati va riconsegnata al loro padrone per riconquistare la propria libertà e la propria autonomia.

Gesù, in questo modo libera il popolo dai dominatori e offre al popolo “la via di Dio”; Egli consegna al popolo una possibilista di riscatto e di libertà. La via di Dio rende l’uomo libero e forte, capace di giudizio e di intervento anche nella società affinché questa resti fedele alla Verità.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 12,13-17
 
In quel tempo, mandarono da Gesù alcuni farisei ed erodiani, per coglierlo in fallo nel discorso.
 Vennero e gli dissero: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno, ma insegni la via di Dio secondo verità. È lecito o no pagare il tributo a Cesare? Lo dobbiamo dare, o no?».
 Ma egli, conoscendo la loro ipocrisia, disse loro: «Perché volete mettermi alla prova? Portatemi un denaro: voglio vederlo». Ed essi glielo portarono.
 Allora disse loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare». Gesù disse loro: «Quello che è di Cesare rendetelo a Cesare, e quello che è di Dio, a Dio».
E rimasero ammirati di lui.

Parola del Signore

Andate dunque

Bellissima notizia: il Signore è con noi “fino alla fine del mondo”. L’annuncio è nell’ultima frase del Vangelo di Matteo ma è, per davvero, un annuncio di Amore. Ed è grazie a questo Amore di cui potremmo dire tante cose ma che possiamo capire solo se lo viviamo che siamo chiamati (e sentiamo di doverlo fare -perché questo è il nostro compito) ad andare anche noi per le strade del mondo per fare discepoli tutti i popoli e battezzarli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

Gesù invita i discepoli, cioè tutti noi, ad andare o, meglio, a tornare in Galilea, li dove tutto è cominciato e partire per il nostro percorso di vita verso Gerusalemme. Siamo chiamati a fare la nostra strada e a viverla imitando Gesù. Siamo perciò invitati ad intrecciare relazioni vere, autentiche e fondate sull’Amore per farci Uno con tutti restando, però, unici e diversi.

È questa la stessa relazione che intercorre tra le tre persone della Trinità. Questa relazione è un vero Mistero che non riusciamo a spiegare con le nostre povere parole (gli stessi teologi hanno scritto milioni di pagine senza riuscire pienamente a spiegarla) ma che comprendiamo benissimo se, anche noi, viviamo questa relazione nella vita. È come l’Amore che cambia la vita se la vita che facciamo è piena d’Amore.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 28,16-20

In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato.
Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono.
Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».

Parola del Signore.

Senza parole

A volte restiamo senza parole. Non sappiamo cosa dire e cosa fare. In questi casi spesso facciamo finta di non vedere e di non sapere. È il tipico atteggiamento degli ignavi, degli opportunisti o di quelli che noi chiamiamo “equilibristi senza verità”. Si preferisce non rispondere soprattutto a se stessi. Non si vuole rispondere per evitare di fare scelte e così nascondiamo la Verità anche a noi stessi.

La Fede, invece, ci interpella ed esige una nostra risposta, chiede uno sforzo per decidere da che parte stare. Gesù è o non è il Figlio di Dio? La Sua vita e le Sue Parole sono o non sono un esempio per noi? Preferiamo non rispondere? Preferiamo nascondere queste domande?

Eppure è proprio dalla risposta che daremo a questi punti interrogativi che dipenderà la nostra vita quotidiana, le nostre piccole e grandi scelte. Diamoci il coraggio necessario per dare corpo e forza alle nostre vite.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 11,27-33

In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli andarono di nuovo a Gerusalemme. E, mentre egli camminava nel tempio, vennero da lui i capi dei sacerdoti, gli scribi e gli anziani e gli dissero: «Con quale autorità fai queste cose? O chi ti ha dato l’autorità di farle?».
Ma Gesù disse loro: «Vi farò una sola domanda. Se mi rispondete, vi dirò con quale autorità faccio questo. Il battesimo di Giovanni veniva dal cielo o dagli uomini? Rispondetemi».
Essi discutevano fra loro dicendo: «Se diciamo: “Dal cielo”, risponderà: “Perché allora non gli avete creduto?”. Diciamo dunque: “Dagli uomini”?». Ma temevano la folla, perché tutti ritenevano che Giovanni fosse veramente un profeta. Rispondendo a Gesù dissero: «Non lo sappiamo».
E Gesù disse loro: «Neanche io vi dico con quale autorità faccio queste cose».

