E assieme allo sguardo anche la parola, non dimenticando che …
“noi non possediamo nulla che abbia, nello stesso tempo, il potere e la levità delle parole, perché nulla possiede, a un tempo, l’imponderabilità e l’immensità dello spirito. Esse possono cambiare la vita in bene o in male. Ad esse dobbiamo, in gran parte, chi siamo. C’è una parola che costruisce e una che distrugge, una parola che diffonde calore e luce, un’altra che semina gelo, una che infonde fiducia e restituisce l’individuo a se stesso e al futuro, un’altra che la spegne”.
Considerazione dell’altro, sguardo che cura, parola che consola, presenza che accompagna: è questa la via perché ogni uomo possa sentire che la sua vita è cosa molto buona e mai un peso o un problema difficile da risolvere e troppo oneroso da sopportare. (tratta da “Nascere, vivere e morire oggi” di Arice, Cantelmi e D’Urbano).
Franca e Vincenzo oblati osb-cam