Parola del Signore.

Io sono la vite e voi i tralci

 Restare attaccati alla Parola per respirare i profumi spirituali che dalla Parola si diffondono è via buona che incoraggia la vita. E, se osserviamo il lavoro del saggio contadino nella sua vigna comprenderemo molto della nostra vita cristiana. Egli pota i tralci che non portano frutto e sfronda le foglie perché ci sia ancora più frutto.

Allo stesso modo noi dobbiamo restare ancorati al nostro Signore con la nostra fede e resistere alle tentazioni di questo mondo sempre più aggressive e pervasive. Solo così riusciremo a mostrare la bellezza della vita cristiana e la pace che da essa riceviamo in dono. La Parola, perciò, sarà il nostro cibo per la vera vita quella che avrà senso grazie al buon vino che saprà mostrare e condividere.

Franca e Vincenzo, osb-cam


Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato.
Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano.
Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».

   Parola del Signore

Nel mio nome

Nel silenzio delle oscurità della vita pronunciare il nome di Gesù illumina e “salva”. Oggi, Gesù ci promette che tutto ciò che chiederemo nel suo nome Lui lo farà. Nella fede Gesù ci ascolta, ci accompagna e ci perdona donandoci una vita nuova. Pregare, invocando con fede il Suo nome, è il modo più antico e potente che esiste per ricevere risposte.

Il male di fronte al nome di Gesù si allontana perché il Suo nome ha un potere supremo che supera “ogni altro nome”. Il nome di Gesù invocato con fede e fiducia può davvero salvarci. Gli apostoli nel Suo nome hanno compiuto meraviglie e ogni battezzato può fare altrettanto. Senza Gesù non c’è salvezza e noi, come il cieco di Gerico possiamo gridare con fede «Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me!»” (Luca 18:38) ed essere guariti.

Oggi, pensando ai mali che ci affliggono, possiamo, con fede, pregare confidando nelle sue promesse: “E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò” Gv 14,14.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».
Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta».
Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.
In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.

   Parola del Signore

Abbiate fede

È nei momenti difficili che la sua voce ci accarezza e ci sussurra parole di intensa consolazione: “Non sia turbato il vostro cuore“. È Lui che ci invita ad avere “fede”. E’ Gesù che indica la via verso il Padre, verso la Pace e la Gioia.

Affidarsi non è debolezza ma vera forza. Fidarsi è la buona scelta di chi ha finalmente compreso che siamo figli di un Padre che ci ama e che vuole il nostro bene e che chiede di essere amato.

Arriverà il grande giorno nel quale Egli ci accoglierà nel cielo e ci mostrerà il posto che ci è stato riservato. Nessuno resterà solo e tutti insieme ci ritroveremo uniti in piena comunione con Lui.

Signore donaci la Pace nel cuore.

Franca e Vincenzo, osb-cam

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Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via».
Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me».

   Parola del Signore

Nelle mani di Dio

Ascoltare, conoscere e seguire. In questi tre verbi si racchiudono tre azioni che hanno a che fare con la fiducia e l’affidarsi. Siamo nelle mani di Dio e nessuno potrà mai toglierci questa “Grazia” fino a quando con fiducia noi ci affideremo a Lui ascoltando la sua voce, conoscendo il suo volere e seguendolo sulle strade del mondo.

Dio non permetterà che qualcuno ci separi da Lui e anche nei momenti di debolezza Egli sarà sempre pronto a riabbracciarci grazie alla Sua immensa e infinita misericordia.

La vita eterna è e sarà con noi se sapremo abbandonarci nelle sue mani con la stessa fiducia di un bambino.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Giovanni

Ricorreva, in quei giorni, a Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era inverno. Gesù camminava nel tempio, nel portico di Salomone. Allora i Giudei gli si fecero attorno e gli dicevano: «Fino a quando ci terrai nell’incertezza? Se tu sei il Cristo, dillo a noi apertamente».
Gesù rispose loro: «Ve l’ho detto, e non credete; le opere che io compio nel nome del Padre mio, queste danno testimonianza di me. Ma voi non credete perché non fate parte delle mie pecore. Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola».

   Parola del Signore

I malvagi saranno sconfitti

Perseguitato ingiustamente, fatto oggetto di accuse false, oppresso da un potere cieco ed empio, l’uomo che prega con questo salmo chiede di essere giudicato davanti a tutti certo della sua innocenza. Egli si fida di Dio che prepara la sconfitta dei suoi accusatori che con malvagità lo indicano come responsabile di chissà quali nefandezze. L’uomo che prega con questo salmo si fida e affida a Dio e questa sua ferma decisione gli da serenità e pace. Il male non potrà prevalere e l’innocente sarà salvato. 🌻🤗

Franca e Vincenzo oblati osb-cam

Salmo 7

Signore, mio Dio, in te ho trovato rifugio:
salvami da chi mi perseguita e liberami,

perché non mi sbrani come un leone,
dilaniandomi senza che alcuno mi liberi.

Signore, mio Dio, se così ho agito,
se c’è ingiustizia nelle mie mani,

se ho ripagato il mio amico con il male,
se ho spogliato i miei avversari senza motivo,

il nemico mi insegua e mi raggiunga,
calpesti a terra la mia vita
e getti nella polvere il mio onore.

Sorgi, Signore, nella tua ira,
àlzati contro la furia dei miei avversari,
svégliati, mio Dio, emetti un giudizio!

L’assemblea dei popoli ti circonda:
ritorna dall’alto a dominarla!

Il Signore giudica i popoli.
Giudicami, Signore, secondo la mia giustizia,
secondo l’innocenza che è in me.

Cessi la cattiveria dei malvagi.
Rendi saldo il giusto,
tu che scruti mente e cuore, o Dio giusto.

Il mio scudo è in Dio:
egli salva i retti di cuore.

Dio è giudice giusto,
Dio si sdegna ogni giorno.

Non torna forse ad affilare la spada,
a tendere, a puntare il suo arco?

Si prepara strumenti di morte,
arroventa le sue frecce.

Ecco, il malvagio concepisce ingiustizia,
è gravido di cattiveria, partorisce menzogna.

Egli scava un pozzo profondo
e cade nella fossa che ha fatto;

la sua cattiveria ricade sul suo capo,
la sua violenza gli piomba sulla testa.

Renderò grazie al Signore per la sua giustizia
e canterò il nome di Dio, l’Altissimo.

Il Signore ci sostiene

Il Signore ci sostiene. Egli sa come e quando intervenire offrendoci il suo aiuto nei momenti più difficili della vita. A volte ci sono situazioni nelle quali le forze del male appaiono concentrarsi contro di noi. Sembra quasi che per noi non ci sia più salvezza. Sono queste le circostanze che vive l’orante di questo salmo ed è proprio in questo contesto che lui grida invocando l’aiuto del Signore che misteriosamente risponde dalla santa montagna ( cioè da Sion, cioè dal luogo nel quale è crocifisso, cioè dall’altare sul quale è presente nell’Eucarestia) … chi prega con fede e fiducia è ascoltato e liberato (secondo i tempi e i modi scelti dal Signore). Ecco la grandezza del Signore … liberare dal male, sostenere e benedire l’uomo. 💫🤗

Franca e Vincenzo oblati osb-cam

Salmo 3 – Il Signore mi sostiene

Signore, quanti sono i miei avversari!
Molti contro di me insorgono.

Molti dicono della mia vita:
“Per lui non c’è salvezza in Dio!”.

Ma tu sei mio scudo, Signore,
sei la mia gloria e tieni alta la mia testa.

A gran voce grido al Signore
ed egli mi risponde dalla sua santa montagna.

Io mi corico, mi addormento e mi risveglio:
il Signore mi sostiene.

Non temo la folla numerosa
che intorno a me si è accampata.

Sorgi, Signore! Salvami, Dio mio!
Tu hai colpito alla mascella tutti i miei nemici,
hai spezzato i denti dei malvagi.

La salvezza viene dal Signore:
sul tuo popolo la tua benedizione.